Capitolo 3

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Scesa dalla corriera riconobbi le mie amiche,corsi da loro,si stavano passando immagini di attori famosi con i telefonini.
--Buon giorno care. Allora che avete fatto ieri pomeriggio? In particolare voglio sapere tutto sul tuo Lorenzo Mel,e voi con chi avete passato l'estate? Di certo non con questo fico!-- Indicai l'immagine su di un display. Il mio scopo era di non farle concentrare sul mio di pomeriggio.
--Buon giorno Edy...-- fu Clara a parlare per prima. --Certo se stavo con uno così chi se lo filava Davide!--
Ridemmo tutte. Erano belle le mie amiche,Melania ad esempio era corteggiatissima ma s'era presa una cotta per Lorenzo in chat ed ora uscivano insieme dall'estate;Clara e Davide si lasciavano e mettevano dalle medie,bellissima anche lei ma non era molto aperta nelle confidenze,almeno non con Mel,da quando lo stesso Davide in terza le confessò che si era preso una cotta per me,motivo della loro prima rottura e un poco anche della nostra complicità;Eleonora era single da un anno,si era presa una cotta megagalattica per uno del quinto che ormai avrebbe frequentato la facoltà di Giurisprudenza,e non mancava occasione nel raccontarci tutti i suoi spostamenti,abitava nella sua via da un secolo e non ci aveva mai prestato attenzione,fino al suo compleanno:la madre aveva voluto invitare anche alcuni vicini,lui le regalò un diario rilegato in pelle rosso fuoco...a detta di Eleonora il colore dell'amore.
Mentre ci incamminavamo discutemmo del più carino e del meno carino senza cose particolarmente interessanti,se non per le diverse qualità dei propri ragazzi,m'incuriosivano sempre i dettagli. Mi chiesi se avrei dovuto dire qualcosa di Nicolas,bugie ovviamente,ma come si sarebbe presentato a loro? Come il mio ragazzo o come semplice conoscente?
Per fortuna Francesco,Katya e Luca non lo avevano visto in faccia come me,fui l'unica ad avvicinarmi a lui quella sera,mentre Francesco telefonava alla polizia,Luca consolava Katya in lacrime spaventatissima...solo ora mi saltò in mente quel dettaglio:perché mi avvicinai così tanto? Avrei dovuto immaginare che non sarebbe stato facile soccorrerlo e soprattutto sopportarne la vista e reggerne il peso.
La mattinata trascorse lenta,troppo lenta per i miei gusti,uscimmo facendo il solito chiasso correndo sulle scale,ammassandoci,avevo una fame pazzesca perché il distributore delle merende non aveva accettato nessuna delle monete,il bastardo! Arrivammo ai giardini,era l'una e venti in punto,mi innervosii tutta,lo stomaco brontolava di ansia oltre che per la fame,iniziai a guardarmi intorno alla ricerca del ragazzo pallido e curvo,nessuna traccia. Salutai i compagni mentre salivano sui rispettivi pullman,alle altre avevo raccontato la balla che mi sarei fermata fuori a mangiare con l'attuale fidanzato di mamma,tanto per fargli compagnia tra un turno e l'altro di lavoro,a mia madre invece,quella mattina mentre sfrecciavo verso la porta mi bastò dire la verità,ma dov'era?
Gli autobus,i motorini,le auto si stavano dileguando sotto il mio sguardo scrutatore ma di Nico nessuna traccia. Un secondo dopo un mano sulla mia testa mi costrinse a voltarmi facendomi girare su me stessa come una bambolina su un piedistallo,era lui ma diverso...quello della collina ma stavolta la luce illuminava la sua pelle in modo più realistico,normale come faceva sugli altri.
--Eccomi,com'è andata a scuola piccola? Nessun bacio al tuo ragazzo?-- Sghignazzò.
--Ciao anche a te...e no,nessun bacio non ci pensare nemmeno,grazie di essere venuto però...-- ribattei.
--Credevi che avrei mancato all'appuntamento con la mia nuova ragazza?--
--Piantala...pensiamo piuttosto a dove mangiare...ti va la pizza? Conosco un posto qui vicino dove la fanno anche a pranzo...offro io-- aggiunsi spedita,d'altronde ero io a voler ascoltare.
--Solo ad una...anzi no,due condizioni. E non fare quella faccia il bacio non c'entra...allora primo si fa alla "romana" e secondo,cucinano anche carne alla brace?--
Ci pensai su...--Sì la fanno ma io prendo la pizza con speck,rucola e grana.--
--Ok e sia allora. Dove si va?--
Mentre c'incamminavamo mi chiesi se davvero si aspettava un bacio che so,anche solo sulla guancia...lo osservai mentre mi precedeva su per una salita,eravamo quasi arrivati ed aveva capito il ristorante che avevo in mente.
Era attraente ma non in un modo ovvio: alto ma non troppo,spalle larghe,capelli neri tutte ciocche gli cadevano lisce sul collo lungo e muscoloso,in effetti aveva un fisico palestrato lo si capiva dai movimenti sotto la camicia sulla schiena e dai jeans aderenti alle gambe. Ma non era gonfio solo...uomo ecco.
Si voltò un paio di volte ed io,temo arrossì in tutte e due.
--Eccoci-- dichiarai indicando la porta a vetri del ristorante,lui già mi stava facendo segno di entrare in modo elegante scostandosi un po'...che figura!
Passai oltre la soglia ignorando il suo sguardo indagatore e mi diressi ad una panca che faceva angolo,mi sembrò un buon posto per parlare.
Nicholas mi seguì e sedemmo contemporaneamente,appoggiai lo zaino di fianco a me e presi il telefonino per mandare un sms a mamma per tranquillizzarla prima che decidesse di interromperci con una telefonata.
Parlai per prima.
--Allora io vado a scuola e tu come passi le tue giornate?-- Mi sembrò un buon argomento per cominciare,neutrale.
--Oh beh...in questo momento lavoro con mio padre,ripariamo auto,ma mi sono decisamente rotto--.
--Con tuo padre. Senti ma io te lo devo chiedere...lui,sì tuo padre,i tuoi insomma non si sono accorti che...beh...--,non sapevo come continuare e a giudicare dal modo in cui mi stava guardando capì subito a cosa mi riferivo.
--Edera...ti dirò tutto ok? Ma ti prego di non svenire o fare battute che mi fanno innervosire va bene? Fammi finire prima di intrometterti,mettiamoci d'accordo subito,ti va?--
--Va bene ma tu non fare il suscettibile,se permetti io non ci sto capendo nulla,voglio dire sei...lo sai no? Quindi per me è normale essere un tantino sospettosa--.
Ora ero io ad essere nervosa.--Accetto comunque ma se ti dovessi chiedere delle spiegazioni cerca di capire--. Conclusi alzando le mani a mo di resa.
--Ok ma prima aspettiamo di ordinare,sta arrivando il cameriere-- disse a bassa voce,ma dove lo vedeva il cameriere? Io non vedevo arrivare nessuno. Poi da un arco in mattoni con sopra scritto "Cucina vietato l'ingresso ai non addetti",una mano scostò la tenda bianca ricamata ed era per forza il cameriere,lo riconobbi dal cardigan nero ed una cartellina con tanto di penna nella mano.
--Benvenuti cosa volete ordinare?-- Disse senza nemmeno guardarci e con la penna pronta sul foglio.
--Per me una pizza con mozzarella,speck,rucola e grana,per favore e acqua liscia con un limone a parte,grazie. E tu Nico che vuoi?-- Azzardai il nomignolo in maniera disinvolta...non sembrò infastidirlo.
--Per me due bistecche di manzo belle grosse,ma non cotte...cioè cotte pochissimo,e una bottiglia di vino rosso--. Mi guardò per un istante,volevo intromettermi e lo aveva capito subito.
--Bene,più crude che cotte...di contorno?--
--Ehm...patatine fritte--.
Il cameriere si allontanò,Nico si chinò verso di me dicendo, --Le patatine le mangi tu--.
--Perché? Non ti piacciono? E poi mi spieghi come fai a mangiarti la carne semi cruda,per favore.--
Rise. --Edera è una delle cose che devo spiegarti,e le patatine mi sono sempre piaciute ma ho bisogno di carne ora,se capisci che intendo con ORA--
--No va bene le mangio se ci riesco...ti va di parlare adesso? Puoi iniziare dalla carne se vuoi-- dissi cercando di metterlo a proprio agio...più che altro di sentirmici io.
--Sì...la carne cruda...--,abbassò la voce,--ha un gusto irresistibile per me,soprattutto,e ricordati che hai promesso di non svenire,il sangue. Tutto bene?--
Deglutii a vuoto,ma dov'era finito il cameriere? --Bene,sì. Continua pure...dicevi...il sangue,anche a mamma piace la carne poco cotta...-- non sapevo dove guardare.
Sghignazzò divertito,evidentemente lo facevo ridere con i miei modi tutt'altro che disinvolti.
Arrivò il cameriere con il vino e l'acqua,il limone a fettine su un piattino,ne presi una ed iniziai a succhiare.
--Bene...ho bisogno di mangiare così altrimenti mi raffreddo e quando succede...non è una bella sensazione...anche se non posso dire di sentire dolore,sento solo fame e una noia allo stomaco fastidiosa e mi sento stanco,il mio corpo ne risente visibilmente,divento pallido in un modo impressionante,più del solito e faccio fatica a reggermi in piedi--.
Beh questo senz'altro spiegava il suo cambiamento dal bar alla collina...ma quando aveva mangiato se..?
--Scusa ma ieri eri pallido nel bar e poi alla collina...-- provai a chiedere,mi rispose subito.
--La sera mi sento meglio e poi avevo scippato una donna della sua borsetta della spesa,avevo sentito il profumo della carne cruda,l'ho mangiata mentre eri accasciata su di me--.
"Cosa?"
--Mentre correvi...scippato?...hai sentito l'odore?-- Che diamine diceva?
Alzò una mano. --Avevi promesso niente shock! E comunque sì,mentre correvo ma tranquilla non ci ha notati nessuno...corro veloce ora!-
Lo disse vantandosi,cercai di immaginare la scena ma dire che non aveva senso non avrebbe cambiato le cose...dovevo convincermi una volta per tutte nel credere a quello che diceva,altrimenti non aveva senso stare lì,mi chiesi se non avrei fatto meglio a seguire il suo consiglio:lasciarlo andare perché si era sbagliato sul mio conto. Così stetti in silenzio aspettandomi un nuovo chiarimento,lo esortai a continuare limitandomi a storcere le labbra e ad annuire. Funzionò.
--Ti stavo dicendo che non ci ha notati nessuno...mentre tu te ne stavi tranquilla sull'erba e su di me...-- rise.--Beh mi sono nutrito di quella carne fresca,mi ci voleva dopo la corsa e nonostante sia più forte ora non è che tu sia così leggera sai!--
--Ah grazie tante!-- Risposi offesa mentre lui continuava a sorridere e rideva di me senza alcun dubbio.
Il cameriere tornò con la pizza fumante,poggiò le patatine accanto a lui e ci disse che per la carne non mancava molto.
Nico mi guardava mentre tagliavo la pizza.
--Ne vuoi?-- Chiesi porgendogli il piatto.
--No grazie...mmmh senti che profumo...arrivano le bistecche!--
--Hai fame eh? Io sto morendo...oh scusa,cioè ho una fame da lupi!-- Mentre mi vergognavo come una stupida mi guardava dritto negli occhi,che belli che erano...in un certo senso però m'inquietavano.
Arrivarono le bistecche,praticamente un piatto enorme con dentro del manzo vivo fatto a fette spesse.
Annusò chinandosi sulla pietanza ed iniziò a tagliare...un lago di sangue non appena ne staccò un pezzo! Puntai lo sguardo sulla mia buonissima pizza decisa ad ignorare il suo piatto,non molto cotta ok ma a tutto c'è un limite.
--Allora non dici più nulla? Per esempio come mai ti ricordi del mio volto?--
--Già..beh quando sono finito a terra ero praticamente bloccato,solo qualche istante dopo ho sentito un dolore sordo,ma non riuscivo a muovermi ne a parlare. Ricordo le urla,c'erano più persone che urlavano ed io non riuscivo nemmeno a bisbigliare...poi arrivi tu,ti vedo chiaramente anche ora nella testa,eri spaventata ma allo stesso tempo preoccupata per me,te lo si leggeva negli occhi. Ho notato la tua espressione e ho pensato che presto sarebbe venuta un'ambulanza,sicuramente l'avevi chiamata già,quindi sarebbe andato tutto bene dovevo solo aspettare...poi lentamente...tutto il tuo viso prende ad offuscarsi come un cerchio di nebbia che si chiude,fino a farlo scomparire completamente...
--No aspetta--,lo interruppi,--quelli dell'ambulanza hanno detto che sei mor..morto sul colpo...non sono subito venuta da te,ne sono certa,ero terrorizzata mi ci è voluto un po' per uscire dall'auto,Katya urlava,urlavamo tutti...Francesco è sceso per primo insieme a Luca,li ho visti discutere davanti al cofano e poi Francesco ha preso il cellulare per chiamare l'ambulanza--Strizzavo il cervello per ricordare in ordine,--Luca è tornato indietro,si è accertato che stessimo bene fisicamente...e lì sono scesa. Ero immobile appoggiata alla macchina,poi senza pensarci mi sono diretta da te,non andavamo veloci forse non ti eri fatto molto male,non mi sarei mai aspettata...mai te lo giuro,non credevo ti avessimo preso in pieno,è stato tutto così rapido che...--,sentii la sua mano sulla guancia,era calda,confortante. Quando alzai lo sguardo vidi tutto sfocato,stavo piangendo.
--Edera è tutto ok,tranquilla,io sono qui e sto...bene,ti prego calmati,non è stata colpa tua o dei tuoi amici,forse doveva andare così...--
Mi calmai nel sentirlo pronunciare quelle parole,in effetti era lì davanti a me. Era vivo. Forse in un modo anormale ma era vivo.
--No Nico,non doveva andare così,non dovrebbe mai andare così. Ho letto un articolo ieri sera,c'era scritto che eri morto sul colpo ed ora mi dici che tu mi stavi guardando e stavi sperando in un soccorso...stavi soffrendo...--,stavolta scoppiai in singhiozzi,mi nascosi il viso nelle mani.
--Edera...ti prego...guardami--.
Mi asciugai con il tovagliolo ed obbedii.
La sua espressione era dolce,implorante. Parlai più contenuta. --Nico,ti prego...non puoi dire che doveva andare in quel modo,tu devi in qualche maniera essere arrabbiato con me,con noi...--
--Ma io non lo sono Edera. Non so cosa mi sia successo ma almeno adesso non mi sballo più,non combino casini...non mi ficco sotto la prima auto che vedo arrivare--
Lo guardai sorpresa,--Hai detto ficco? Nicholas...ti volevi suicidare?--
Girò la testa da un lato,gli occhi bassi. Riprese in mano le posate e ricominciò a mangiare.
Non poteva essere! Perché?
--Edera...--,quando parlò,lo fece ad occhi chiusi,--io ero un ragazzo senza prospettive,mi drogavo,bevevo,picchiavo la gente anche per soldi. I miei amici non erano veri amici,mi frequentavano per fare cazzate ed io li vedevo per fare altrettanto. Quel pomeriggio seppi che mio padre aveva venduto la sua casa natia per pagare i debiti di mia madre,lei era come me,come ero io,con il talento di far soffrire chi più gli è accanto...era giusto fargliela pagare. L'ho presa a schiaffi,le ho urlato in faccia che doveva piantarla di ridurlo in quel modo,picchiandolo di continuo...e lei che fa Edera?! Lei mi dice che non era mio padre,che il mio vero padre mi aveva venduto a lei per un mucchio di soldi,e che colui che chiamavo "papà",mi aveva accettato nonostante il tradimento di mia madre. Prima che la feci cadere a terra con un pugno,mi disse che,fosse stato per lei,io non sarei mai nato,perché ero il frutto di un mostro!--
Lo ascoltai inorridita. Come poteva un ragazzo sopportare tanta cattiveria? Come,una madre,può trattare un figlio così? Come si fa a tenerlo per denaro?
Gli posai una mano sul braccio,la strinsi costringendolo a guardarmi. --Nico,non voglio sapere più del perché sei ancora vivo...voglio conoscere il tuo dolore...ora ci sono io...io ti ascolterò,ti aiuterò in tutti i modi possibili se tu me lo permetti--.
--Cosa vuoi fare Edera,come puoi aiutarmi?-
Chiese guardandomi triste.
--Parleremo con un'amica di mamma,fa l'assistente sociale,potrebbe tutelarvi da tua...quella donna.-- Non volevo chiamarla "madre",una donna così doveva essere disturbata o peggio ancora,cattiva.
--Sei dolcissima piccola...ma non sarà necessario...--,s'interruppe di colpo,--No! Abbiamo compagnia--.
--Cosa?-- Domandai confusa.
All'improvviso arrivò il cameriere con alle spalle due persone,la donna aveva un'aria nervosa.
--Scusate ragazzi,ma il locale è pieno e voi siete gli unici a cui posso chiederlo. Dato che c'è posto,potreste far sedere con voi una coppia? Sapete sono turisti...volete essere così gentili da farli accomodare con voi?--
Mi scostai leggermente per guardarli. In effetti c'era spazio nella nostra panca. Solo io potevo scegliere una panca da sei posti!
--Ma certo...sì li faccia pure accomodare-- Dissi passiva.
Finimmo di mangiare in silenzio,ogni tanto ci guardavamo.

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