Livore

14 3 0
                                    

So bene di essere diversa dalle altre persone,loro sono umani io sono immortale.
L'eternità si estende davanti a me come un tappeto da solcare immenso e sconosciuto.
La certezza di poter sopravvivere alle violente ripercussioni della vita da umana come non la ricordo,come mi appare nei racconti di colei che mi ha salvata dalla morte,mi rende felice seppur incompleta.
Stavo lasciando questo mondo a causa di una malattia della quale non ricordo nulla,non ho una famiglia che mi aspetta,nessuno che piange la mia scomparsa.
Sono lieta di poter vivere ancora nonostante il vuoto che ho dentro.
A volte mi sento sola.
Ogni tanto mi capita di sognare ad occhi aperti come sarebbe stato se fossi morta,se il paradiso esiste realmente,o l'inferno.
Lei dice che siamo al purgatorio dove si è solo sopravvissuti e peccatori.
Ne ride divertita delle sue battute,io me ne sto zitta ad ascoltarla,le sono comunque debitrice e odio chi l'ha uccisa.
Non so bene perché le è stato fatto questo,lei non me ne parla volentieri,ma sento comunque dentro di me una rabbia cieca che mi opprime.
Mi sento triste,arrabbiata,come se fosse successo qualcosa anche a me,come se mi avessero uccisa insieme a lei.
Non mi ricordo di nulla ma mi piacerebbe avere qualcuno con cui parlare,confidarmi,trascorrere le lunghe giornate di sole,mi annoio e vorrei sperimentare ogni cosa in questa nuova vita,ogni emozione,sentimento.
Magari innamorarmi o solo provare qualcosa diverso dalla rabbia o dalla sete.
Non rammento nulla di prima,nemmeno il calore del sole sulla mia pelle,eppure mi piace il sole,ma sono quasi cieca alla sua luce,a malapena distinguo gli oggetti e mi sento debole,dopo un po' inizio a sentirmi male,mi viene la nausea.
Francesca dice che presto il fastidio passerà come è successo a lei. I sensi devono svilupparsi bene prima che possa muovermi anche di giorno con naturalezza.
La notte invece mi sento bene,lei dice che è il calore del nostro corpo accumulato durante il giorno a farci stare meglio,e il sangue che beviamo non solo ci nutre ma dona al nostro organismo energia.
A volte mi sento una lucertola bisognosa di calore per sopravvivere.
In effetti mi sento più sciolta sotto la luce,nonostante la nausea.
Francesca mi ha detto che la memoria presto ritornerà a farmi compagnia,chissà quanti ricordi avrò da rivisitare?
L'estate sta terminando,la gente passeggia lungo il mare,io posso farlo solo di notte al chiaro di luna,mi piace immergermi in acqua e nuotare,non sapevo nemmeno di poterci riuscire,è stato bello il primo bagno.
Le stelle brillavano,mi sentivo parte di esse nell'osservarle con i miei nuovi occhi.
Vedere quelle piccole luci riflesse sull'acqua mi ha fatto sentire felice,era come se vestissi della notte stessa,mi sono sentita elegantemente accolta su quel tappeto che è l'eterno.
Essere un vampiro è triste e divertente allo stesso modo,per esempio io mi sento ancora confusa.
All'inizio non potevo fare a meno di bere sangue,di nutrirmi,nonostante l'idea di uccidere mi ripugnava.
Francesca mi ha insegnato come fare,devo succhiare fino a che il battito del cuore rallenta quasi a fermarsi,è lì che devo smettere,altrimenti l'umano muore.
Ora so farlo,ora posso bere e saziarmi senza uccidere,la cosa mi conforta,mi sentivo in colpa ogni volta ed il senso di colpa mi infastidisce.
Poi non capisco tutta questa rabbia che sento,mi nasce dal profondo,forse si dissolverà da sola.
L'altra sera quando stavo per uccidere quella ragazza,mi sentivo forte,sfrontata,sicura di me,anche perché a mio avviso se lo meritava di morire.
Essere la ragazza di colui che ha ucciso Francesca,non è sufficiente per pagare pegno?!
Ma la mia salvatrice ha altri piani,crede che la vendetta debba essere assaporata lentamente,devo avere pazienza,dice,altrimenti rischio di perdere il gusto nel fare le cose,e l'eternità è lunga.
Quindi come la vendetta e qualsiasi altro sentimento o esperienza va vissuta piano,con la massima calma.
Forse ha ragione.
Stanotte devo tornare in quella casa per controllare se sono tornati,per rapire la ragazza,intanto posso nutrirmi di qualche vicino nella zona,certo devo stare attenta,altrimenti rischio di essere scoperta.
Dobbiamo restare nell'anonimato,per preservarci.
Già nelle città vicine ho causato troppe vittime,la cosa non deve ripetersi,altrimenti gli umani si insospettiscono ed iniziano a fare indagini scomode.
Non mi spaventa l'idea di farli fuori,anzi,ma guardare negli occhi qualcuno mentre mi nutro della sua vita,mi rattrista,provo pietà e la cosa mi irrita.
Ma è così difficile non desiderarne l'oblio!
Caro amico,come sei soffice!
Riesco a percepire il battito del tuo cuoricino,peccato non possa tenerti con me. Se lei torna ti uccide,quindi ora vai...ti lascio tornare nella tua tana.
Grazie per avermi fatto compagnia.

luceombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora