capitolo 3.

696 25 0
                                    

Mi avevi già fottuta al "ciao".

Mi avevi già fottuta al "ciao"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

...

20 maggio 2019

Mi distendo sul letto della mia camera e punto il mio sguardo sul soffitto, ricomiciando a contare tutti i minuscoli brillantini che impreziosiscono la pittura panna che ho utilizzato per dare luce alla stanza. Oramai so perfettamente quanti sono, sono giorni che li conto, ore che non esco di casa e passo le giornate stesa sul letto, incapace di reagire a quei due grandi occhioni ambra.

Accettare di andare a quel maledetto GP è stato l'errore più grande che potessi fare, era inevitabile uscirne segnata, inevitabile capire quanto lui fosse stato indispensabile nel momento in cui era al mio fianco fino a qualche tempo fa. Giuro, io non lo immaginavo, non immaginavo che averlo avuto così vicino per così tanto tempo sarebbe stato come togliere la parte che meno mi piaceva di me. Quella parte, un po' stupida, a tratti infantile.

Sono diventata grande di colpo grazie a lui ed è grazie a lui che ho provato le cose migliori. Ho provato il gelato allo yogurt e la musica senza bisogno delle cuffiette, ho provato le patatine con la maionese e la sensazione di voler sorridere a tutte le ore. Ho provato, infine, la cosa più bella di tutte, quella che tutti vorrebbero provare almeno una volta, giusto per dire "ne è valsa la pena"; Ho provato a sentirmi a "Casa" fra le sue braccia calde e il suo sorriso un po' sghembo, ma che a me piace tantissimo. Ho provato a sentirmi a "Casa" ogni volta che le sue felpe giganti mi accoglievano nel suo spazio. Per me, che mi sentivo in imbarazzo a indossare le mie felpe, mi sembrava strano che invece nelle sue, giuro, ci stavo benissimo.

Avete presente quando siete al mare d'inverno e fa proprio freddo, poi spunta quel raggio di sole che riscalda tutto e, forse, nemmeno lo sa che riscalda anche noi, davvero? Ed io ho avuto Carlos, che sarà sempre il mio raggio di sole e manco lo sa che mi riscalda tutto il cuore. Manco lo sa che è la parte di me di cui non mi vergognerò mai. Tra tutte le cose di cui mi sono sempre pentita...di lui non mi pentirò mai, perché averlo avuto anche solo per un istante ha fatto scomparire in me la paura costante di non trovare qualcuno che mi aggiustasse almeno un po'...e Carlos mi ha aggiustata proprio tutta, per poi rompermi completamente. Io, che pensavo di essere ormai una macchina d'epoca da rottamare, perché non riesco a provare più niente, grazie a lui ho provato tutto, ma tutto per davvero. Ho provato l'amore vero, quello sincero, che ti toglie il fiato e pure le preoccupazioni. E poi chissà dov'è andato.

«Sia se non ti alzi giuro che ti trascino giù dal letto!» mi giro verso la porta e sorrido ad Estrella, una delle mie migliori amiche.

«Sono stanca...» mugugno, strofinando gli occhi. Vorrei davvero dirle la verità, ma non posso, Carlos è un argomento per cui voglio lottare da sola.

«Certo, come no. Comunque io devo andare a lavoro, mi raccomando, non stare tutta la giornata li, ok?»

Annuisco, «Chiuditi la porta alle spalle. Ci sentiamo dopo Esti, buon lavoro.» lei mi fa un cenno col capo e poi si tira dietro la porta, facendo scontrare lo stipite con la serratura.

Quedate por amor. ~Carlos Sainz~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora