Diario di un cuore spezzato

Capitolo Quarantadue: Caro Me

Guardo facce di persone tristi
Che nella maggior parte del tempo sembrano felici
Regalano sorrisi, creano microclimi
E mi accorgo che siamo tutti delle merde con secondi fini

Vorrei dirti qualcosa, mandarti una lettera
Ma che potrei mai scriverci? Roba diretta?
Tipo "cara Lei la mia vita adesso è perfetta
Ma da un po' la perfezione mi sta stretta"

Vorrei dirti tante cose ma siamo troppo lontani
Ma tanto guardo il cielo perché ho pensieri strani
Che non so che cosa sto facendo come tanti altri
Me la caverò? Forse, non siamo uguali

E sei sempre nella mia testa ma comunque estranei
Scrivo queste cose senza senso come i miei coetanei
Che parlano come se cercassero una risposta
Ma a volte la verità non è così contorta

Sono stanco di 'ste frasi, di 'sti ricordi andati
Vorrei allontanarmi e dire che è stato per entrambi
Che i tagli erano troppi per essere rimarginati
Che erano troppo profondi e ci siamo stancati

Con la testa ti raggiungo, alto senza nessun dubbio
Guardo il mare e mi ci chiudo, so che mi hai fottuto
Ma comunque ti cerco come farebbe un lupo
Perché mi fa sentire un po' più al sicuro

Sono solo con me, è da un po' che ci penso
Non mi fido di nessuno ed è un tot da depresso
Ma va bene così perché sennò mi farei male
Faccio parte di chi non ti puoi fidare

Note strane mi passano per la testa
Ascolto musica leggera sperando che cresca
Ti scrivo una lettera che mi sa di allegra
Senza nessuna ragione ma sembrava vera

Questa è la tua verità, non è la mia
Vorrei poterlo dire ma per me è follia
Forse ho trovato cosa posso scrivere
Dimmi se ti convince:

"Cara Lei so che adesso sei felice
Mi piace che tu abbia avuto un lieto fine
Non era quello che speravo ma vederti sorridere
Mi rende felice più di quanto mi faccia soffrire."