Capitolo 23.

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Carlos

Riallaccio la cintura dei miei pantaloni e mi affretto ad aprire la porta, trovandomi davanti alla biondina con cui ho appena fatto sesso nel minuscolo bagno di questo locale.

Mi sorride soddisfatta guardandomi dallo specchio, mentre raccoglie i suoi capelli in una coda alta. "È stato davvero un piacere..." mormora, continuando a fissarmi mentre mi lavo le mani.

Le restituisco il sorriso e annuisco. "Lo è stato anche per me" affermo, dandole un'ultima occhiata prima di uscire dal bagno e tornare nella sala del locale in cui ero con Juan.

Lo vedo da lontano mentre sorseggia un drink e parla con un paio di ragazzi, quindi decido di raggiungerlo dopo aver preso anch'io qualcosa da bere.

"Eccoti!" esclama non appena arrivo da lui, lasciandomi una pacca sulla spalla. "Oggi hai battuto il tuo record: dieci minuti" mi fa sapere ridendo, mostrandomi l'orario sul telefono.

"Era affamata quella ragazza..." osservo, ridacchiando e facendo sorridere anche lui.

"Mi ha scritto Felipe, tra poco ci raggiunge" mi informa, prima di bere un altro sorso del suo drink.

"Da solo?" chiedo d'istinto, sedendomi sul divanetto.

Lui scuote la testa. "Con Estrella"

Annuisco piano e deglutisco, spostando lo sguardo altrove per non mostrare quanto sono teso all'idea di vederli insieme, ma Juan se ne accorge.

"Ehi, tutto ok? Hai cambiato completamente faccia, c'è qualcosa che non va?" mi chiede, aggrottando le sopracciglia.

Mi affretto a scuotere la testa e a forzare un sorriso. "No, va tutto bene"

***

Estrella

Mi guardo intorno per cercare Juan e Carlos non appena entro nel locale, accompagnata da Felipe che mi tiene per mano.

Alzo la testa per cercare di vedere meglio, ma la verità è che la mia vista è completamente offuscata a causa del troppo vino che ho bevuto a cena.

"Eccoli, amore" mi fa notare lui, indicando un divanetto non molto distante.

Il mio sguardo si posa subito inevitabilmente su Carlos. Indossa dei jeans e un maglione bianco che contrasta perfettamente con il  colore scuro dei suoi capelli e dei suoi occhi. Sorseggia un drink e parla con Juan. È così bello, così attraente e così irresistibile...

Ci avviciniamo a loro e ad ogni passo il mio cuore perde un battito; più lui si fa vicino, più penso di non poter resistere.

"Ciao, ragazzi" li saluta Felipe, seguito da me che mi avvicino a entrambi per lasciare loro dei baci sulle guance.

Gli occhi di Carlos bruciano su di me, anche se solo per pochi secondi. La sua attenzione infatti si sposta ben presto su una biondina che lo fissa mentre gioca con una ciocca dei suoi capelli.

Lui la guarda e le fa un cenno con la mano per salutarla, ma poi torna subito con lo sguardo verso di noi.

"Wow, non sei ancora andato a scopartela... Sicuro di sentirti bene?" commento a voce alta, facendo ridacchiare gli altri. In realtà, dentro di me è come se ci fosse una piccola vocina che gioisce davanti a quella scena.

"Sei arrivata troppo tardi..." mi fa sapere Juan, scuotendo la testa. "Sono usciti dal bagno circa un quarto d'ora fa" mi informa, ridendo.

Il mio entusiasmo iniziale si spegne e i miei occhi sono puntati su Carlos, che invece si limita a guardare un punto indistinto sul pavimento.

Alzo le sopracciglia e mi guardo intorno con una smorfia sulla faccia. "Beh, come ho fatto ad essere così ingenua?" chiedo ironica.

"Juan, accompagnami a prendere qualcosa da bere" lo richiama Felipe. "Tu vuoi qualcosa, amore?" chiede poi girandosi verso di me e sorridendo dolcemente.

Annuisco. "Un Margarita, grazie"

Non appena si allontanano, prendo posto sul divanetto accanto a Carlos e incrocio le braccia al petto. "Non hai perso tempo, vedo..." commento, alzando un sopracciglio.

Lui aggrotta le sopracciglia e mi guarda confuso. "Cosa?"

"Fino a stamattina ero io quella che volevi scoparti" gli faccio notare, stizzita.

"Sei ubriaca, Esti?" mi chiede divertito.

Io non rispondo, mi limito a contrarre il viso in una smorfia. Capisce da solo che lo sono; mi ha vista ubriaca miliardi di volte e sa che se non lo fossi non avrei il coraggio di dirgli certe cose.

"Hai per caso dimenticato che tu sei fidanzata, amore?" mi chiede tagliente, con un sorrisetto falso stampato in faccia ed evidenziando il nomignolo riferendosi al modo in cui Felipe mi ha chiamata prima di allontanarsi. "Se siamo arrivati a mettere fine al nostro... qualunque cosa fosse, è solo a causa tua. Hai scelto tu di rimanere con lui, non hai il diritto di essere gelosa" dice tutto d'un fiato, trafiggendomi con lo sguardo.

"Non sono gelosa" mi affretto a rispondere, tenendo gli occhi puntati nei suoi. "Dico solo che evidentemente il sesso con me non era così speciale, se è bastata una delle tue biondine rifatte per soddisfare le tue voglie" concludo infastidita, afferrando il telefono ed estraendolo dalla borsetta.

Lui si limita a ridacchiare senza umorismo e a scuotere la testa, senza rispondermi.

"Cosa ti fa tanto ridere?" gli chiedo nervosamente, senza neanche girarmi a guardarlo.

"Sei gelosa ma non vuoi ammetterlo" afferma. "Non capisco perché tu abbia scelto di rimanere con lui, a questo punto"

"Non sono gelosa, Carlos. Te l'ho già detto a cosa mi riferivo" chiarisco di nuovo.

Lui annuisce poco convinto e alza le mani. "Va bene, va bene"

Si avvicina in un millesimo di secondo al mio orecchio e mette un braccio attorno alla mia schiena, avvolgendola. "Ricorda che neanche tu puoi mentire a me, Esti. Ti conosco troppo bene" sussurra, prima di alzarsi ed allontanarsi, perdendosi nella pista fra le persone.

Scuoto ripetutamente la testa e batto il piede sul pavimento, troppo nervosa per fare o dire qualunque altra cosa. Vorrei solamente urlare o prendere a pugni qualcosa, ma proprio in quel momento vengo distratta da Felipe, che appoggia il mio drink sul piccolo tavolo che ho di fronte. "Un Margarita, come aveva chiesto, signorina" dice scherzando.

"Grazie" dico cercando di risultare il più normale possibile.

"Carlos?" mi chiede Juan, portandosi la cannuccia alla bocca.

"È andato a ballare" li informo, indicando distrattamente il punto del locale in cui è sparito pochi minuti fa.

"Oh, sì. Lo vedo" osserva lui, ridacchiando. "Quello non è esattamente ballare" commenta, segnalando Carlos che balla incollato al sedere di una ragazza.

"È incredibile..." si lascia sfuggire Felipe, scuotendo la testa.

"Già" affermo io, bevendo in un solo colpo praticamente metà del mio drink. "Incredibile"

Il filo rosso del destino - Carlos SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora