Week-end!
Harry e Louis erano comodamente sul divano, Harry seduto e Louis con la testa sulle gambe del riccio. Quest'ultimo stava messaggiando con qualcuno, e il liscio non ci dava corda, dal momento che era impegnato a vedere la puntata di The Walking Dead. Un programma che adorava letteralmente; sangue, azione, Daryl, zombie, armi, Daryl, suspance, improvvisazioni e.. ho già detto Daryl?
"Ma cosa cazzo fate! Rick, devi scappare prima che sia troppo tardi!" Urlò, senza darci troppo peso. Come se non se ne fosse accorto.
"Louis, perché urli come un rincoglionito? La gente dorme. Dai, su, siediti, dritto e stai zitto." Sbruffò Harry, riportando lo sguardo sul cellulare.
"Perché tu fai l'asociale! Almeno parlo con la televisione." Disse Louis, senza pensarci e restando fermo.
"Cos'hai detto?" Chiese Harry, abbassando lo sguardo verso il più piccolo ed alzando un sopracciglio. "Alza quel culo e siediti decentemente, e non urlare. La gente dorme."
"Neanche mia nonna andava a dormire così presto." Sussurrò Louis, alzando il corpo e sedendosi normalmente sul divano, tenendo la schiena contro lo schienale ed una mano sulla pancia, che lentamente accarezzava.
"Vedi, amore? Quello è Carl! Un gran bel ragazzino figo." Commentò Louis, seguendo la trasmissione tv letteralmente accanito.
"Ho voglia di uscire." Parlò Harry, all'improvviso.
"Adesso?" Louis spostò lo sguardo verso il riccio, confuso.
Menomale che c'era la pubblicità.
"Sì, adesso. Ora esco."
Louis si alzò di colpo e "No, ti prego, non adesso!" lo supplicò.
Perché non poteva semplicemente starsene là col suo dolce Louis, accoccolati e a guardare serie televisive? Perché doveva uscire? Con chi doveva uscire? E cosa avrebbe fatto, e con chi? Insomma, a quell'ora - 21:50 -, solitamente se ne stavano tranquilli sul divano, a baciarsi, a fare l'amore o qualsiasi altra cosa. Louis proprio era confuso, a quelle domande sarebbe mai riuscito a trovare una risposta che collegasse tutto?
"Almeno posso venire?" Chiese subito dopo Louis, mettendo una mano sulla coscia di Harry e accarezzandogliela dolcemente.
"No, bimbo, ma prima o poi verrai con me, mh?" Louis sospirò.
"Okay." Rispose freddamente, riportando gli occhi sulla serie tv. Nel frattempo, Harry uscì salutandolo con un "Ciao, amore", a cui Louis non rispose.
Perché doveva essere così difficile restare con Louis a casa? Cioè, perché andare via nel bel mezzo della sera? Insomma, il piccolo Lou aspettava un bambino e aveva bisogno di piccole attenzioni e tante coccole.
Che a loro volta, mancavano.
Immerso nei suoi pensieri, Louis, venne distratto solo da un coniato di vomito che proveniva dalla sua gola. Immediatamente corse in bagno, aprì la tavoletta e si chinò vicino al water.
Portò una mano sullo stomaco, ed una sulla fronte, tenendosi da solo i capelli, e lasciando che una marea di vomito fuoriuscisse dal suo organismo. Non si accorse, ma iniziò inconsapevolmente a piangere.Quando si accertò di avere finito, scaricò, e si rialzò a forza. Si avvicinò al lavandino, dove si sciaquò il viso ed i denti. Successivamente, si osservò allo specchio. Fu istintivo portarsi una mano sulla pancia ed accarezzarla, sussurrando dei "Ehy amore, guarda che cosa hai fatto fare a papà!" o "Cresci bene lì dentro?" o "Ti manca papà Harry? Sai che manca anche a me?".
Svogliato uscì dalla stanza e camminò a piedi nudi verso la camera da letto, dove si cambiò il pigiama e si distese sul comodo materasso, coprendo il suo corpo con le soffici e grandi coperte. Portò un attimo lo sguardo sul comodino, alla sveglia, 00:28.
Cercò di dormire, ma senza Harry, senza le sue braccia ad avvolgerlo, senza il suo calore ad avvolgerlo, si sentì quasi perso. Allungò un braccio verso il cellulare, afferrandolo e accendendo il display: si aspettava almeno una chiamata da Harry.Nulla di nulla.
Dire che si sentiva trascurato, era veramente poco. Harry non gli dava più le attenzioni che gli dava un tempo, era amorevole solo quando facevano l'amore, il resto della giornata aveva in mano il cellulare e a malapena gli rivolgeva la parola. Insomma, neanche chiedergli come andava? Se sentiva dolori? Chiedergli almeno di suo figlio.
E menomale che vivevano sotto lo stesso tetto.
*
Louis riuscì ad addormentarsi, verso le due. Ignorò ogni pensiero, le lacrime che rigavano le sue guance, e tenne ferma la mano sul pancino, su quella piccola meravaviglia che tanto lo rendeva felice.
Avrebbe reso orgogliosi, felici e entusiasmati anche i suoi genitori. Ne era sicuro.
Si svegliò alle sette, in pratica non aveva dormito un cazzo. Sbruffò, e aprì gli occhi per guardare se Harry fosse al suo fianco, ma nulla. Strinse i pugni e si alzò velocemente, camminando a passo alto verso il salotto. Sapeva, conosceva il riccio: ogni volta che tornava tardi, crollava sul divano.
Entrò in salotto ed era là, spaparanzato sul divano, con i capelli tutti sconvolti e gli occhi chiusi. Non lo svegliò, e non si degnò neanche di coprirlo con la coperta appena caduta dal suo corpo.
Non avrai le mie attenzioni, se io non avrò le tue.Riprese il suo cammino verso la cucina, dove si preparò una tazza di latte e cereali, troppo pigro per farsi delle frittelle o quant'altro.
Era mezzo addormentato, e i suoi occhi a malapena si aprivano, quando avvertì delle braccia avvolgere i suoi fianchi e delle labbra sul suo collo. Harry.
Puzzava di alcool, e a Louis quella puzza non lo toccò minimamente, anzi.
Continuò a mangiare i suoi cereali, indisturbato; come il suo sguardo. Fisso sulla bianca e spoglia parete."Buongiorno, baby." La voce calda di Harry risuonava al suo orecchio.
"Buongiorno" Disse, per poi "Lasciami mangiare i cereali. Abbiamo fame."
"Avete?" Chiese Harry. A Louis passò la fame, e spostò la tazza. Deglutì.
"Io e tuo figlio, Harry.." Sussurrò appena Louis.
"Oh, è vero!" Esclamò Harry, poi "Ogni tanto lo dimentico perché è ancora surreale." continuò. Louis si trattenne dal ridere, e tolse le mani di Harry dalla sua pancia, scendendo dallo sgabello alla velocità della luce. Puntò il dito sul petto del riccio.
"Tu lo dimentichi!"
"Non lo dimentico, Louis. Calmati."
"Ah no?"
"No." Louis iniziò a ridere.
"E sai che io e il bimbo abbiamo bisogno di attenzioni, vero? O anche quello ti sembra "surreale"?" Chiese Louis, con voce sarcastica, quasi da fare paura. Mica era scemo.
"Perché non te ne do? Eh?!" Iniziò ad alzare la voce Harry, avvicinandosi a Louis pericolosamente.
"No! Esci quasi tutte le sere, mi lasci da solo, come un verme! Posso considerarti come il mio Daddy, il mio fidanzato o quel cazzo che sei solo quando mi fotti! Lì mi baci, mi dai attenzioni e basta!"
"Stai sbagliando, Louis! Sbagli, sbagli di grosso! Io voglio anche uscire con i miei amici!"
"Parla, parla ancora." Rispose Louis, incrociando le braccia alla testa e rivolgendo lo sguardo da un'altra parte.
"Di cosa!?"
"Del cazzo che me ne frega, Hazza, del cazzo che me ne frega! Io sono stanco di tutto questo, okay? Voglio attenzioni da te, noi vogliamo attenzioni!"
"Non parlarmi così, prima di tutto. Potevi parlarmene prima di questa cosa, ma non l'hai fatto!"
"Sta a te accorge-"
Louis non riuscì a finire la sua frase, dal momento che le mani di Harry si posarono sui suoi fianchi, e lo spinsero verso il muro. Non riuscì a finire la sua frase perché Harry aveva iniziato ad impossessarsi delle sue labbra.
Come se niente fosse, come se niente fosse.
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Fuck me, daddy ›› LS.
Fanfiction« Papi, non farmi male, ti prego. » sussurrò Louis in un flebile mormorio, accompagnato da un tono di voce tremante che non tardò a farsi evidente tra un gemito e l'altro. I suoi capelli stretti in una possente morsa fra le affusolate dita di Harry...