capitolo 15.

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Parlatene. Parlatene sempre. Di tutto. Perché i silenzi sono pietre. La pietre diventano muri. E i muri dividono.

 E i muri dividono

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2 febbraio 2020

Quando ho accettato di lavorare per Kym non avevo mica messo in conto che avrei dovuto creare dei contenuti anche se non era periodo di gare e i paddock erano chiusi per lo stop invernale della stagione, invece eccomi qua, seduta in veranda a litigare con la videocamera che mi ha prestato Carlos per poter registrare un video sulla rubrica "Wags e moda", che abbiamo inaugurato verso la metà della stagione passata.

In poche parole si tratta di una raccolta di video in cui rispondo alle domande dei fan, trattando temi sulla moda, per esempio le marche e le recensioni degli outfit di alcune delle principali Wags, o anche temi un po' più di gossip, come le nuove coppie della F1 o quelle che si sono separate. Ovviamente tutto questo rispettando la privacy di ogni persona e chiedendo il permesso per trattare determinati temi, ed è forse proprio questo il lavoro più complicato, riuscire a contattare tutti e farsi dare l'ok per divulgare e discutere questi argomenti. Alcune ragazze le conosco, di alcune sono anche amica, come Luisinha e Kelly, ma altre non le ho mai nemmeno viste in giro e farmi rispondere nei direct necessita di tempo e molta pazienza, virtù che non è molto presente nel mio carattere. 

Basta ripensare allo sclero nervoso che mi è preso ieri sera, quando la fidanzata di Esteban Ocon visualizzava ma non rispondeva. Carlos ha dovuto togliermi il telefono dalle mani, per evitare che io lo frantumassi in mille pezzi, e poi mi ha abbracciata, cercando di tenermi ferma nel mio vano tentativo di riprendermi il cellulare che mi aveva appena tolto. Sembravo una bambina che faceva i capricci con suo papà, ma in quel momento mi era proprio partito il pallino.

«Carlos come cazzo si accende!» sbotto, battendo le mani sul tavolo, abbandonando la schiena contro lo schienale della sedia, esasperata da questi ultimi giorni così frenetici.

Sono quattro giorni che non faccio altro che passare ore e ore davanti al PC o davanti al telefono, sprecando le mie vacanze e il mio tempo libero da passare con Carlos per leggere mail e messaggi da ogni essere umano che segue la F1 ed è interessato a scoprire di più sul lato femminile dei paddock. 

«Devi darti una calmata piccolina» mi raggiunge da dietro, avvolgendo le mie spalle. 

«Come faccio a calmarmi!? Ho un triliardo di cose da fare e sono ancora a zero!» mi dispero, portando le mani a volto. 

«Addirittura un triliardo?» sussurra al mio orecchio, facendo scorrere la mano lungo il mio busto, fino all'elastico della tuta che porto.

Socchiudo le labbra e volto leggermente il viso verso di lui, intrappolandogli le labbra nelle mie, mentre Carlos, con la mano libera, avvolge il mio collo e mi stringe a se, facendomi poggiare la testa contro il suo petto. Lascio uscire un sospiro quando la sua mano slaccia il fiocco dei miei pantaloni, intrufolandosi fra le mie gambe, e comincio a boccheggiare non appena inizia a toccarmi piano. Due delle sue dita mi penetrano ripetutamente, con la giusta velocità, con il giusto movimento, scivolando poi fuori e concentrandosi nuovamente, ma con più attenzione, sul clitoride. Mi aggrappo alle sue spalle, con le gambe che tremano, e raggiungo l'orgasmo, nascondendo il viso contro il suo petto.

Quedate por amor. ~Carlos Sainz~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora