capitolo 10.

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"...non sorridere così perché mi viene voglia di sbatterti al muro e fare l'amore con te."

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20 luglio 2019

Scendo dal taxi, che mi ha scortata dall'aeroporto fino alla villa, e mi guardo intorno un po' frastornata. Sole, mare, salsedine e musica esotica, anche se di esotico c'è poco dato che siamo Europa, ma l'isola è così; Esotica anche se non lo è.

Per me, però, non è solo questi aspetti, quelli che guardano i turisti quando toccano terra qua, per me Mallorca è un posto speciale, più di quanto lo possano esser state Madrid e la cupoletta.
In un'oramai molto lontano 2015, in queste stradine e spiagge che sanno di casa e sicurezza, è nato il rapporto fra me e Carlos.

Quella del 2015 potrei classificarla come l'estate più diversa, a tratti particolare e strana, di tutta la mia vita. Diversamente da ogni anno, quando passavamo il periodo estivo fra famiglia Sainz e famiglia Garcia, anche se grandi e capaci di farci delle vacanze ognuno per conto nostro, quel 2015 aveva visto a Mallorca solo me, Carlos e le sue sorelle, con i rispettivi fidanzati. I nostri genitori lavoravano, era un anno di carenza a Madrid, e non si erano potuti permettere di lasciare i loro posti. Questo, però, come si poteva prevedere, ci faceva vedere tutti insieme solamente la mattina a colazione, il restante giorno eravamo tutti divisi. Ana e Rodolfo passavano il tempo a fare escursioni, tornando a casa solo la sera tardi, Blanca e Guillermo erano perennemente a pesca, sparendo anche per due o tre giorni, visto che anche Guillermo aveva una casa sull'isola, e quindi poi restavamo io e Carlos. Ovviamente sapevamo come non annoiarci, soprattutto con la barca della famiglia Sainz e il catamarano della mia famiglia, ma quel divertimento ci aveva spinti troppo in là, facendoci finire spalmati uno sull'altro nella cabina di pilotaggio della barca di Carlos.

Da quel momento in poi è stato tutto un crescendo. All'inizio facevamo finta di nulla con gli altri, ma anche con noi stessi, convinti fosse solo un'attrazione sessuale dettata dal fatto di essere gli unici due senza un partner, ma più facevamo sesso più la nostra armonia cresceva a dismisura. Ci trovavamo a fare azioni per l'altro che non avevamo mai fatto, nemmeno con il bellissimo rapporto d'amicizia che avevamo. Carezze innocenti, che non erano più innocenti, baci sulle guance più lunghi, solo per tappare il senso di vuoto di non poter sfiorare le labbra dell'altro, parole dolci, ma che avevano un sapore diverso, serate passate sul letto, di solito a scherzare con un film e qualche popcorn, finite per essere notti passate nascosti nelle nostre stanze a sfiorarci piano e prenderci forte. Insomma, tutto era cambiato, ma ne è valsa la pena, perché si è trasformato nella vita più bella che potessi sperare.

Ma ora Mallorca non è più il mio paradiso, l'isola che non c'è dove scappavamo con Carlos quando volevamo stare solo io e lui, adesso sa di risentimento e di tristezza, perché non sono qua per vivere la mia storia d'amore fiabesca, ora sono qua per cercare di non far scappare dalla mia vita la persona più importante della mia vita.

Quedate por amor. ~Carlos Sainz~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora