quarto ↬ giochiamo?

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...Harry mi migliorò quella giornata, con le sue braccia avvolte attorno al mio corpo e quest'ultimo con il mio adagiato contro. Nonostante il tempo non fosse dei migliori ed il mio umore altrettanto, un barlume di luce parve ancor esserci.

››››

Harry preferì riportarmi a casa dopo la crisi di pianto, opinione alla quale acconsentii vivamente: necessitavo di calmarmi, di prendere aria pulita al di fuori di quel posto cupo, angosciante, ove tante persone che ci mettevan piede soffrivano per qualcuno di importante ormai perso.

Riuscii a riprendermi dopo aver messo piede in casa, luogo in cui mi fiondai in cucina per poter cucinare qualcosa: la cucina era una delle mie abilità maggiori, delle mie più intense passioni. Anni prima, sin dall'età di dodici anni, cominciai a rivedere ricette su svariati libri, accompagnato dall'aiuto di mia madre, per poi passare a programmi culinari ed in fine alla pratica vera e propria.

Quella sera, ispirato e finalmente calmo - con un peso sul petto in meno -, cucinai del salmone al vapore. Harry gradì la cena come feci anch'io.

‹‹ Louis, io devo uscire. ›› mi liquidò in questo modo quella sera: erano quasi le undici quandi me lo disse, dunque fui abbastanza incerto su quanto dovesse fare. Interruppe anche quella sorta di tensione sessuale instauratasi, dal momento che mi ritrovavo sulle sue gambe, con il bacino che ondeggiava al di sopra dei suoi boxer.

‹‹ E dove devi andare, papi? Ugh, ti voglio così tanto stasera... ›› proferii con tono seccato, interrompendo le movenze.

‹‹ Devo andare da Niall a svolgere delle cose abbastanza importanti. ›› rispose, senza aggregare null'altro. Parve inerte ad ogni mio tentativo di avvertire la sua presenza a scopare le mie carni.

‹‹ Qualcosa che riguarda il lavoro? ›› demandai, curioso ma nel contempo insospettito.

‹‹ Forse. ›› si limitò a parlare.

‹‹ Va bene, vai. A dopo, papi. ›› lo liquidai in quel modo, consapevole che se gli avessi chiesto di permanere ancora un po', non l'avrebbe fatto.

Mi sentii leggermente idiota perché neanche rischiai di demandarglielo.

‹‹ Vado, allora ›› proferì, per poi continuare ‹‹ Buonanotte, Lou. Se vuoi invitare Zayn o qualsiasi altra persona, fallo pure: non mi sta bene farti passare la notte da solo. ›› parlò, prima di baciare la mia fronte ed alzarsi dal divano, gesto dopo il quale lo vidi scomparire da dietro la soglia della porta del salotto.

Pronunciò il nome di Zayn perché i due erano amici stretti e di vecchia data, nonostante il primo fosse ancor più affezionato alla mia persona.

Non gli stava bene che passassi la notte da solo, ma ugualmente stava andando via. Bene, il senso di ciò, Harry?

Pensai bene di fare come lui disse: scrissi a Zayn per invitarlo.

Zayn era un ragazzo spettacolare, il ragazzo che Liam bramava più di qualsivoglia persona. Forse sarebbe stata anche la serata perfetta per agevolarlo e chiedergli se il mio migliore amico potesse interessargli.

(💬)
L

ouis: Oioi, Z. Ti andrebbe di venire da me? Harry è uscito e sono da solo - fuori il tempo fa schifo e pretendo che tu mi faccia compagnia. 😌

Fuck me, daddy ›› LS.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora