Stasi

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Il gruppo del mio padrino salì in una macchina dai vetri oscurati,era costituito da Edera,Nicholas,Loris l'umano zoppo e l'idiota Valerio.
Non potevo ancora credere che quel ragazzo,Nicholas,fosse suo figlio,eppure era così.
Che strano!
La donna ancora incosciente ed io prendemmo un altro mezzo di trasporto,alla guida di un furgoncino c'era Ester,la licantropo femmina.
Mi era in qualche maniera simpatica ma,come Astor mi aveva spiegato,sarebbe passato del tempo prima che potessi fidarmi veramente di lei,questo dipendeva dalla mia condizione.
Il fatto che fossi ancora inesperta nella mia nuova vita,mi dava qualche difficoltà ad accettare le cose,le persone,soprattutto se appartenevano ad altre razze differenti dalla mia.
Ero stata messa al corrente su diverse cose,come nutrirmi senza azzannare il primo che passa,sopportare la nausea alla luce del sole così da abituarmi in fretta,mantenere un basso profilo anche se mi costava fatica.
Avevo l'impulso di saettare di qua e di la come una bambina sotto l'effetto di zuccheri,era più forte di me ma dovevo controllarmi.
Saremmo tornati alla casa di Nicholas per il momento,finché la donna non si sarebbe svegliata,toccava a me vegliarla ed accertarmi che venisse subito nutrita con del sangue fresco,in modo da tenerla buona.
Astor temeva diventasse un rischio per la sua stessa figlia,poi c'era il fatto che non avrebbe ricordato nulla,chissà come l'avrebbero presa gli umani?! Quel Valerio poi,era stato una vera noia,Ester lo aveva curato nel migliore dei modi con la sua magia mentale ma non era ancora del tutto libero dai suoi tormenti. Ci sarebbe voluto più tempo e forza di volontà.
Sulla strada incontrammo un sacco di traffico,ogni tanto sbirciavo fuori dal finestrino annusando l'aria,era succulenta,potevo sentire il battito dei cuori caldi,il sangue pompato nelle vene...ma ero vincolata ad un giuramento e soprattutto non volevo deludere i mio padrino.
Aveva mantenuto la sua promessa,mi aveva trattata bene coccolandomi ogni volta che facevo i capricci,cercando di spiegarmi le cose con calma e mai con fare sgarbato,era bello accontentarlo,mi piaceva quando sorrideva.
Poi si era sempre occupato di ogni mio bisogno,come nutrirmi ad esempio,nel vecchio monastero c'erano umani disposti a servire chiunque avesse delle necessità,alcuni erano molto giovani e buonissimi,altri meno ma sempre gentili.
In cambio potevano avere accesso alla vita eterna,così mi era stato detto almeno,anche se io non ci credevo,avevo visto i corpi mutilati e quasi completamente dissanguati penzolare dal soffitto di una stanza,con degli scoli che finivano in un buco più in basso nel muro.
Perché li tenessero lì non lo chiesi a nessuno,forse mi avevano fatto pena quei poveri illusi,così me lo tenni per me sperando di dimenticarmene un giorno.
Il pomeriggio passò lento,Ester ogni tanto canticchiava,mi piaceva starla ad ascoltare,mi coccolavo la donna fra le braccia al ritmo delle canzoni,annoiata dalla sua immobilità.
Stava diventando bellissima,di tanto in tanto le scoprivo il volto carezzandole la pelle,si stava facendo sempre più morbida,aveva perso quello sgradevole colore giallastro ora era bianca e vellutata. Anche le palpebre si stavano colorando di un tenue violetto chiaro e le labbra si tingevano di un rosso ciliegia.
Davvero magnifico poter ammirare il cambiamento,mi chiesi se anch'io ci avevo messo tanto per diventare bella.
I miei pensieri andarono veloci a Francesca,non ne sentivo la mancanza,anzi,vederla così cattiva mi aveva disgustata,per non parlare poi del modo con il quale aveva ottenuto la sua immortalità,e dire che a me aveva fatto credere tutt'altro.
Derubare il figlio del proprio sangue fin da ragazzino e conservarlo per poi berlo,mescolandolo al liquore per mascherarne il sapore...che razza di vigliacca!
Astor le aveva in passato rifiutato un'occasione di diventare come lui,come me,un vampiro. Desiderava prima che mettesse al mondo suo figlio ma poi si era rivelata indegna davanti al consiglio dei Supremi,i quali non sopportavano le mescolanze fra razze,così di nascosto Astor si trovò costretto a far allattare Nicholas da Ester,l'unica volontaria,il suo latte lo avrebbe mantenuto in vita placando i suoi istinti.
Era suo desiderio che crescesse come un umano,per questo aveva donato ad entrambi un mucchio di soldi,perché stessero bene,lui aveva l'obbligo di tornare a far parte dei Supremi.
Francesca glielo aveva promesso,aveva giurato anzi,che lo avrebbe amato,lo avrebbe cresciuto come voleva suo padre,fino a nuovo giudizio ma in realtà tramava giorno dopo giorno,bevendo,nell'attesa che arrivasse il suo momento.
E presto arrivò per mano del figlio stesso ignaro ed ingannato,era tornata a vivere come aveva progettato,la sua sete però non si era limitata al sangue ma alla vendetta.
L'avevo sentita confessare che era sua intenzione attirare Astor in una trappola servendosi di Nicholas ed ucciderlo,per poi fuggire via e godersi la sua esistenza da immortale.
Jago aveva deciso di rieducarla,uccidere un vampiro per lui era un sacrificio intollerabile per la conservazione della razza,Astor mi aveva spiegato il motivo.
La paura più grande di Jago consisteva in una rivolta da parte dei licantropi,temeva che un giorno o l'altro l'antica guerra fra le due razze ricominciasse,ecco perché ogni vampiro aveva l'obbligo di avere un compagno della stessa specie per mantenere il soprannumero e Francesca lo sapeva,mi aveva creata apposta nel caso il suo piano non fosse riuscito. Infatti Jago l'aveva fatto presente al consiglio,non era mancata nel rispettare le regole primarie,quanto a me mi erano stati concessi sei mesi,sarei dovuta tornare per presentare la mia creatura.
Arrivammo nello spiazzo della casa dell'umano,che il sole stava tramontando,finalmente la nausea iniziò a svanire,mi apprestai a scendere dal furgoncino con la donna stretta in braccio.
Edera era uno straccio!
Ogni volta che incrociava il mio sguardo le leggevo in faccia una smorfia di dolore,a volte buttava l'occhio sulla madre ma non osava avvicinarsi.
Astor mi aveva messo al corrente di rispettare i sentimenti umani,proprio perché anche noi un tempo lo siamo stati,tutte le razze provengono da essi,anche le più rare e schive,perciò bisogna sempre chinare il capo di fronte alle nostre origini.
Non dobbiamo considerarli solo fonte primaria del nostro sostentamento,sono necessari ed importanti deboli eppure forti.
Grazie al loro sangue il nostro corpo mantiene la forza vitale che ci distingue,se bevessimo sangue animale non solo ci sentiremmo sempre insoddisfatti ma perderemmo la forza della ragione,vivremmo solo d'istinto:cacciare e dormire,dormire e cacciare,con pochissime alternative oltre a questo,il coefficiente umano lentamente svanirebbe.
Per quanto mi riguardava,essendo ancora una neo-vampira la cosa era molto complicata e poi non capivo perché non potevamo servirci di quel Valerio,non era utile a nulla fuorché frignare e raggomitolarsi a terra ad ogni nostro movimento.
A parte questo me la stavo cavando bene,limitandomi quasi in tutto ma procedevo nel portare a termine ogni compito che Astor mi assegnava.
Era strano come Edera iniziasse a piacermi tanto,con il suo visino triste,quelle piccole e adorabili lentiggini,i capelli dai bei riflessi ramati,la boccuccia carnosa,perfino i suoi banalissimi occhi marroni avevano qualcosa che mi faceva sentire di buon umore.
E dire che in alcuni momenti le avevo fatto male,con il mio impeto assassino,ero dispiaciuta infatti e la cosa mi scocciava,ma era mia intenzione farle le mie scuse al più presto.
Ma la cosa che più mi attirava era il modo in cui viveva ogni cosa,a volte provavo invidia per lei,per esempio del rapporto che aveva con Nicholas,come si guardavano,come la teneva stretta tra le sue braccia...anch'io avrei voluto che qualcuno mi guardasse in quel modo,che mi parlasse all'orecchio,come faceva lui con lei.
Si amavano ed erano bellissimi sotto la loro cupola privata ed invisibile.
Jago avrebbe preferito che Nicholas non fosse nato,non ne conoscevo ancora il motivo ma vedevo anch'io in lui,nei suoi occhi,una minaccia.
Anche quella sera a casa di Edera,il nostro scontro era stato durissimo,faticavo a scrollarmelo di dosso e i suoi morsi facevano male,ho avuto i lividi per ore.
Non mi era mai capitato,nemmeno quando Francesca mi colpiva per allenarmi nella lotta. Con lei sentivo dolore ma i suoi morsi e i suoi graffi non hanno mai lasciato un segno sulla mia pelle.
Non sono stata l'unica a trovarlo strano,infatti anche alcuni vampiri ne parlarono al monastero,le sentii narrare una storia su una ragazza,una mezza vampira ma non vi prestai molta attenzione,era mia intenzione farmela raccontare da Astor.
Comunque,quella sera,colpii Nicholas con tutte le mie forze,il sangue gli uscì dalla bocca schizzandomi in faccia.
Per ridicolizzarlo e spaventarlo,mi pulii la guancia con una mano e leccai via il sangue dalle dita,il sapore non era dei migliori ma la cosa che mi fece scappare,furono i tremori che mi causò.
La lingua mi si era intorpidita ed ingrossata,la sentivo premermi sul palato e nella gola,un bruciore insopportabile aveva preso a scendermi fino allo stomaco,degli spasmi fortissimi mi scuotevano da dentro,avevo bisogno d'aria.
Di botto mi sembrava di soffocare,saltai giù dalla finestra ma l'effetto non svanì prima di qualche ora,non so quanto sarebbe durato quel malessere se non avessi bevuto del sangue umano.
Francesca,infatti mi aiutò molto quella notte procurandomi dei giovanotti ubriachi,il loro sangue mi aiutò a star meglio.
Ne parlai con lei,chiedendole se il sangue di vampiro fosse velenoso per un altro simile e come mai riuscii a ferirmi in quel modo ma come ogni volta,non mi diede delle risposte accettabili,disse solo che anche lei non lo sapeva e che avremmo dovuto guardarci da lui,che era già stato spietato in passato ed un sacco di altre cavolate alle quali avrei fatto meglio non prestare attenzione.
Astor mi fece cenno di avvicinarmi,Edera e gli altri erano entrati nella casetta preceduti da Loris.
Ester si guardò intorno,poi salì quei pochi gradini di legno e si sedette sotto il portico,su una panchina,obbedii raggiungendolo,prese la donna dalle mie braccia,mi sorrise,poi dandomi un bacio sulla fronte mi chiese di aspettare lì con Ester,lui si sarebbe occupato di Greta,l'avrebbe sistemata in un stanza lontano dallo sguardo della figlia.
Mi sedetti accanto ad Ester,volevo scambiare due chiacchiere con lei o farmi cantare un'altra canzone ma mi chiese di fare silenzio e di starmene buona,con lei era sempre così,un attimo era esuberante e l'attimo dopo voleva solo starsene sola con i suoi pensieri.
Scrutai la misera zona che circondava la casa nella penombra,con i miei abili occhi,sinceramente avrei preferito entrare,non trovai nulla di interessante dove posare lo sguardo.
Iniziai a dondolarmi giocando con le punte dei capelli per combattere quella silenziosa monotonia.
Passò circa una mezz'ora prima che Astor ci invitò ad entrare.
Ester si accomodò in cucina chiedendo il permesso a Loris di poter preparare qualcosa da mangiare,l'umano acconsentì dichiarando di avere fame e che Edera avrebbe avuto bisogno di mandar giù del cibo.
--Dov'è la ragazza?-- Mi rivolsi ad Astor,il quale mi rispose che stava di sopra insieme a Nicholas.
Loris aggiunse,notando la mia perplessità,che per gli umani è necessario farsi una bella doccia per scrollarsi di dosso le fatiche della giornata o lo stress accumulato.
--Ah,bene. Allora la aspetterò qui-- dichiarai,ignorando l'anonimo Valerio che alla mia vista,si era ficcato dietro Loris cercando di mascherare quella manovra con scarsa disinvoltura.
--Come mai l'aspetti,ti serve qualcosa?-- Mi chiese Astor.
--No,voglio solo stare un po' con lei--
Ester rise piano,mostrando i suoi bei denti aguzzi.
Anche i miei erano bellissimi e appuntiti ma quelli dei licantropi avevano un non so che...forse per la grandezza,erano più evidenti.
Mi avvicinai ad Ester,passando oltre i due umani senza degnare di uno sguardo l'idiota,a Loris invece sorrisi e la cosa che subito me lo fece piacere di più,fu che ricambiò,era tenero aveva una faccia da bambino.
--Cosa prepari?-- Le chiesi sbirciando da sopra la sua spalla.
--Carne per me e Nicholas. Per gli altri invece stavo pensando ad un buon minestrone con polpette come secondo...che ne dici?-- Fece,strizzando l' occhio.
--Penso che va bene...posso assaggiare?--
--Davvero vuoi?!--
--Perché no!--
Prese delle verdure dalla teglia con un mestolo,ci mise sopra un po' di carne macinata a parte e me lo offrii accompagnandolo con una mano per non sgocciolare.
--Assaggia pure. Ma sappi che non ti piacerà--
--Mi farà male?--
--No ma...prova dai,fifona!--
Poggiai le labbra al bordo del mestolo e succhiai,Ester mi riprese subito dicendomi che non dovevo succhiarlo ma mettere il contenuto in bocca e masticare.
--Masticare?-- Chiesi stupita.
--Si,gnam gnam...-- mimò divertita.
Ci provai.
La consistenza non era male ma la si poteva percepire appena,poi la cosa che mi sorprese di più fu la totale assenza di gusto,ingoiai facendo una smorfia che ridiede il buon umore ad Ester,la quale riprese a ridere con un'energia straordinaria contagiandoci tutti...beh,tranne l'idiota!
Sentii Astor chiacchierare con Loris,stava terminando il suo racconto su come erano andate le cose,quando Nicholas era ancora un bambino,e chiese a lui di rimando,di farsi raccontare tutto su Francesca,la sua vita prima della trasformazione.
Appresi che il suo temperamento non era molto cambiato,certo da umana non aveva molta forza o l'abilità necessaria per cavarsela bene in ogni situazione.
Poi percepii l'odore di Edera nella stanza,mi voltai e corsi ad abbracciarla ma Nicholas mi bloccò prima che potessi sfiorarla,reagii male digrignando i denti pronta ad attaccare,anche lui aveva assunto una posizione di difesa.
--Non toccarla!-- M'intimò.
Astor intervenne prendendo posto fra noi due.
--Basta! Nicholas,voleva solo dimostrarle affetto,non le avrebbe fatto del male--
--Chi me lo assicura,fino a pochi giorni fa voleva ucciderla--
--Ora le cose sono cambiate. Vanessa sta maturando,inizia a controllare i suoi istinti,lascia che provi-- poi si rivolse ad Edera,la quale si era messa in un angolo,con le braccia davanti alla faccia,lo sguardo fisso sul suo ragazzo.
--Edera,te la senti? Ci siamo noi,Nicholas ed io a proteggerti--
La vidi ricomporsi,il respiro era più tranquillo,anche il battito del suo cuore era meno eccitante.
--Va bene,può avvicinarsi ma Nico deve starmi accanto--
--Certo che lo farò-- ringhiò il meticcio con il suo sguardo assassino fisso su di me,cingendola subito con un braccio.
Allungai una mano,le accarezzai il viso,era morbido seppur contratto in una smorfia.
--Perché Vanessa,perché mi accarezzi?--
Nella sua vocina tremante c'era qualcosa di comico,le sorrisi.
--Non lo so ma mi attrae ogni cosa di te,sembri una bambola,saresti bellissima come vampira--
--Lei non diverrà una vampira!-- Tuonò il meticcio scansandomi la mano.
--No. Nico...ha avuto l'occasione di uccidermi e non l'ha fatto. Lasciala stare...nei suoi occhi non c'è la furia omicida--
Astor intervenne.
--Come fai a distinguerlo? Sei solo un'umana...come riesci a leggere nei suoi occhi?--
Vidi Edera abbassare lo sguardo a terra,le sopracciglia presero una piega strana vero il naso formando una minuscola ruga al centro.
--Non lo so ma mi è successo anche con Jago. Nei suoi occhi c'era veleno puro...una cattiveria paragonabile a quella di...Francesca. Io non mi fido di lui Astor,sento che non ti ha detto tutto--.
Astor guardò Ester,poi tornò ad Edera con fare tenero,per un attimo fui gelosa,di solito parlava a me in quel modo.
--Cara,noi conosciamo bene Jago e sappiamo che il suo ruolo non è semplice,a volte deve prendere delle decisioni drastiche,spietate se necessario ma ti assicuro che non ha intenzione di ucciderti...--
--E mamma? Vorrebbe uccidere mia madre? O Loris...Valerio?--
--No te lo assicuro...nulla di tutto ciò. Se i tuoi timori derivano dal fatto che ha tenuto con sé Francesca,sappi che non la libererà senza il consenso dell'intero consiglio,ed io ne faccio parte--.
--Allora so per chi--.
--Non capisco,piccola spiegati...--
--Non importa Astor. Vorrei sedermi ora--.
Ci scansammo per farli passare,Nicholas le si sedette accanto,scambiò due chiacchiere con Loris e Valerio,il quale sembrava essere interessato ad ascoltarlo. Ester interveniva di tanto in tanto.
Mi accomodai accanto ad Edera,carezzandole i capelli,non sembrava infastidita ma dal ritmo del suo respiro potevo percepire la sua stanchezza mista ad adrenalina,cercai di tranquillizzarla canticchiandole una canzone ma non si mosse.
Non volle nutrirsi,nemmeno sotto l'invito di Nicholas,bevve soltanto un bicchiere d'acqua,poi quando il suo ragazzo ebbe terminato di mangiare,si alzarono insieme,mano nelle mano e salirono al piano di sopra.
Li guardai allontanarsi,misi il broncio per un po',poi Astor mi portò fuori.
Andammo a cercare insieme del buon sangue umano ma mi disse di non mordere la vittima addormentata sul collo,bensì in posti più nascosti,come sulle caviglie o sulle gambe e di non conficcare tutti i denti nella carne ma di forare e bere,così da far apparire il morso come una sbucciatura o una qualsiasi ferita.
Certo però,la soddisfazione era ben diversa ma bevvi ugualmente fino a saziarmi

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