Capitolo 8

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"Insegui i tuoi sogni e l'universo
ti aprirà delle porte
dove c'erano solo muri"
JOSEPH CAMPBELL

Ha deciso di restare a Milano, me lo ha detto Gianlugi.
Non so per  quale motivo lui continui ad aiutarmi considerando che l'ultima volta, a casa sua, con Miriam è stato un totale disastro. Appena ho ricevuto la sua telefonata ho deciso che sarei rimasto anche io qui.

Sono tornato giusto per qualche giorno a Montalto, ho incontrato Edoardo e gli ho chiesto in prestito dei soldi.
Sono rimasto al verde e gli hotel qui costano davvero troppo!
Lui, pur facendomi un milione di domande, ha acconsentito ad aiutarmi. So che me ne pentirò amaramente, ora sono in debito con lui e questa cosa non mi piace affatto.

L'ho seguita in ogni istante della giornata, tenendomi a debita distanza ovviamente.
Lei non sa che sono qui e per ora è meglio che non lo sappia.
Non è stato difficile trovare un albergo nello stesso quartiere dove abita la sua amica Cora.
E' lì che alloggia ora. Stando a ciò che mi ha riferito Gianluigi ha preferito stabilirsi dalla sua amica piuttosto che fare da terzo incomodo tra lui e Sofia.

Eccole.
Sono letteralmente spiaccicato contro il muro nel tentativo di non farmi vedere.
Le vedo uscire da quel mini-appartamento parlottando e dandosi lievi spintoni tra una risata e l'altra. Le osservo attentamente cercando di capire di cosa stiano parlando.
SEMBRO UN CAZZO DI STALKER!

Non posso fare a meno di notare la loro diversità. Cora è bassina, i lunghi capelli castani le ricadono lisci sulle spalle; gli occhi color nocciola sono truccati in maniera pesante, quasi volgare. Indossa un tubino nero e delle scarpe col tacco del medesimo colore; decisamente troppo appariscente per la Milano di giorno.

Poi osservo lei, la mia donna. Anche se ancora non vuole arrendersi all'idea.
Un maglione oversize copre ogni sua forma, accompagnato da quei soliti jeans skinny.
Neanche un filo di trucco le colora la pelle candida, l'unico accenno di colore è dato dalle sue enormi occhiaie nere.
La trovo bellissima anche così, ma odio vederla trascurata.
Odio che non le importi più di sentirsi bella.

L'oca accanto a lei starnazza ininterrottamente senza darle nemmeno il tempo di risponderle.
So che, comunque, non le risponderebbe.
E' così assorta nei suoi pensieri che dubito abbia ascoltato una sola parola di Cora.
Ha un mondo dentro e, ogni volta che resta incastrata in qualche viuzza del suo cervello, le si forma un'adorabile rughina al centro della fronte.

Le osservo dirigersi in un bar d'alto bordo e attendo qualche istante prima di entrare anche io.
Prendono posto su un tavolino in fondo alla sala sotto lo sguardo di tutti gli altri clienti.
Guardano la mia Miriam e probabilmente staranno giudicando il suo outfit troppo poco sofisticato.
Sarò costretto a piantare un coltello alla gola a ogni singolo coglione che continuerà a guardarla con ribrezzo.

Sposto per qualche istante lo sguardo sul resto della sala osservando attentamente ogni singolo dettaglio. Le pareti sono perfettamente verniciate di un nero opaco, tanti piccoli faretti illuminano il locale creando un'atmosfera soft.

Vari tavolini sono disposti al centro della sala,  meticolosamente apparecchiati.

Un bancone nero lucido si erge sul lato sinistro mentre alla destra si trova un'enorme scalinata che conduce al piano superiore.
Più che un locale per ricconi sembra un luogo per scambisti!

La ammiro sorseggiare il suo cocktail ghiacciato, succhiando da una cannuccia blu.
Mi piacerebbe vederla succhiare qualcos'altro.
Il mio cazzo, ad esempio.

L'inferno in noi 2 {CAOS}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora