Aprii gli occhi, strofinandoli con la mia mano messa a pugno. Il sole delineava il mio volto, colpendomi dritto le mie iridi una volta aperte.
Sbadigliai rumorosamente, alzando la mia schiena così tanto da sedermi al di sopra del materasso.
Ero un tipo mattutino, dunque non facevo fatica ad alzarmi.. anche se nella sveglia, leggendo che fossero le 10:30 e per me, era davvero tardi.L'altra parte del letto era fredda per la mancanza di Harry, siccome quest'ultimo si svegliava poco dopo il mio solito orario (6:00) ed andava a lavoro.
Passai la mano vicino al mio volto, tentando di sistemarmi un po', nonostante di scendere dal letto non ne avevo la minima voglia.« Già sveglio, Lou? » comparve Harry da dietro la porta, appena socchiusa, prima che l'aprisse totalmente.
« Sì, papi.. stranamente mi sono svegliato tardi. Ma tu non dovresti essere a lavoro? » demandai confuso, chinando di poco la testa in sua direzione che, rispondendomi, lasciò un bacio sulla mia bocca che mi fece arrossire.
« Giornata libera. » disse semplice, scrollando le spalle.
Annuii. Poi continuò a parlare.
« Ma come vanno gli studi? Non ti vedo più impegnato sui libri e la situazione non mi piace. » iniziò, assumendo un'espressione seria « Sai che farei di tutto per farti studiare e sai che faccio anche qualche straordinario per concederti più cose, facendo in modo di non avere problemi economici. Come minimo vorrei soddisfazioni anche da parte tua. » terminò, incarnando un sopracciglio come se attendesse una spiegazione.Come non dargli ragione? Non stavo studiando per niente, né tantomeno andando a scuola chissà quante volte. Mi stavo adagiando totalmente alla bella vita che Harry mi faceva condurre, tralasciando quello che sarebbe stato il mio futuro se tra me e Harry, per puro caso, sarebbe finita.
« Lo so e mi dispiace da morire. » tentai di scusarmi.
« Non voglio le tue scuse e né tantomeno il tuo faccino imbronciato. Voglio una spiegazione convincente o perlomeno veritiera, Louis. » mi esortò a parlare. Strano che non avesse ancora perduto il controllo.
« Prima potevo invitare amici a casa per creare gruppi di studio o potevo io andare da loro, ma hai fatto in modo che cambiasse tutto. Zayn è rimasta l'unica mia relazione amichevole solida, oltre che con quella di Liam. Hai permesso a tutti che si allontanassero da me, hai sempre fatto capire che loro non fossero i benvenuti qui a casa o nella mia vita. » sputai tutta la verità.. o almeno, la feci passare per verità. Metà delle cose che dissi la inventai sul momento, di certo non potevo ammettere che fossi perso di lui e che quindi, era proprio lui a distrarmi dal mondo reale.
« Perché di Zayn mi fido e so fermamente che non ti farebbe del male, e non mi interessa se lo consideri fonte di distrazione o meno.
Joshua non mi è mai piaciuto, Louis. Il modo in cui ti esamina ogni cazzo di volta mi manda fuori di testa. Poi chi cazzo li conosce i tuoi amichetti perversi. » rispose, il tono della sua voce s'alzò a dismisura e nel mio petto accrebbe una sorta di tachicardia, come se il cuore avesse acquisito un possente stadio di paura.
Il fatto che Harry avesse proprio nominato Joshua mi rese un po' dubbioso: come mai proprio Joshua tra tutti i miei amici? Aveva davvero squadrato ognuno di loro e notato come si rivolgeva nei miei confronti?« Daddy, non dirai sul serio. Non ho amici perversi e né tantomeno amici che mi squadrano, o che vogliono scoparmi. Per favore, non scaricare la colpa su di loro. » tentai di difendere la mia dignità e la stupida ed ignorante reputazione che aveva attribuito nei confronti dei miei amici.
« In gran parte ci prova con te, Louis. Sai di essere bello e te ne approfitti per mostrarti agli altri. Ti ho permesso solo Zayn perché solo Zayn resterà. »
Ma che cazzo aveva appena detto? Io, dalla bassissima autostima, me ne approfittavo della mia bellezza per mostrarmi agli altri?
Non riuscii neanche a rispondere questa volta, ma tesi la mandibola. Non parlai.« Non fare scena muta e rispondi alle mie parole, Tomlinson. »
Continuai a guardarlo. Lo sfidai, forse.
« Se non mi rispondi entro tre secondi, mi incazzo seriamente. »
Ma che cazzo avrei dovuto dire? “Oh, sì, permetterei tutti loro di scoparmi infatti. Non vedo l'ora, voglio che loro vengano qui per sbattermi a destra e sinistra.”?
« Tre, due, uno.. » contò « Quindi ti lasceresti scopare da chiunque? »
« Ma che cazzo hai bevuto stamattina? Hai cucinato i biscotti con l'erba e ti sei sballato? Harry, stai dando di matto. Stai dimostrando che non hai un minimo di fiducia nei miei riguardi e che pensi che mi farei scopare da tutti.
Ti rendi conto? Sei l'unico che mi ha scopato in tutta la mia vita e mi farei schifo se l'avesse fatto qualcun altro. Smettila, per favore, inizi a spaventarmi con le tue maniere di esprimerti. » parlai, tentando la riappacificazione, ma..« Ho dimenticato che siamo opposti. Tu come il ghiaccio ed io il fuoco. Non saremo mai compatibili e non riuscirai mai a capire che cazzo penso. Scopati chi cazzo vuoi. » sbraitò letteralmente, alzandosi d'improvviso e lasciando che la sedia che dimorava vicino il letto, strisciasse rumorosamente sul parquet.
Lo guardai esterrefatto, “non saremo mai compatibili” ed il mio cuore si spezzò lento. Ad occhi lucidi, mi buttai nuovamente e a capofitto nel letto, ma dissi qualcosa, prima che potesse uscire dalla stanza.« Fuoco scioglie ghiaccio, acqua spegne fuoco. » mormorai, ma non troppo purché potesse sentirmi. Di fatti, lasciò la stanza dopo ch'ebbi parlato, lasciando sbattere la porta.
Lo lasciai stare. Avrebbe capito da solo.
***
Quella non sarebbe stata una bella giornata, per niente. Nelle mie cuffiette risuonava Luché, in “lasciarsi andare” una delle mie canzoni preferita.
“Le tue foto sul muro, vorrei soltanto poterti lasciar andare e poi lasciarmi andare..” sospirai “Sono stanco, ti giuro, vorrei soltanto poterti lasciar andare..” socchiusi gli occhi.
Come a disturbare la quiete, udii in lontananza e per quel poco che riuscivo, la voce di Harry.
Stava parlando al telefono nel corridoio quindi incuriosito, tolsi una sola cuffietta per beare il mio udito da un lato e capire cosa stesse succedendo dall'altro. Abbassai di poco il volume della canzone, continuando ad origliare meglio che potevo, fino a che non udii un « Poi ti avverto io quando non c'è ».
Scossi la testa, inserii nuovamente l'auricolare. Chiusi gli occhi, lacrime amare scorrevano da essi.“Sto cercando di non difendermi, cosicché le tue parole facciano male..” cantò Coco.
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Fuck me, daddy ›› LS.
Fanfiction« Papi, non farmi male, ti prego. » sussurrò Louis in un flebile mormorio, accompagnato da un tono di voce tremante che non tardò a farsi evidente tra un gemito e l'altro. I suoi capelli stretti in una possente morsa fra le affusolate dita di Harry...