--La vita come la morte,per alcuni di noi,non ha significato.
E' nella nostra natura provare rancore verso la vita stessa,forse perché non ci appartiene più. Ma sono certo che un giorno imparerai a controllarti,sei giovane ed inesperta,devo però riconoscere che hai forza e coraggio.
Difficilmente incontro giovani vampire così audaci. Ora dimmi,chi ti ha creata?--
--Non-so-se-posso-dirlo--
Le sue dita mi tenevano stretto il collo,non ero nulla paragonata a lui.
La mia forza e la mia agilità non erano state sufficienti a sconfiggerlo.
Era apparso dal nulla,i miei sensi non lo avevo percepito arrivare. Avevo lasciato andare il piccolo leprotto da pochissimi secondi,in un attimo mi ha attaccata.
Ho cercato di lottare,di difendermi ma era troppo veloce persino per me.
Sapevo che ce ne erano altri come noi ma non avevo idea della loro forza,Francesca non mi aveva detto tutto evidentemente.
Avevo paura di quel vampiro,qualcosa negli occhi mi terrorizzava. Aveva uno sguardo gentile ma nella lotta era spietato,mi teneva per il collo ad un metro circa da terra.
--Puoi dirmelo,credimi. Non ti farò del male se me lo dirai--.
--Va-bene-ma-lasciami--. Lo implorai ammorbidendomi nella sua stretta.
Mi poggiò delicatamente a terra,potevo sentire l'erba bagnata sfiorarmi le caviglie,sarei voluta fuggire via ma l'idea di un altro scontro con lui mi spaventava,ero certa mi avrebbe uccisa prima che potessi muovere un passo.
Tornò a guardarmi con i suoi occhi neri come la pece,non avevo mai visto altro che rosso in quelli di Francesca o nei miei,pensai che forse il nero era il colore che distingueva un vampiro maschio da un vampiro femmina.
--Ora parla mia giovane avversaria--.
--Si chiama Francesca-- confessai.
--Francesca,bene. Da quanto sei una di noi?--
--Da poco,non so di preciso...-- ammisi.
Temendo che mi colpisse mi parai il volto con un braccio ma lui me lo scostò dolcemente dicendomi di non aver paura,che ormai potevo ritenermi al sicuro da lui,perché ero sincera,lo aveva capito dal mio tono di voce.
Continuò a farmi domande,sulla mia vita da umana non seppi rispondere. Poi chinò il capo di lato,guardandomi fisso,sembrava un animale intento ad osservare la sua preda.
--Dimmi di ora. Che cosa fate con Francesca,come passate il tempo?--
--Lei non c'è quasi mai durante il giorno,va in giro per le città vicine in cerca di facili prede. Io me ne sto sola,devo aspettarla qui--.
--Aspettare è noioso...sei molto piccola,come ti chiami?--
--Vanessa--.
--Te lo ha dato lei questo nome?--
--No. L'ho trovato scritto qui sotto-- gli indicai il braccialetto con le roselline dorate che avevo al polso. Da quello che ricordavo,lo avevo addosso da sempre,sotto c'era un'incisione in corsivo con il mio nome riportato. Mi piaceva quel nome.
--Capisco. Vanessa è un bel nome,sono certo ti appartenga,rispecchia il tuo bel viso--. Sorrise,io ricambiai cercando di non far trapelare la paura che il suo sguardo mi suscitava.
--E dimmi Vanessa-- continuò calmo --prima ho sentito che parlavi di una casa e di una ragazza,di una persona che ha ucciso la tua madrina quando era ancora umana,presumo...--
Annuii.
--Saresti così gentile da raccontarmi tutto? --
--Posso sapere come mai ti interessa?-- Continuai cauta.
--Ma certo-- sorrise di nuovo,con i suoi modi gentili,la sua voce non sembrava potesse appartenere ad un animale pronto all'attacco,mantenni comunque una posizione di difesa.
--Mi interessa conoscere le sue intenzioni,credo ti abbia coinvolta in qualcosa che non ti riguarda in prima persona.
E' abitudine di un vampiro,creare qualcuno che possa in qualche modo rendersi utile,magari per uno scopo di breve durata,ed una volta che si è assolto il compito per il quale si è stati creati...beh...-- fece una smorfia passandosi una mano nei lunghi capelli.
--...di solito,la creatura viene abbandonata. Temo quindi per la tua sicurezza--.
Non avevo mai pensato a questa possibilità.
In effetti Francesca,non mi aveva mai fatto capire di tenere a me,anzi,mi lasciava sola la maggior parte del tempo,non rispondeva volentieri alle mie domande,di qualunque natura fossero.
Quel vampiro era sicuramente più esperto di lei.
Io dovevo e volevo imparare a vivere in questa nuova esistenza,ero come una bambina di poche settimane,in grado di fare molte cose ma senza ricordi di una vita precedente,e l'idea di restare sola mi spaventava.
Tornò a guardarmi avvicinandosi lentamente,poi riprese a parlare con fare paterno.
--Sei troppo giovane per sopravvivere senza una giusta protezione. Fidati di me,io posso aiutarti ma devi dirmi tutto quello che sai--.
Tanto valeva tentare.
Decisi di raccontargli tutta la storia,di come Francesca aveva architettato l'attacco in quella casa e di come fummo interrotte,della lotta tra me e quel ragazzo,della fuga di Francesca,del terrore che aveva provato trovandosi vicina al suo omicida,nonostante in fatto di forza non era stato in grado di superarmi.
Non avevo scelta comunque e mentire non mi sembrava una buona idea,era evidente che aveva molta esperienza,se avesse sospettato di me mi avrebbe fatta sicuramente a pezzi.
--Era una madre e una moglie. Un giorno suo figlio è uscito di testa e l'ha uccisa. L'omicida ha una fidanzata umana,la casa in cui devo tornare appartiene a lei,c'erano anche una donna ed un uomo,abbiamo bevuto da lui,la donna non so se si è salvata.
Ho il compito di rapire la ragazza,il suo nome è Edera,per attirare Nicholas in trappola,non so se Francesca voglia ucciderlo e quindi vendicarsi ma...--
M'interruppe all'istante afferrandomi il braccio,indietreggiai digrignando i denti.
--No calmati...ripeti il nome del ragazzo per favore--.
Non aveva un'aria aggressiva,così mi ricomposi e glielo ripetei.
--Nicholas--.
--Suo figlio si chiama Nicholas...è un vampiro anche lui?-- Chiese,apparentemente incerto delle sue stesse parole.
--Non proprio,è diverso da noi. Sanguina se viene ferito e lentamente guarisce ma è più debole,persino di me. Credo che Francesca ne abbia paura solo per via dei ricordi da umana,il trauma della morte,lo chiama--.
--Ora. Io ti prometto-- si poggiò una mano sul petto a mo' di giuramento --di farti dono della mia protezione e quella della mia famiglia,se lo condurrai a me senza fare domande. Ascoltami Vanessa,quello che ti sto offrendo è un dono raro,non lo si concede facilmente ad un vampiro estraneo. Se lo farai,potrai considerarti membro del mio clan--. Concluse solenne.
Parte di un clan,di una famiglia.
Mi stava offrendo una scappatoia alla solitudine e chissà quante cose avrei potuto imparare da lui!
Non sapevo cosa lo interessasse davvero,era rimasto colpito dal nome di quel ragazzo ed io non potevo fare domande.
Ma avrei ottenuto,aiutandolo,quello che desideravo,nient'altro aveva importanza.
Accettai.
--Dimmi,piccola cosa ti preoccupa?-- Chiese interrompendo i miei pensieri.
--Io non conosco il luogo in cui si nasconde suo figlio,lei sarà presto di ritorno e se mi trova in tua compagnia ci ucciderà entrambi--.
Il vampiro sorrise scoprendo i denti affilati.
--No mia cara,non ci ucciderà. Ora tu porta a termine il tuo compito,trova quella ragazza ma non farle del male e portala da me. Se Nicholas tiene a lei sarà lui a venire da noi. Dirigiti in quella direzione,oltre le colline c'è un piccolo paese di sei mila anime circa,un tempo la tua madrina abitava lì--.
--Si conosco quel posto,lei me ne ha parlato. E' stata uccisa in quella che era la sua casa-- affermai.
Il vampiro rimase immobile,perso nelle sue riflessioni,solo dopo qualche minuto riprese a parlare.
--Bene allora. Io resto ad aspettare il ritorno della tua madrina. Tu sbrigati e fai in fretta,ora vai...svelta!--
Guardai il sole,stava calando all'orizzonte dietro la coltre di pioggia,senza farmelo ripetere due volte scattai in avanti con un balzo,superandolo di una decina di metri,mi voltai a guardarlo.
--Prima che io vada...posso conoscere il tuo nome?--
--Il mio nome è Astor Drega. Vai e non tornare senza averla trovata. Ricorda di non farle del male e non uccidere nessuno,sarà mia premura saziare la tua sete al tuo ritorno--.
Scattai in avanti correndo fra gli alberi,superai le colline in pochi secondi.
Non sapevo di preciso dove si trovava la casa in cui Francesca era stata assassinata e non mi aveva mai sfiorata l'idea che potessero nascondersi in quel paesino.
Era mia intenzione frugare ovunque con l'ausilio dei miei sensi,perché al mio ritorno avrei avuto la possibilità di avere qualcuno accanto in grado di garantirmi una protezione,un'educazione e una famiglia.
Senza rendermene conto,voltando le spalle a Francesca,gettandomi in una nuova vita colma di speranze e desideri,avevo appena commesso il mio primo tradimento.
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luceombra
Science FictionUn romanzo di Tania Rossi Non credevo fosse possibile rivedere il suo volto. Da mesi il suo ricordo mi appariva come un incubo ma poi tutto è cambiato. La mia vita,la sua es...