Capitolo 2

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--Allora come ci siamo conosciuti? Dobbiamo impostare bene la cosa...tesoro. Ah e dimmi,il nostro primo bacio come è stato?--
Scoppiammo di nuovo a ridere,ma aveva ragione,mia madre mi avrebbe chiesto tutto e quant'altro. Improvvisamente divenni triste,lo osservai con un nodo in gola al ricordo di come in realtà era andata fra di noi...noi? Che diamine mi prendeva? Va bene che avevo insistito per saperne di più su di lui...no,stavo pensando la cosa giusta,ormai era di noi che volevo sapere,di come era riuscito in qualche modo a "sopravvivere"e del perché si ricordava così bene di me.
--Cos'hai? -- Mi chiese piegandosi per guardarmi in faccia,deglutii prima di rispondere,--No solo,ecco,magari sei un amico del fratello di Melania,una mia compagna di classe. Il fratello si chiama Giulio e....--,m'interruppe afferrandomi per le braccia.
Scattai a quel contatto irrigidendomi nuovamente,mi imbarazzava.
--Scusa ma quanti anni hai?--
Cercai di liberarmi inutilmente,le spalle immobili nella sua presa,pensai doveva essere una sua "capacità"perché era calmo quasi divertito,mentre rispondevo cercai di rilassarmi.
--Ehm diciotto,e tu?--
--Quindi fai l'ultimo anno di superiori. Ne ho compiuti ventidue lo scorso anno...--
Ora non mi guardava più.
--Quindi ne stai per compiere ventitré--Affermai spedita.
--Mmmh no. Non credo li compierò mai Edera...--
Imbecille!Stupida! Solo io avrei potuto commettere un errore simile. Ma era così "vivo",mi scusai immediatamente,lui scosse lievemente il capo e si avvicinò sempre più a me fino a poggiare la sua fronte alla mia...stavolta fui invasa da un altro tipo di brivido,ma il mio corpo non si lamentò affatto,il problema era il mio cervello.
Il sole calava velocemente,la stella della sera brillava debole fra i disegni angelici. Le nostre ombre sull'erba si allungavano,l'aria fresca scompigliava i nostri capelli,sul suo viso ciocche color cioccolato danzavano morbide. Il suo alito mi scaldava le guance,lo inspirai,non aveva un aroma in particolare ma sapeva di caldo,quel caldo umido che gli bagnava le labbra in movimento,stava di nuovo parlando,dovetti sbattere un piede sul terreno per riprendermi.
--Scusa non ho capito dicevi?-- Dissi d'un fiato.
--Ti stavo chiedendo quando posso rivederti,sento un'auto che sta venendo qui,deve essere tua madre--,la sua voce vibrò sulla mia pelle.
--Sì rivederci,certo...lasciami pensare...domani? All'una e venti ai giardini pubblici sotto la via che porta al centro....ti va bene?--
--Sì mi va bene,ma sei certa di volermi rivedere?--
--Certo. Dobbiamo parlare--
--Non è che mi svieni di nuovo?-- Rise,le labbra incurvate in un angolo avorio.
--Certo che sei di un simpatico!-- Lo provocai.
--Eccola...tua madre-
Si staccò da me,le braccia lungo i fianchi,alle sue spalle un'auto con il cofano ammaccato,era proprio mia madre,lo aveva ammaccato lei gettando un vaso dal terrazzo quando si arrabbiò con il suo ex fidanzato per averlo scoperto con una fede al dito,s'era scordato di toglierla quel giorno,e soprattutto s'era dimenticato di "dichiararla" a mamma lo scemo!
Nicholas mi salutò facendo l'occhiolino,mia madre stava una belva con me e forse anche con lui,anzi sicuramente con entrambi.
Il viaggio,da quella che Nicolas aveva chiamato "casa mia",sembrò durare un'eternità. Mamma non faceva altro che chiedere ed io non la smettevo di mentire rispondendo con frasi brevi. Inchiodò nel parcheggio di casa nostra,mi bloccò con la mano e disse,--Prima di scendere,dimmi per favore quando,e sottolineo quando,vi siete conosciuti,che non mi hai detto nulla. Da quanto tempo hai deciso di smetterla di confidarmi queste cose?-- La sua voce si alzò di un'ottava rimbombando nell'abitacolo. Mi voltai per risponderle ma notai che forse era meglio non dire nulla,c'era rimasta male,cercai di rimediare.
--Mamma,ascolta te l'ha detto lui no? In un bar al centro,tre giorni fa,quando con Melania e le altre siamo andate a prendere gli ultimi libri,mi sono fermata a prendere un gelato e lì c'era lui,ed è stato anche carino nell'avermelo offerto...--,decisi che era giunto il momento del jolly,--e poi Giulio lo conosce,mi sa che frequentano lo stesso gruppo e di lui ti sei sempre fidata no?-
Bugiarda!
La vidi rilassarsi,si tolse la cintura di sicurezza.
--Va bene,ma perché non me lo hai detto?--
--Perché ha quasi cinque anni più di me e non sapevo come avresti reagito--.
Come sempre mi sorprese dicendo che ero stata una stupida e che potevo sempre dirle tutto,perché lei non era solo mia madre ma anche la mia migliore amica e che l'età "quasi cinque anni",non era una tragedia,anzi un ragazzo più grande di certo non mi avrebbe assillata con i suoi ormoni...mia madre tutta ormoni!
Entrammo in casa e in un momento eravamo di nuovo noi,le due amiche che spettegolano sui ragazzi,i loro vizi,le loro fisse,i muscoli...e classico dei classici,l'argomento clou:il sesso sicuro! Praticamente due sceme,colonna sonora di sottofondo? La tv a tutto volume,naturalmente,con le ragazze della Grande Mela a farci da maestre.
Quando salii in camera mia,l'intera giornata mi passò davanti,mi sembrò così lunga. Ero venuta a conoscenza di una cosa innaturale che capovolgeva ogni mia certezza. Da tre mesi convivevo con il senso di colpa per quell'incidente,un ragazzo era morto a causa nostra,mia,di Katya,di Francesco e di Luca. Poi lo stesso ragazzo mi rintraccia,non perché si sono sbagliati i medici dell'ambulanza nel dichiararlo "deceduto sul colpo",e quindi per denunciarci,ma perché credeva che io l'avessi trasformato in qualcosa che mi era ancora sconosciuto. La cosa mi sembrò ancora più estranea alla realtà per il cambiamento della prospettiva che avevo avuto su di lui:nel bar,un ragazzo dal volto pallido con occhiaie profonde ed un corpo curvo su se stesso,il tipico ragazzo da evitare a meno che non si voglia fare esperienze estreme,poi sulla collina un altro tipo di ragazzo,la pelle d'avorio,visibilmente curata,lo sguardo intenso di chi ha una vita da raccontare,e le labbra...mi sentivo strana nel ricordarle così vicine a me. Insomma la stessa figura ma più...nitida. Sì nitida! Mi raccolsi i capelli in un'unica ciocca,me la poggiai sulla spalla e mi diressi in bagno per lavarmi i denti. Nello specchio io,solo meno spaventata e più dubbiosa. Curiosità.
Ecco cosa mi permise di voler andare fino in fondo alla faccenda.
Il computer sulla mia scrivania mi fece venire un'idea,invece di collegarmi in chat con le mie amiche,avrei fatto delle ricerche sull'incidente. La freccetta del mouse cliccò su un titolo correlato all'accaduto,diceva a caratteri cubitali: "SCOMPARSO IL CORPO DI UN GIOVANE DALL'OBITORIO",lessi lentamente il contenuto per non svenire di nuovo.

Questa mattina alle ore 8:30,i medici legali della nostra cittadina hanno denunciato la scomparsa del cadavere di un ragazzo sulla ventina,morto a causa di un incidente alle ore 00:45 di questa notte. Alla guida dell'auto quattro ragazzi incensurati stavano tornando alle proprie abitazioni dopo una serata di festeggiamenti per l'inizio delle vacanze estive. "Il ragazzo alla guida non era ubriaco,e nemmeno i suoi amici,tra i quali la sua ragazza,una sua amica e suo fratello minore. La pattuglia era poco lontano e i rilevatori della velocità non hanno potuto che confermarci che la vettura viaggiava al di sotto del limite consentito,il ragazzo rimasto vittima era ubriaco e dalle analisi aveva assunto stupefacenti,nessun documento addosso". Ha dichiarato così l'ispettore della polizia. Si è trattato dunque di un incidente dovuto,aggiungono i dottori dell'autoambulanza,alle condizioni della vittima,in stato confusionale al momento dell'impatto con il veicolo. Ma quello che è sconcertante oltre all'accaduto è il fatto che nessuno ha denunciato la scomparsa del giovane,ed ora il suo corpo è scomparso senza lasciare traccia di scassinamento da parte di qualche male-intenzionato. I ladri non hanno forzato alcuna serratura,sembra quasi che se ne sia andato da solo....

Smisi di leggere. "Se ne sia andato da solo".
Nicholas mi aveva parlato del cartellino all'alluce,dell'obitorio,ma perché nessuno aveva denunciato la sua scomparsa,né un genitore o un amico? Era come se nessuno aveva notato la sua assenza. Decisi di smettere di cercare,perché avrei chiesto a lui il resto della storia,domani all'una e venti l'avrei rivisto,in cuor mio speravo che il tempo volasse.

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