Stai vivendo una tempesta, ma ti prego, continua a combattere per l'arcobaleno.
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14 aprile 2020
pov Carlos.
Attraverso tutto il corridoio del reparto di Cardiologia e mi fermo davanti alla stanza dove, da una settimana a questa parte, hanno ricoverato Morticia.
Quando l'ho portata all'ospedale, dopo che ha sboccato sul tappeto, i medici erano decisi a rimandarla a casa e continuare a sostenere le cure che le avevano prescritto, ma proprio mentre stavamo risalendo in macchina lei è svenuta e, finalmente, si sono decisi a tenerla sotto osservazione. Ancora, però, non hanno ben capito che cosa le causa tutto questo malessere, hanno affermato che solitamente i pazienti reagiscono bene alla terapia, nel nostro caso, invece, sembra che il corpo di Morticia rifiuti tutti i metodi d'aiuto che le medicine cercano di dare. Nel giro di sette giorni, piccina, l'hanno ribaltata come un calzino, trasportandola da un reparto all'altro per sottoporla ad altre decine di visite, come se non fossero bastate quelle che le hanno fatto quando siamo tornati da Barcellona, oramai venti giorni fa.
Io, in tutto ciò, fino alle 18 di ieri pomeriggio, sono stato con lei, distraendola da tutti i dubbi e le problematiche che si stava facendo in quel suo cervellino. La sera non sono mai tornato a casa, sono rimasto a dormire in ospedale, accontentandomi del piccolo divanetto nella sua stanza pur di rimanere al suo fianco. Inevitabilmente, però, ieri me ne sono dovuto andare, i bagagli per raggiungere la Cina da soli non si sarebbero preparati e, per quanto ne avrei fatto anche a meno pur di non lasciare Tish da sola, il mio corpo aveva bisogno di adagiare le sue stanche membra su un comodo letto.
Ma, adesso, eccomi di nuovo qua, con le lancette del mio orologio che segnano le 5:25 del mattino e gli occhi che, quasi a fatica, tengo aperti. Avrei potuto dormire ancora fino alle 6, ma ho preferito venire in ospedale, giusto per controllare che fili tutto liscio e salutare il mio amore, che ora rivedrò fra una settimana.
Apro piano la porta, cercando di fare il meno baccano possibile, e sorrido quando vedo le figure di Tish e Flo ancora addormentate. Morticia dorme sul letto, con qualche filo attaccato al suo corpo e i capelli tutti sparsi per il cuscino, Florencia invece è buttata sul divano, con il cuscino sotto un braccio ed entrambe hanno un tocco di classe, la mascherina per gli occhi, quella per non vedere la luce. Sembra quasi di tornare a quando eravamo ragazzini e mi ritrovavo questa visione quasi ogni weekend, anche con la partecipazione di Estrella e le mie sorelle.
Mi avvicino al letto, stando attento a non prendere nessun filo con le scarpe, e osservo la piccola figura della mia donna, ora tutta raggomitolata dolcemente su se stessa. Il suo viso ha un colorito di un tono più alto rispetto a quando sono tornato dal Vietnam, ma sempre e comunque opaco, quasi come se fosse porcellana antica, la bocca stretta in una linea, con tante pellicine sopra, forse più del solito, e poi le ciglia che le ricadono sugli zigomi rossastri, l'unico punto del suo viso colorato.
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Quedate por amor. ~Carlos Sainz~
RomanceUna storia che si perde nel tempo, tra le risate di una gioventù spensierata e i rimpianti che cadono addosso come macigni. Una storia nuova, che viene da un passato vissuto e consumato. Sono gli anni di Morticia e Carlos, due ragazzini che hanno co...