Certe cose Louis proprio non riusciva a capirle, a comprenderle. Quando sai, quando hai quel sesto senso che non sbaglia mai, che una persona che amavi ti tradisce, ti crolla il mondo addosso e senti che il tuo cuore è scisso tra odio e amore, provi schifo per quella persona, repulsione, ma dall'altra parte vorresti che tutto tornasse come prima. Arrivi a darti anche le colpe che non hai, pensi che se ti ha tradito è stato per delle tue mancanze, ma poi potresti arrivare a capire che se una persona ci tiene a te, non ti tradisce. Comunque vadano le cose.
"Mamma, come ti vorrei qui.. Tu almeno potresti aiutarmi o consigliarmi.. torni?" Sussurrò Louis fra sé e sè, mentre ormai i suoi occhi erano prosciugati dalle lacrime. Camminava per le strade di Londra, che erano veramente tanto fredde e umide, cosa che portò il tenero Lou a stringersi teneramente nel suo immenso giubbotto.
Perché Harry?
Perché?
Il suo telefono continuava a suonare, ma lui ignorava semplicemente perché sapeva chi fosse a cercarlo. Dal momento che ormai camminava da ore e dal momento che la sua mentre era stracolma di pensieri assassini - nel vero senso della parola -, entrò nel parco, il più piccolo di Londra. Lì andava quando era un adolescente, quando capiva di essere innamorato o quando voleva rilassarsi. Quel posto era adatto per tutto. Per pensare, per riflettere e anche ricevere ottimi servizietti.
Sì, okay, ma questo cosa c'entra?
Louis scosse la testa, e andò a sedersi sulla sua panchina, quella sempre vuota solo perché rotta sulla sinistra. Quello era l'ultimo problema, però.
Quando il suo smartphone squillò ancora, sbuffò rumorosamente e lo prese fra le mani, ritrovandosi 20 chiamate perse e una settantina di messaggi.
Cazzo vuoi?Aprì il primo messaggio - a dire il vero era l'ultimo che gli arrivò -, e lo lesse mentalmente.
Da Love:
Ti prego, rispondimi, mi manchi.Louis si costrinse a guardare anche gli altri messaggi, dal momento che non sapeva a cosa rispondere, se non alle chiamate. Il piccolo Lou, però, pensò ancora a quello che Harry gli aveva fatto.
Ma se si ama o comunque si tiene alla persona che si ha accanto perché tradirla?! E se Harry avesse detto della routine?
La routine? La routine non è una scusante.
Dire "ho tradito per routine" equivale sostanzialmente a dire "Ho tradito perché mi annoiavo".
Questa è una motivazione sufficiente per giustificare/perdonare un tradimento?No, no e ancora no.
Scosse la testa, e si concentrò sui messaggi:
Da Love:
La casa senza di te è così vuota.Da Love:
Il mio cuore è spezzato.Da Love:
Ti prego, possiamo parlare?
Da Love:
Credimi, lei è solo un'amica.
Louis tirò su col naso, ma non riusciva a fidarsi. Qualcosa in quella vicenda gli puzzava e non gliene fregava un cazzo, non voleva essere preso per scemo. Si fece forza e rispose, digitando sul display qualcosa. Le sue mani tremavano, erano incontrollabili, mentre le lacrime continuavano silenziosamente a rigare quel meraviglioso viso.
A Love:
Sei rimasto solo e ora mi vuoi? Cosa c'è, lei è andata via e ora che l'ho fatto anch'io, non hai più nessuno?Inviò, inconsapevolmente. Aveva perso il controllo.
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Fuck me, daddy ›› LS.
Fanfiction« Papi, non farmi male, ti prego. » sussurrò Louis in un flebile mormorio, accompagnato da un tono di voce tremante che non tardò a farsi evidente tra un gemito e l'altro. I suoi capelli stretti in una possente morsa fra le affusolate dita di Harry...