Capitolo Ventitré : A distanza di qualche mese

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Vorrei saperti dire quanto ti amo come quanto ti odio
Ma sono incastrato dentro il mio stesso vuoto
Qui sto bene brucio sempre come il fuoco
Ma mi sono rotto il cazzo di fingere come fanno loro

Io non ho l'oro e non sono bravo con le promesse
Mi sono rotto il cazzo delle mezze verità sottomesse
Qui il cuore con una mano ti uccide col malessere
Mentre con l'altra dice "sarai felice" senza pretese

Si quanto sarebbe bello ma non é vero mai
Vorrei liberarmi alto dove fra non mi troverai
Lontano da persone che sono come lo snai
O che dove ti rigiri sono ovunque come la rai

La gente mischia il bene col male perché infondo gli piace
E quanto ti amo io nemmeno te lo riesco a spiegare
Ma quanto ti odio lo so perché mi sono sentito spezzare
Tu dici che sono sempre le stesse cose no? Ci posso stare

Io scrivo qua perché qua so che non mi trovi
Mi fai domande ma mi nascondo meglio fuori
In quella stanza la sento i disagi che sparano i fuochi
Per ricordarmi che se vogliono sono ancora forti

I fantasmi sono morti, a volte sono contorti
A volte nei dintorni, sai come mi ritrovi?
Con la testa aperta sopra il letto, le note del telefono aperte che ho fatto una corona al cuore con le spine dei rovi

Quando mi salvi? Fraté da qua tu non scappi
L'amore ti fa a pezzi e ti spedisce a pacchi
Dopo mesi ti riattacchi ma non é piú la stessa cosa
Il cuore te lo spezzano una volta sola

Sorrido pure quando non mi va, è automatico
Come se avessi voglia di parlarti del mio dramma bro
Il buon umore ti toglie tutto nel modo più drastico
E ti uccide quando ti riprendi e stai più shallo

Mi sono rotto il cazzo delle persone che vogliono capirti
Quando sanno solo parlare dei propri isterismi
Meglio vivere in modo superficiale con gli algoritmi
Perché essere intelligente mi fa venire le cisti

Diario di un cuore spezzatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora