Capitolo 15

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Ester se ne stava seduta al buio,i suoi occhi brillavano di un celeste chiaro,le sedetti accanto mentre Nicholas entrava a dare un'occhiata per assicurarsi che Loris e Valerio stessero bene e probabilmente avrebbe anche buttato un occhio nella stanza in cui stava mamma.
--Sei preoccupata per qualcosa?-- La voce di Ester attirò la mia attenzione,mi voltai a guardarla.
Non era una donna che rientrava in uno standard preciso di bellezza ma aveva comunque un suo fascino.
Non era alta ma graziosa nelle sue rotondità,aveva i capelli raccolti in una strana acconciatura dietro la nuca,sembrava una treccia aggrovigliata su se stessa che formava una specie di cipolla con delle piume colorate che spuntavano di tanto in tanto,ad abbellirla.
Anche nel vestire era molto particolare,indossava un abito lungo dal colore acceso,un giallo limone,con sopra una specie di scialle verde smeraldo e ai piedi non calzava assolutamente nulla. Se l'avessi incontrata prima di scoprire che tutte le leggende e le storie sull'esistenza di licantropi o vampiri fossero reali,l'avrei sicuramente scambiata per una mezza pazza,o semplicemente per una donna eccentrica che viveva,appunto,in un mondo tutto suo,fatto di colori e chissà che altro.
Le risposi quasi subito,non avevo mai affrontato con lei una vera e propria conversazione,dovetti impostare un tono di voce appropriato,il più rispettoso che potei impormi dinanzi alla donna che si era presa cura di Nico. Mi sembrava il minimo.
--Tutto bene,credo. Grazie. E tu?--
--Bene. Ho solo un po' sonno. Aspettavo il vostro ritorno per coricarmi--
--Oh mi dispiace...vai pure a riposarti--
--In realtà preferirei scambiare due chiacchiere con te--
--Con me? Di cosa vuoi parlare?-- Ero sorpresa.
--Di varie cose ma due in particolare-- era vaga nel modo di esprimersi,come se pensasse ad altro in verità,nemmeno mi guardava,i suoi occhi scrutavano il buio come se seguissero qualcosa.
--Due cose? Va bene,la prima?--
--Tu sai tutto di Nicholas,giusto? Tutto quello che c'è da sapere...--
--Non lo so. Forse non conosco tutte le sue capacità ma è ancora presto,devono svilupparsi...così mi ha detto-- ero confusa,mi chiesi dove volesse andare a parare.
--Sì questo è vero. Ma conosci la sua natura,il suo sangue è misto...--
--Sì. Questo lo so...--
--Bene. Allora saprai che presto sarà in grado di sconfiggere un vampiro,giusto?--
Dovetti fermarmi e riflettere su come risponderle.
--Ester. Non riesco a capire il punto. Cosa mi vuoi far intendere?--
Sorrise,voltandosi a guardarmi con uno sguardo tenero,materno.
--Brava. Infatti vorrei che ci arrivassi da sola--.
--Arrivare,dove?--
--Sai,il latte di licantropo contiene sangue oltre che proteine e vitamine,proprio come il latte umano,infatti ha un colore rasa pallido--
--Lo immaginavo-- azzardai concentrandomi.
--Il neonato beve il latte per nutrirsi ma nel caso di Nicholas,ad esempio è servito anche a tenerlo a bada--.
--Questo lo so,me lo ha detto Carlos--
--Bravo Carl! E dimmi ti ha anche detto che rimane in modo permanente nel suo corpo,come una sorta di gene?--
--Più o meno...non ricordo con esattezza--
--E' così. Il suo sangue è raro,i vampiri lo temono--.
--Sì,potrebbero uscirne a pezzi--
--Potrebbero morire,l'unico rimedio è ristabilire l'ordine nel proprio organismo bevendo sangue umano fino ad attutire l'altro,sangue di licantropo--.
Restai in silenzio aspettando che parlasse ancora.
Credo passassero minuti prima che emettesse un altro suono.
--Un umano,può diventare vampiro se beve sangue di tale creatura prima del decesso e lo stesso vale per il sangue di Nicholas perché è figlio naturale di un vampiro. Il nostro sangue lascia solo il dono di una lunga vita,insieme ad una facoltà che l'individuo in questione non sempre sviluppa ma a volte,seppur molto raramente,riesce a farne un uso estremamente potente--.
--Capisco. Ma come mai lasciate questo segno? E' una sorta di magia?--
--Non lo so,ne ho sentite molte di teorie ma non importa il come ma il cosa viene tramandato--.
--Tu hai una facoltà?-- Chiesi titubante.
--Sì. Riesco a guarire le ferite,anche quelle spirituali ma solo con alcuni soggetti,non con chiunque--.
--Che requisiti devono avere questi soggetti?--
--Non ne ho la più pallida idea--.
--Continuo a non capire-- mi strinsi nelle spalle.
--Edera,per ora va bene così. Non pretendo tu capisca subito. Devi solo fare attenzione,presto muterà. Ora la seconda questione...--
--Ma io voglio capire!-- Sbottai.
I suoi occhi brillarono più forte per un secondo incrociando i miei.
--...La seconda questione riguarda tua madre--.
--Mia madre? Dimmi--.
Senza che me ne rendessi conto aveva sviato il discorso carpendo la mia attenzione.
--Ha subito un forte trauma. I vampiri lo chiamano "Shiver",è una parola inglese che significa "Frammento". Ma vuol dire anche "Brivido"--.
--Quindi mia madre sta...--
--...Tua madre sta perdendo un frammento della sua vita umana nel dolore di un brivido,la morte è un brivido--.
--Sta soffrendo?-- Lo stomaco iniziò a farmi male.
--Molto,mia cara--.
--Oddio! Che cosa si può fare?-- Ero in panico,mia madre stava silenziosamente soffrendo. Era immobile eppure sentiva dolore.
--Calmati. Non si può intervenire in alcun modo,presto tutto sarà finito,non lo ricorderà nemmeno--
--Davvero? Me lo puoi assicurare?--
--Certo. In realtà non credo ricorderà nulla--.
--Che vuoi dire con nulla?--
--Ah ecco Astor e Vanessa. Bene,posso andare a sdraiarmi un po' finalmente--.
Sentii un ruggito accompagnato da stani rumori.
--No aspetta! Che vuoi dire?-- Cercai di afferrarla ma non ci riuscii,in un attimo non era più la Ester che mi era seduta accanto.
I suoi vestiti erano a terra,ridotti in brandelli. Nella luce della luna vidi una figura ricoperta di peli,era in piedi fuori il portico,mi dava le spalle,si mosse appena per scrollarsi qualcosa di dosso poi si voltò a guardarmi.
Inorridii.
Il muso era quello di un lupo,con tratti simili ad un essere umano,le orecchie piccole ai lati della testa,sembravano come tirate all'indietro,deformate.
Lunghi capelli grigi ricadevano sulla schiena ricoperta di grinze e peluria incostante,sembrava vecchia,un animale vecchio e malato con sembianze umane.
Se ne stava eretta sulle zampe posteriori leggermente ricurva in avanti ed una grossa coda penzolava muovendosi lenta.
Riconobbi Ester in quella figura,dagli occhi celesti luccicanti,dal colore dei capelli. La riconobbi eppure ne avevo il terrore,iniziai a tremare.
La vidi lanciarsi in una corsa spaventosa,poggiava sulle zampe anteriori,mentre con quelle posteriori si dava lo slancio,usava tutto il suo corpo per muoversi esercitando una potenza straordinaria nelle falcate,poi scattò in aria,oltrepassò Astor e Vanessa con un balzo per sparire nel buio.
Nico mi fu subito accanto,quasi urlai nel sentire le sue mani poggiarsi sulle mie spalle.
--Tutto bene?-- Chiese.
--Più o meno.Ester,si è trasformata e...--
--Fa impressione eh?! Ma sai,non è pericolosa per te--.
--Lo so--. Respirai profondamente per calmarmi.
Astor e Vanessa ci raggiunsero,lui stava sorridendo,Vanessa invece si era accasciata a terra digrignando i denti,sembrava spaventata.
--Su,mia cara...non ti farà nulla. Non c'è bisogno di andare in collera. Era solo Ester--. Astor le parlò con gentilezza per placare i suoi istinti,Vanessa si rialzò piano,nei suoi occhi sembrava bruciasse puro fuoco.
Con grazia iniziò a muoversi,si ricompose i bei capelli e si sedette accanto a me,io mi scostai di poco,sentii Nico ringhiare piano.
--Si può sapere che hai meticcio?-- Vanessa si rivolse a Nico,il quale la fissava con i suoi immensi occhi velati di un rosso appena accennato,il turchese pian piano riaffiorò e capii che si stava calmando.
--Non ha nulla-- intervenni di botto,temevo continuasse a provocarlo,così attirai su di me la sua attenzione.
Ancora non sapevo perché Vanessa mi guardasse in quel modo ma sentivo che stranamente,esercitavo un potere su di lei,decisi di farne uso in quel momento,almeno da poter evitare uno scontro tra lei e Nico.
Infatti mi sorrise allungando una mano verso di me,mi sfiorò il naso con un dito,le mani di Nicholas strinsero ancora di più le mie spalle.
--Oh Edera,io ci tenevo a scusarmi--
La sua voce era dolce e cantilenante al punto da farla sembrare una bimba capricciosa,cercai di stare tranquilla,respirai nel modo più regolare possibile.
--Scusarti. Per cosa?--
--Per averti fatto male. Non sapevo come erano andate veramente le cose,Francesca mi aveva detto che potevo nutrirmi di te ma poi...--
--Smettila!-- La voce di Nico mi fece scattare,Astor ci fu subito accanto,lo prese per un braccio.
--Datti una calmata figliolo,non vuole farle del male--
--Figliolo?! Chi diavolo credi di essere? Stammi lontano! State lontani da lei!--
Gli occhi scuri di Astor si tinsero di rosso,in un attimo l'aria si mosse intorno a me,non vedevo nulla di preciso ma sapevo che si stavano azzuffando,lo capivo dai suoni,erano simili a quella sera ma meno forti,comunque inquietanti.
Mi sentii sollevare,lo spiazzo sotto di me si fece una macchia illuminata dalla luna,la testa prese a girarmi per un secondo,poi ritrovai l'equilibrio fra i rami di un albero,Vanessa era dietro di me.
--Tieniti forte mi raccomando--
--Tu...dove vai?-- Chiesi col fiato in gola.
--A separarli. Padre e figlio non dovrebbero mai prendersi a botte--
--Sì...ti prego fai qualcosa!-- La implorai aggrappandomi ad un ramo,forse troppo sottile per reggermi.
--Se lo faccio tu mi perdoni?-- Chiese maliziosa,non c'era tempo per pensare,dovevo fare qualcosa,qualunque cosa per assicurarmi che Nico non venisse ferito.
--Certo...tutto dimenticato ma ora vai!--
Si gettò nel vortice d'aria sporca,i colpi non sembravano diminuire,anzi,mi mossi nel buio delle fronde cercando un ramo più grande dove poggiare il piede,volevo scendere e mettere fine a quella cosa,avrei gridato gettandomi anch'io nel turbinio di corpi.
Nico si sarebbe fermato nel vedermi in balia dei colpi. Tanto valeva provare. Non pensai al dolore che avrei sentito e nemmeno a quello che avrei rischiato,scelsi il ramo che mi sembrò più giusto per una manovra di discesa e mi lasciai scivolare lungo di esso ma qualcosa si ruppe all'improvviso,caddi a terra faccia in giù,un dolore lancinante mi colpì in pieno.
Prima ancora che potessi emettere alcun suono,sei braccia presero a sollevarmi con cautela,la voce di Nicholas arrivò attutita alle mie orecchie.
--Dobbiamo portarla dentro,ha fatto un volo di dieci metri come minimo!--
--Astor che devo fare?-- Una voce femminile tremava lontana nella notte.
--Vanessa allontanati...c'è troppo sangue per te vai!--
--Non possiamo accelerare?--
--No Nicholas,deve rimanere immobile,non possiamo rischiare--
--Credi che si sia rotta qualcosa?--
--Non lo so...dai apri la porta--.
Non riuscivo a capire perché non riuscissi ad emettere alcun suono,non riuscivo neppure a respirare e poi perché non vedevo nulla? E da dove veniva tutto quel dolore? E quel calore che mi bruciava nella bocca?
--Ecco,mettiamola qui...piano,così bravo,ora giriamola--
--Che è successo?--
--Loris,allontanati per favore!--
--Ditemi cos'è successo!--
--Papà ti prego fai come ti dice--
--Ha un'emorragia,una costola deve aver forato un polmone. Dobbiamo intervenire--
--Come?--
"Di che diavolo stanno parlando?!"
Le loro voci erano sempre più confuse,iniziai a spaventarmi.
--Credi di poter riuscire a fare una cosa Nicholas?--
--Che tipo di cosa?--
--Dovresti farle bere il tuo sangue,guarirà di certo--
--Cosa?! No! La porto in ospedale!--
--In ospedale? Nicholas,un polmone si sta riempiendo di sangue,lo senti?! Dobbiamo pensarci ora!--
--Con Valerio...Greta mi ha fatto fare una trasfusione...--
--Con...? Fai come credi ma fai qualcosa a meno che tu non voglia perderla!--
--Non posso...se le succedesse...no! Non io!--
--Nicholas,io non posso guarirla...tu sì,fallo!--
Qualcosa di caldo ed estremamente buono mi scivolò in gola,lo sentì invadere dentro di me rapido,scorreva con la forza di un ruscello nel mio corpo.
Mi sentivo stordita eppure le voci e tutti i suoni intorno a me si facevano strada nella mia testa come fossero amplificati,tutto era estremamente chiaro,quasi fastidioso.
Riconobbi la voce di Nico,era preoccupato e quella di Astor che tentava di farlo calmare rassicurandolo,poi Loris che singhiozzava,i battiti del suo cuore che acceleravano,e Valerio chiuso nel suo silenzio,il respiro agitato come il suo cuore. Sentivo anche il pulsare incostante di quello di Nico e l'assenza di quello di Astor.
Stavo per alzarmi,volevo reagire,volevo che Nico mi vedesse,stavo meglio...stavo ricominciando a respirare,certo però che era strano! Non riuscii a muovere un muscolo. Lentamente l'ossigeno iniziò a farsi strada dentro di me,sentivo persino i miei tessuti muoversi ed alcuni gonfiarsi al suo passaggio,il sangue nelle vene,nel petto,nella testa e lungo tutto il mio corpo...poi un'assenza totale mi invase capovolgendo ogni cosa.
Nulla. Non sentivo nulla. Dentro di me c'era il vuoto. Solo una cosa mi diede modo di capire di essere ancora viva:un dolore acuto all'altezza del busto,qualcosa si stava muovendo lentamente,sembrava prendesse posto dentro di me,poi solo buio e battiti.
Sprofondai in uno stato di strana incoscienza,non avevo alcuna percezione di quello che mi stava intorno,sentivo solo il battito di un cuore,il mio cuore.
Non avevo paura,non sentivo alcuna gioia,alcuna emozione,solo un tum-tum regolare e forte nel mio petto...come se importasse solo quello,come se non esistesse altro.
Quando riemersi era giorno,la stanza era completamente illuminata dal sole,ne distinguevo il calore dei raggi che silenziosi,posavano sulle lenzuola del letto,lo stomaco brontolava,avevo fame,tanta fame.
--Come ti senti?--
Mi voltai per trovare Astor,se ne stava seduto accanto a me sul letto,mi teneva una mano con fare paterno.
--Bene. Come sta Nico?--
--Tutto a posto,ha avuto altro a cui pensare poi. Hai fatto un volo...dovresti stare più attenta--
--Lo so. Mi dispiace,volevo solo che smetteste--
--Ci sei riuscita e comunque non gli stavo facendo male,solo...bloccavo i suoi attacchi--.
--Io lo trovo normale,è comprensibile che ce l'abbia un po' con te Astor. Devi dargli tempo,già sa che tieni a lui,è difficile accettarlo...ne ha passate tante--
--Lo so-- sorrise lievemente. Il volto gli si illuminò,era un uomo molto affascinante,con lineamenti ben definiti,uno sguardo gentile.
--Credo tu abbia una fame incredibile...vado a prenderti qualcosa di gustoso...almeno per te--
--Astor?-- Lo bloccai stupendomi della forza che esercitai nell'afferrargli il polso.
--Dimmi--
--Cosa sono...diventata?--
--Edera,sei la stessa di ieri...solo un po' più affamata-- rise piano nel pronunciare le ultime parole.
--Ho sentito...ieri sera. Mi ha salvata come ha fatto con Valerio,giusto? Solo che io ho bevuto--
--Esattamente. Stai tranquilla non diventerai una vampira--
--Non lo diventerò? Bene...a meno che...--
--A meno che,cosa?-- Si sedette di nuovo accanto a me.
Mi tirai su a sedere,lasciandogli libero il polso fresco.
--Astor...se muoio prima di aver smaltito il sangue di Nico diventerò una vampira,giusto?-- Chiesi titubante,non ero certa di cosa volessi sentirmi rispondere.
Lo vidi riflettere,aggrottò le folte sopracciglia,il bel viso non poteva essere più simile a quello di suo figlio,lo guardai per un secondo sentendomi persa.
--Edera,sì ovvio,diverrai una vampira ma non accadrà,stai tranquilla. Ti staremo sempre intorno piuttosto--
--Ad essere sincera non mi spaventa diventarlo. La cosa che mi terrorizza è un dubbio,a volte lo sento scavarmi dentro,altre invece mi è più facile da ignorare--
--Quale dubbio?--
Presi coraggio,prima o poi avrei avuto delle risposte alle domande che Carlos,Elona ed Ester mi avevano causato,formulandole involontariamente nella mia testa o forse non del tutto così involontarie.
--Al monastero,ho avuto modo di parlare con Carlos. Mi ha accennato la sua storia,me l'ha fatta vivere a dire il vero...--
--Sì,le sue capacità sono straordinarie--
--Vero. Avrei voluto chiedergli molte altre cose ma,non c'è stato il tempo. Poi Elona,una licantropo femmina sposata ad un vampiro...come? Come è possibile? E' una questione di alleanze?--
--In realtà centra ben poco ma è notevole il tuo modo di vedere...vedere le cose che riguardano altro,non per forza te intendo--
--Allora se non è una questione di alleanze,che cos'è? Elona non descrive i vampiri come se ne avesse sposato uno-- dissi cauta per non ferire i sentimenti del vampiro che avevo accanto.
--Beh...Elona ha un bel carattere ma ama suo marito,a modo suo ma lo ama. In realtà trovo che Vincent abbia avuto solo fortuna,se si può dire così...--
--Che vuoi dire?--
--Vedi,ci sono vampiri che sono nostalgici per natura,in verità lo siamo tutti. Tendiamo a sentire la mancanza di ogni cosa,dal respirare al sentire il bisogno di non farlo--
--Ma tu...e Vanessa,vi ho visti respirare,non è così?--
--E' solo un riflesso. In realtà crediamo di respirare ma non è così,sentiamo l'aria entrare in noi ma non è la stessa cosa come averne bisogno,come voi umani insomma. Noi non sentiamo altro che rabbia all'inizio,una rabbia verso la vita stessa,verso tutto ciò che non ci verrà più restituito...--
--Mia madre sarà così? Arrabbiata?-- Chiesi con le lacrime agli occhi. Astor me le asciugò delicatamente,poi prese a giocare con le dita umide,sembrava assorto,lontano.
--Lo sarà ma è solo questione di giorni. La seconda fase è totalmente diversa,ci appassioniamo. Ci innamoriamo di tutto,come bambini abbiamo voglia di scoprire cose nuove,impariamo a preservare i ricordi,ogni singola emozione sembra avere il sopravvento sulle nostre azioni...--
Lo ascoltavo come se stesse raccontando una favola,sentivo che la sua mente spaziava nel passato,chissà quanto aveva vissuto,sentito,provato.
--...E qui subentra il desiderio. Tutto assume un'importanza fondamentale,iniziamo a sentire la nostalgia del dolore perfino,ecco perché dico che Vincent è fortunato. Si è legato ad una donna che lo fa sentire quasi umano. La sua è una dolce illusione,che sarà breve purtroppo,Elona un giorno morirà e lascerà un vuoto incolmabile in lui. Ma questo per ora,non lo preoccupa,è ignaro del proprio destino o per lo meno è vittima di se stesso della sua bramosia...--
--Bramosia. Elona me ne ha parlato. Che significa...che lo fa sentire quasi umano...come?--
--Provocandogli dolore. Forse non dovrei parlarti di queste cose,dovresti mangiare--
--Aspetta. Dimmelo,per favore-- Lo implorai.
--Quando un vampiro ed un licantropo uniscono le proprie vite,si amano. Lo fanno intensamente,forse è il rapporto più vicino alla normalità che ci sia per esseri come noi...è complicato da spiegare ma tutto sommato è così. Fare...l'amore con una donna come Elona significa soffrire,sentire ogni graffio,ogni sensazione...ogni bacio ha un sapore,un calore.
Vincent si avvicina a quello che è stato un tempo,ritrova il suo essere umano. Ma quello che non vuole accettare è perdere tutto questo,si ostina a stare con lei ma un giorno la perderà,lui rimarrà giovane e forte. La sofferenza di un vampiro per la perdita di una persona amata è imparagonabile a qualsiasi agonia,nulla avrà più importanza di un solo ricordo con lei--.
Gli presi il viso fra le mani,sentivo che non si stava riferendo solo a Vincent ed Elona,ne parlava come se lo avesse provato lui stesso,tutto quel dolore,quell'agonia incessante.
--Tu hai amato vero?--
--Più di quanto avrei dovuto--
--Chi era? Me ne vuoi parlare?--
--Mia figlia--
--Tua...figlia?-- Ero sbalordita,questo significava che Nico aveva una sorella.
--L'amavo sopra ogni cosa...la desiderai a lungo ed arrivò. Mi ero legato ad un'umana,per amore,una donna meravigliosa che però non ha voluto che la trasformassi,temeva l'eternità,ora come ora non posso biasimarla. Rispettai la sua volontà,la vidi invecchiare e morire fra le mie braccia. Ho sofferto moltissimo ma avevo la mia bambina,il dono più bello che mi aveva fatto. Si chiamava Nicole,le diedi il nome di sua madre. Sapevo quanto mi sarebbe mancata,volevo conservarla nell'immagine di nostra figlia. Era bellissima,gentile e mi amava nonostante sapesse la verità su di me,la crudeltà della mia natura--
--Cosa le é capitato?-- Chiesi triste,un doloroso sconforto mi attanagliava il petto. Non avevo di fronte a me un vampiro ma un uomo,un individuo che aveva sofferto per molto tempo.
--Si è innamorata di un vampiro,di conseguenza prese una decisione:essere come me,come lui,rinunciare alla vita. La notte in cui divenne sua moglie...--
Nei suoi occhi il rosso prese a fiammeggiare,stringeva i pugni,serrava la mascella,la pelle divenne fredda sotto il mio tocco,non sapevo bene cosa fare ma rimasi immobile ad ascoltarlo.
--...Quella notte,avrebbe dovuto essere l'inizio di una nuova esistenza per lei. Aveva detto che avrebbe voluto essere lui stesso a trasformarla,perché lei lo desiderava,lei me lo disse...con le lacrime agli occhi. "Vi supplico padre,lasciate che sia il mio sposo a farlo"--
--Astor?-- Ero in bilico nelle sue emozioni,come una funambola in equilibrio su una corda,sotto di me solo il dolore.
Tonò a guardarmi con i suoi begli occhi scuri,troppo intensi per non perdersi in essi. Il rosso fuoco era scomparso,ora vi era solo buio,un eterno buio,mi sembrò fosse possibile affogarci dentro.
--La uccise. Bevve fino all'ultimo dal suo corpo,lasciandola morire in un oblio dolce e terrificante,come l'amore che aveva provato per lui--
--Dio mio!-- Non trovai altre parole per esprimere il mio stato d'animo,mi sentivo sconfitta.
--Venne da me,per dirmelo,per confessare il suo enorme errore. Implorò il mio perdono come ultimo segno d'amore per lei. Non ebbi la forza di ascoltarlo oltre. Fu un attimo. La sua testa nelle mie mani...ricordo ancora la crudeltà del mio gesto impressa nella sua espressione. Non so per quanto rimasi a fissare quel volto. So solo che mi ritrovai a seppellire la mia Nicole,posai dei fiori sulla sua tomba chiedendo perdono a sua madre,chiedendo perdono a lei...ogni giorno mi chiedo se mi abbiano perdonato entrambe...ogni giorno Edera--.
Lo guardai credo,perché ricordo il suo viso implorare una qualche risposta nell'immobilità della stanza.
Non trovai altro che poche parole bagnate delle mie lacrime.
--Ti amavano Astor. Ti hanno perdonato,io lo avrei fatto--.
Rimanemmo fermi,mano nella mano,un vampiro ed un'umana chiusi in un dolore,in un ricordo lontano.
Quel silenzio venne rotto dall'irruzione di Vanessa,vidi Astor alzare lo sguardo su di lei,era talmente dolce che capii.
In lei vedeva la sua bambina,in Nicholas vedeva una seconda possibilità,in entrambi cercava il perdono.
Un perdono che aveva cercato di ottenere lasciando che suo figlio vivesse un'esistenza simile a quella umana,come Nicole prima di morire.
Voleva ricordarla in lui,solo che stavolta aveva scelto lui stesso il suo destino. Lo aveva protetto,reso immortale e forte,più forte di qualsiasi essere,più forte del passato.
Per la prima volta non sentii alcuna differenza fra noi,nessuna distinzione tra umano e non.
Solo tre persone nella stessa stanza,tre anime in balia degli eventi,tre storie,e forse un solo futuro.
Trovai la forza di alzarmi,in realtà il mio fisico stava più che bene,scesi di sotto trovando Nico ad aspettarmi,sul suo volto un'espressione triste,i segni delle lacrime sulle guance. Aveva ascoltato,aveva sentito ogni parola.
Corsi ad abbracciarlo stringendolo forte. Il calore del suo corpo mi fece sentire più viva che mai,mi sussurrò all'orecchio una frase che non dimenticai,perché cambiò in modo inesorabile il suo pensiero.
--Io gli devo la vita. Grazie amore,grazie per aver chiesto--.
lo strinsi più forte a me baciandolo e stavolta nessuna assenza di gravità,nessuna mancanza di equilibrio. Solo noi,i nostri odori,i nostri sapori. Il suo sangue nel mio corpo che ci rendeva simili e mi faceva sentire completamente parte di lui.
Non ci fu mai,prima di allora,una tale consapevolezza di me stessa,di quello che sentivo.
Ora potevo esserne certa. Lo amavo.
Astor aveva risposto alla mia domanda,lo aveva fatto involontariamente:essere vampira ed amare Nicholas sarebbe stato doloroso,eternamente doloroso.
Mi soffermai su un pensiero,il più dolce e terribile: "Non credo ci sia molta differenza. Umana,vampira,viva,non viva...non farlo soffrire. Conta solo questo. Non dovrà mai patire le sofferenze di suo padre. Nessuna perdita,anche se questo significa che devo allontanarmi da lui,per sempre. Sta a me scegliere,sta a me staccarmi. Prima che sia troppo tardi".
Tornai a guardarlo negli occhi,lo sentii ammorbidirsi,stava meglio,aspettai che fosse lui a parlare di nuovo ma un rumore ci fece sobbalzare.
Qualcuno stava bussando energicamente alla porta,mi concentrai oltre,ascoltai il battito del suo cuore,era umano.
Nico si staccò da me.
--Vado ad aprire. Tu stai bene?--
--Si. Sto bene. Chi credi che sia?--
--Dall'odore sembra umano...--
--Questo lo so,sento il suo cuore--. Azzardai in fretta a bassa voce,lo vidi sorridere sfoderando il suo ghigno beffardo.
--Vai in cucina e mangia qualcosa prima che diventi debole--
Mi accarezzò i capelli,ne prese una ciocca e se la girò fra dita,sorrisi arrossendo.
Non andai subito in cucina però,ero troppo curiosa di vedere il nostro visitatore,mi sedetti sul piccolo divano in attesa.
Nico aprì la porta,un uomo basso e calvo entrò come se fosse in preda al panico.
--Nicholas...cavolo! Sei tu? Dov'è finito tuo padre? Ho lasciato la macchina da lui...in officina non c'è,è chiusa da giorni!--
--Calmati Mario,è tutto a posto. Ci siamo allontanati solo per qualche giorno...--
--Col cavolo che mi calmo! Loris! Che gli è successo? Ti sei cacciato nei casini? Dimmelo vi serve una mano?--
--Mario,davvero è tutto ok. Ora te lo chiamo va bene?--
Sentii il battito dell'uomo rallentare.
--Va bene...si va bene,chiamalo. E che ti devo dire,mi ero preoccupato. Mamma mia sei più pallido del solito ma mangi qualche volta?--.
Nico scoppiò a ridere dando pacche sulle spalle all'uomo,in realtà percepivo il suo nervosismo. Ero in ansia anch'io a dire la verità.
Al piano di sopra c'erano Vanessa ed Astor,due vampiri.
Mia madre giaceva apparentemente morta in una stanza ed ai fornelli una donna licantropo stava preparando la colazione.
Mi augurai che Vanessa non scendesse a divorare l'amico di Loris in meno di un secondo,d'impulso guardai le scale per controllare.
--E tu chi saresti?--
Mi voltai per incontrare lo sguardo curioso di Mario,Nico si stava muovendo alle mie spalle chiamando il padre ad alta voce,per un attimo lo guardai spaesata poi optai per la soluzione migliore:dire la verità.
--Salve,io sono un'amica di Nicholas,molto piacere-- gli tesi una mano per stringere la sua e dovetti controllarmi,per un secondo rischiai di rompergli le dita.
Ero sbalordita di tutta quella forza,Valerio non me l'aveva detto che ci si sarebbe sentiti così.
Poi riflettei. Valerio. Erano giorni interi che non mi parlava in modo normale,cosa potevo aspettarmi da lui.
Mario interruppe i miei pensieri con la sua voce altisonante.
--Un'amica eh? Non ti ubriacherai anche tu con lui!? Sei giovane. Non vai a scuola?--
Prima che potessi rispondergli arrivò Loris,mi sentii salva,quell'uomo non aveva il senso delle buone maniere ne' tanto meno della discrezione.
Mi allontanai con Nico,diretta in cucina,la fame si stava davvero facendo forte.
Ester aveva preparato un sacco di cose,panini farciti,ciambelle fritte ed un mucchio di altre squisitezze che mi fecero brontolare lo stomaco rumorosamente.
Sentii Nico ridere mentre mi tuffavo sul tavolo riempiendomi la bocca di cibo.
Anche Ester ne era divertita e di certo la fame ebbe la meglio sull'imbarazzo,perché m'ingozzai senza freni.
Fuori,Loris e Mario iniziarono a parlottare di tutto,passando dalle auto alle corse dei cavalli,li sentii organizzare una cena fra vecchi amici alla quale Loris non sapeva ancora se parteciparvi,poco dopo gridò a Nico che si sarebbero allontanati per fare due passi e di tirargli le chiavi dell'officina per restituire l'auto al legittimo proprietario.
--Papà,non credi che dovrei pensarci io? Te la porto dopo Mario,promesso--.
--Voglio ben sperare!-- Gridò di rimando Mario.
Nico rimase sulla porta a guardare il padre allontanarsi,ne approfittai per trangugiare altre ciambelle.
--Sono ridicola-- dissi a bocca piena.
--Su via! Ti sei bevuta il sangue di Nicholas...cosa ti aspettavi?-- Rispose Ester,con un sorriso sempre più ampio in faccia.
--Dov'è Valerio?--
--Lì dentro-- indicò lo sgabuzzino.
--E che fa chiuso lì?--
--Si nasconde. Non credo si riprenderà tanto facilmente--
--Ma come sta?-- Chiesi dispiaciuta.
In effetti mi era sembrato di percepire un tum-tum provenire da dietro quella piccola porta nella cucina.
--Bene fisicamente,è la testa che non va. Sembra reprimere tutto ciò che vede,sente...non lo so. Credo sia presto per capirci qualcosa--.
--Mi dispiace tanto,vorrei aiutarlo...--
--No!-- Mi parò una mano davanti al viso --Non avvicinarti a lui. Altrimenti ricomincia--
--Ricomincia? A fare cosa?--
--A piagnucolare. Dopo quello che ha visto ieri sera,come sei stata curata...beh,Loris ha detto che ora...ha paura anche di te--
--Di me?! Non deve...perché?--
--Non c'è un vero e proprio motivo. E' così e basta,ha bisogno di cure e tempo--
--Ma tu lo guarirai vero?-- Mi sentivo in colpa per lui. Fare parte di tutto questo lo aveva ridotto ad un ebete.
Ester sospirò,sembrava stanca o spazientita,per un secondo mi ricordò Elona con il suo cambio improvviso d'umore.
Lo stesso sguardo,la stessa espressione ed una forte sensazione di disagio.
--Non lo so. Adesso mangia e finiscila con le domande,va bene?!--
Annuii in silenzio gustandomi una bella tazza di latte e caffè.
Non era in vena e di certo non volevo farla arrabbiare.
Un minuto dopo Vanessa entrò in cucina sedendomi accanto,indossava un paio di jeans con una maglietta chiara che riconobbi appartenermi.
--Vanessa,hai preso i miei vestiti?--
--Non ti scoccia vero? Non so cosa mettermi,l'abito che avevo era sporco--
--Tranquilla...nessun problema,puoi prenderli se ne hai voglia...-- non volevo essere sgarbata e di sicuro anche Astor avrebbe voluto cambiarsi.
--Astor dov'è?--
--Di sopra con tua madre--
Per poco non mi strozzai con il prosciutto.
--Si è svegliata?--
--Non ancora ma Astor crede non manchi molto...sai,le sue labbra sono magnifiche,rosso porpora--
La guardai sbalordita,qualcosa di freddo mi scorse lungo la schiena.
--Poco? Dav-vero? Porpora...è un bene?-- Balbettai.
--Sì certo,significa che in meno di un giorno tornerà a vivere--
"Meno di un giorno...oggi. Mia madre si sveglierà entro oggi!"
Ester fece segno a Vanessa di tacere indicando la porticina dello sgabuzzino,vidi Vanessa concentrarsi con intensità,poi scoppiò a ridere,sembrava davvero divertita.
--Che hai?-- Le chiesi stizzita.
--Oh ma dai! Non lo trovi ridicolo anche tu?--
--Zitta per favore--. Intervenne Ester. --Non sta bene...ti spiacerebbe portare un po' di rispetto-- l'ammonì severa.
Vanessa si ricompose chiedendo scusa. Poi tornò a me guardandomi in un modo strano.
--Hai fame! Ti piacciono davvero queste cose? Non gradiresti del sangue o magari della carne cruda?--
A quelle parole lo stomaco prese a farmi male. Posai sul tavolo i resti di un panino al prosciutto. Stavo per chiedere ad Ester della carne quando Nico si parò davanti al frigorifero,guardava Vanessa con aria infuriata.
--Lei non mangerà carne cruda-- poi si rivolse a me ammorbidendosi --Finisci il panino Edera e poi andiamo a fare un giro--
--Ok. Va bene ma...--
--Finiscilo...per piacere--.
Lo vidi abbassare lo sguardo,diventare triste all'improvviso.
Intuii che doveva sentirsi in colpa per come mi stavo comportando. Bere il suo sangue mi aveva salvato la vita ma l'aveva anche cambiata temporaneamente.
I miei sensi erano notevolmente sviluppati e di conseguenza anche il mio corpo necessitava di altro.
--Non temere Nico. Finisco il panino. Niente carne--.
Tornò a guardarmi con i suoi immensi opali scuri,ricambiai lo sguardo con un sorriso.
--Allora...quell'umano di poco fa...ha intenzione di fare qualcosa per il suo colesterolo oppure..?--
--Perché,riesci a capire se uno ha il colesterolo o meno?-- Chiesi scettica a Vanessa,masticando l'ultimo boccone del mio panino.
--Naturale! L'odore era fortissimo,credo che sanguinasse da qualche parte,tu ne sai niente meticcio?--
Nicholas la fulminò con lo sguardo,per poi risponderle secco.
--Sì. Alla gamba,credo--.
--Mi sembrava infatti-- concluse Vanessa,infilando le mani nelle tasche dei miei jeans.
Le stavano bene,solo un po' lunghi alle caviglie ma bene. La cosa strana è che non mi dispiaceva averla intorno,anzi la sera prima aveva tentato di proteggermi allontanandomi dalla zuffa fra padre e figlio ma come non detto,scivolare giù dall'albero era stata una pessima idea e soprattutto molto dolorosa...non solo per me,purtroppo.
--Nico,dammi dieci minuti e sono da te,vorrei lavarmi e darmi una sistemata...e....magari anche Astor avrà bisogno di un cambio-- azzardai cauta.
--Certo. Ci ho pensato in effetti. Gli troverò qualcosa che gli vada bene. Vieni,ti accompagno di sopra--
--No lo faccio io-- s' intromise Vanessa -posso darti qualche consiglio su cosa indossare--
Guardai Nicholas con aria bonaria.
--Ma si dai...perché no?! Allora Nico...tu mi aspetti qui?--
Sospirò ma annuì incrociando le braccia.
--Vedi di non farle del male vampirella...stavolta potrebbe sapersi difendere fin troppo bene--
--Lo so. E comunque non le farò un bel niente. Piuttosto perché non sali anche tu,ad Astor farebbe piacere parlare un po' con te--
--Era nelle mie intenzioni infatti-- rispose brusco,precedendoci.
Finalmente avrebbe parlato col suo padre naturale,avrei voluto stargli accanto in un momento simile ma era giusto concedere loro un po' di privacy.
Lo vidi entrare nella stanza buia in cui era mia madre,volsi lo sguardo altrove infilandomi in bagno,lasciando Vanessa sola in quel piccolo spazio fra le due stanze.
Non ero ancora pronta per vederla immobile su di un letto,era mia intenzione aspettare che si svegliasse.
Non vedevo l'ora di poterla riabbracciare.

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