"Nella vita
a volte
è necessario saper lottare,
non solo senza paura,
ma anche senza speranza"
SANDRO PERTINI«Presto ti renderai conto che con me non ha alcun senso sperare» sussurro, guardandola dritta negli occhi.
Riesco perfettamente a leggere la delusione nelle sue iridi chiare.La speranza non fa parte della mia vita.
A volte ci ho provato a sperare, è vero.
Ho riposto tutti i miei desideri in quell'inutile e strana sensazione, ho chiuso gli occhi e immaginato, sperato qualcosa di estremamente diverso da tutto questo; arrivando poi, inevitabilmente, a schiantarmi contro una realtà che non ammette sogni.
Una realtà che non ammette speranza.«La speranza ha sempre senso» biascica, ostentando una finta sicurezza.
«È ora che tu la smetta di credere alle favole, piccola Jen.
Il mondo non cambierà grazie a te, la cruda realtà se ne sbatte il cazzo della tua speranza» rido a pochi centimetri dalle sue labbra, per poi staccarmi bruscamente dal suo corpo tremante e rivestirmi velocemente.«Perché ti ostini così tanto ad odiarti?
Perché non ti rendi conto che anche tu meriti di essere felice?» domanda, mordendo con foga il suo labbro inferiore.
«Perché è così, porca puttana!
Smettila di credere di potermi salvare, non ci riuscirai mai.
Non ci sarà nessun cavallo bianco, Jennifer.
Nessun "vissero felici e contenti".
Non esiste il lieto fine per quelli come me» grido, battendo rumorosamente una mano contro la parete gelida alle sue spalle.«E tu...» biascico, puntandole un dito contro.
«Tu devi smetterla di comportarti come una fottuta ragazzina.
Sei una povera ingenua che non conosce la vita.
Tu non sai cosa vuol dire nascere pieni di vuoto e vivere con il solo obiettivo di riuscire a colmare quel nulla cosmico, senza mai riuscirci.
Perciò vaffanculo, Jennifer.
Cresci»«Vattene» ghigna tra i denti, serrando le mani a pugno lungo i fianchi.
Una risata isterica fa scattare rumorosamente la mia mascella, obbligandomi a chiudere gli occhi a causa della forte tensione che mi annebbia la vista.
Non le rispondo.
Mi soffermo ad osservare il suo corpo tremante; riesco a vedere il suo cuore sgretolarsi in mille pezzi per colpa della mia cattiveria.Le sue speranze e i suoi desideri cadono a terra provocando un rumore insopportabile.
Mille cocci di vetro frantumati al suolo, pronti a ricordarmi che sono riuscito a farle male.
Sono riuscito a trascinare anche lei nelle fiamme dell'inferno insieme a me; come ho già fatto in passato.
Come farò ancora.«Vattene» urla ancora, spintonandomi energicamente verso la porta.
«Non essere arrabbiata, Jen.
Io l'ho fatto per te» biascico, accarezzandole la guancia bollente.
Si sottrae immediatamente al mio tocco.
La mia bocca si incurva, donandomi l'aspetto di un fottuto psicopatico.
Il mio lato malsano mi spinge a riderle in faccia.
Rido, prendendo a schiaffi il suo dolore ancora e ancora.Un sonoro schiaffo fa bruciare la mia guancia destra, regalandomi una boccata d'aria preziosa.
«Vattene, Axel.
Sparisci dalla mia vita» grida, riuscendo a spingermi fuori di lì.
La porta si richiude in un tonfo a pochi centimetri dal mio naso, facendomi fastidiosamente fischiare le orecchie.
«Abbi cura di te, Jen» sussurro, battendo un colpo sulla superficie in legno.Trascino svogliatamente i piedi sull'asfalto, tenendo la testa bassa e permettendo ai miei pensieri di mescolarsi al caos della città attorno a me, che sembra non aver alcuna voglia di dormire.
Le auto sfrecciano alla mia sinistra, ricordandomi che ognuno dei conducenti ha una precisa meta, un posto dove andare.
Un posto dove tornare.
Io no.Vago per le strade senza avere una destinazione; nessuno mi sta aspettando.
Nessuno desidera il mio ritorno.
Un senso di tristezza mi assale, facendomi contorcere lo stomaco.
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L'inferno in noi 2 {CAOS}
Romance"Senza te è il caos. E ora dimmi, credi si possa sopravvivere nella confusione della propria mente?" Axel riuscirà a vivere senza la sua Miriam? Cambierà per lei? Miriam invece, troverà un modo per riscattarsi? Che ne sarà di loro due? E del loro a...