Harry e Louis convivono insieme da circa un anno, avendo sviluppato un rapporto dominante-sottomesso, a seguito dell'indicibile attrazione. Tra i due, non si può contestare, vi è sempre stato un poderoso desiderio, un aitante feeling, quale viene alimentato giorno dopo giorno.
Ambedue le loro persone con caratteri contrastanti, bellezze interiori differenti; nonostante la differenza d'età ( 27 e 19 ), tra questi non è mai morta la complicità.
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18 febbraio 2014.
L'aria nella stanza di Louis parve gelata, silenziosa, riecheggiarono i sospiri forzati, i movimenti sul materasso al fine di riscaldare sé stesso in quella marea di coperte che ricoprivano il proprio corpo.
Trovò comodità con la pancia rivolta verso il basso, posizione nella quale il mal di testa - che da quella mattina lacerava la sua mente - parve scemare pian piano: che avesse dormito male o avesse semplicemente troppi pensieri?
‹‹ Ben svegliato, baby. ›› proferì Harry, facendo sobbalzare Louis. Quest'ultimo non si accorse neanche dell'entrata in camera del più grande, troppo concentrato sul proprio malessere.
Il dominatore si apprestò ad accarezzare il corpo del suo bambino, percorrendo le curve della schiena e dei glutei, ricoperti però da ingombranti strati di lenzuola. Un sogghigno malizioso si dipinse sul viso, bramante di quelle forme incantevoli.
‹‹ Harry, per favore, non è giornata. ›› sussurrò il piccolo Louis con un filo di voce, tentando di non riscontrare esiti negativi con il proprio cervello, quale impegnato a pulsare imperterrito.
‹‹ Louis, come ti ho detto che devi chiamarmi? Mi pare stessimo andando bene fino a questo punto, ora mi deludi? ›› proferì Harry, con un tono rauco, autoritario, quasi a voler spaventare Louis; ed effettivamente, riuscì appieno nel suo intento.
‹‹ Scusami, scusami. Daddy. ›› parlò Louis, mostrando quanto più dispiacere possibile e tentando di farsi perdonare, in un modo o nell'altro.
Era ben consapevole della punzione alla quale andava incontro in caso di disobbedienza delle regole, prefissate un anno prima.
‹‹ Bravo il mio bambino ›› esclamò Harry Harry, continuando ‹‹ Però io direi che è l'ora di alzarsi, sono quasi le nove e la scuola non attende mica te ›› con voce ferma, per far appurare al piccolo Louis che fosse ora di alzarsi e prepararsi.
‹‹ Daddy, non sto bene. Ho dolori alla testa, sento tutto girare... ›› parlò Louis con un filo di voce, come volesse supplicarlo di non andare in quell'edificio che sicuramente avrebbe scaturito una reazione negativa alla sua testa ed ai dolori che provava. Solitamente non bastavano medicine per farlo sentir meglio, ma tutt'altro: riposo, riposo e ancor riposo.
‹‹ No, Louis, no. Queste scuse del cazzo solamente per non andare a scuola non mi piacciono e lo sai benissimo; è l'ultimo anno e non puoi perdere nessun giorno. Alzati, muoviti. ›› disse Harry, pensando che quella di Louis fosse una semplice scusa per restare a casa.
Sto male sul serio, pensò Louis, mentre dalla sua bocca fuoriuscì un sospiro pesante.
‹‹ Papi, cazzo, sto male davvero. Nessuna scusa, per favore, fammi restare qua... ›› parlò Louis, deglutendo in successione e realizzando - troppo tardi - quanto appena pronunciato. Nella sua mente, in pochi secondi, tentò di appurare ove avesse catturato tanta forza nel rispondere ad Harry, tanta apatia: non poteva permetterselo, non poteva permetterselo.
‹‹ Louis, in una sola mattinata hai disobbedito a due regole. Ora, partendo dal presupposto che al tuo stupido mal di testa non ci credo, ti alzi e ti giri, poggiandoti al muro. Non avrò pietà. ›› sbraitò Harry, con un forte senso di rabbia repressa. Il suo istinto dominante prese l'evidente sopravvento sulla sua stessa persona; non poteva farne a meno.
Louis, dal suo canto, non poté opporsi.┆
Al più piccolo attese una delle più rabbiose scopate fatte in quell'anno e ne era pienamente consapevole; sebbene fosse abituato, un piccolo cenno di paura restò uguale - Harry era stata la sua prima volta, dunque qualsivoglia esperienza era testata assieme all'incantevole uomo. Non gli dispiaceva certamente, chi non avrebbe bramato d'esser posseduto con forza da un uomo come Harry?
Voleva solo non innamorarsi.
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‹‹ Spogliati, Louis. ›› ordinò Harry, dopo che il corpo di Louis tocca il muro.
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Fuck me, daddy ›› LS.
Fanfiction« Papi, non farmi male, ti prego. » sussurrò Louis in un flebile mormorio, accompagnato da un tono di voce tremante che non tardò a farsi evidente tra un gemito e l'altro. I suoi capelli stretti in una possente morsa fra le affusolate dita di Harry...