capitolo 2.

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c'è poco da dire: il suo sorriso mi frega...ancora.

ancora

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12 maggio 2019

"Ti avrei dato tutto."

Ci sono storie che finiscono per caso, quando due persone smettono di amarsi e nessuna delle due può farci niente, e poi ci  storie che non finiscono affatto, uno dei due va avanti e l'altra persona si ferma in un punto del mare e smette di attraversarlo, come una nave in difficoltà, in balia delle onde. Quella in balia delle onde, dei due, ora sono io, sono ferma in un punto, ho smesso di vivere, ho iniziato a pensare e non mi do pace. Avevo riposto la mia tranquillità in lui, ma lui è andato via e cavolo, non è affatto facile ritrovarla quella benedetta tranquillità.

Questa è la storia mia e di Carlos, che in fondo, finita non lo è mai stata, e ora che sono qua, davanti ai tornelli del nostro secondo posto preferito, me ne rendo molto più conto di qualsiasi altra volta.

Dovrei smettere di pensarci, ma non ci penso neanche un secondo a smettere, perché pensarlo è l'unica cosa che mi rimane quando non posso averlo accanto. Non posso averlo accanto e quindi scelgo di averlo nella mia testa, non posso toccargli la mano e quindi stringo ancora più forte la mia.
In fondo, a volte, mi basta semplicemente pensarlo. Le giornate passano più in fretta quando penso a lui, non come quando c'era, ma quasi e questo mi basta per andare avanti.

"Io non ti cerco più."

Mi hanno detto che ripeterlo tante volte ti ci fa credere davvero e allora io me lo scrivo ovunque, sulle note del mio smartphone, sui foglietti dei miei quaderni, lo dico a chiunque mi chieda ancora di lui.

"Sticazzi, io vado avanti."

Qualche settimana fa avevo l'impressione che chi mi stava intorno non mi credesse poi così tanto.
La chiamano "reazione dopo una tragedia" quella in cui ti isoli dal mondo e ti rifugi sotto le coperte quando qualcuno di importante dalla tua vita ti lascia.

Le persone intorno a me sapevano che dietro ai miei: "Tutto bene" c'era lui, in carne ed ossa, a dimensione umana, a bussare nei miei pensieri e col cavolo che stavo bene davvero. Sapevano che dietro ai: "Oggi non mi va di uscire... passo" c'era la solitudine che mi attanagliava il cuore, da quando ho iniziato a farci i conti, da quando con me non c'è stato più lui. Sapevano che dietro ai: "Faccio schifo" c'erano le mie insicurezze, sprigionate fuori da quando ho smesso di ricevere apprezzamenti da qualcuno, da qualcuno che non fosse lui. Sapevano che qualcosa in me non stava funzionando e non si trattava del mio cuore, funzionava anche troppo bene, si trattava della mia testa entrata in loop come una scheggia nelle scarpe, quando fuori è tempesta.

La verità è che la mia persona del passato la sua mancanza la sentiva e, nella sua ingenuità, la faceva notare. La mia persona del presente ha capito come fregare chi le sta attorno, basta poco per ingannare qualcuno a cui in realtà non frega niente, se non quel poco
che serve.

Quedate por amor. ~Carlos Sainz~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora