Capitolo 2

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Tornare amico di qualcuno è come trovare un tesoro nascosto: richiede tempo, impegno e dedizione, ma il valore della scoperta vale ogni sforzo.
@curiosando

Rammentai subito come mi stava antipatico anche quando ero amica di sua sorella, non riuscivo proprio a sopportarlo, lui con il suo fare così arrogante.
Scossi la testa e lo ignorai completamente, ringraziando e sorseggiando dal mio bicchiere.
Quando raggiunsi mio fratello, gli altri erano già arrivati e a turno mi strinsero in un abbraccio. Kiara era così contenta di rivedermi che si commosse, sicuramente anche perché era dispiaciuta per quanto avevo passato.
Pope era cresciuto più di tutti, un gran bel ragazzo anche lui. Mi ritenni fortunata ad averli come amici e di poter contare dopo tanto su qualcuno.

«Vieni che balliamo insieme.»

Kiara mi prese per mano, tirandomi in mezzo alla pista. La musica era quella classica da discoteca e quindi iniziai a muovermi insieme a lei come eravamo solite fare un tempo.
Le persone, e soprattutto i ragazzi, fecero saettare i loro sguardi per concentrarli su di noi. Devo confessare di essermi sentita un po' a disagio, non mi è mai piaciuto quando tutti si concentrano a guardarmi.
Kiara però mi rivolse un sorriso per incoraggiarmi a lasciar perdere e mi fece volteggiare.
Con la coda dell'occhio notai arrivare Sarah Cameron insieme a Topper, rimasi sorpresa nello scoprire che stavano ancora insieme, com'era caduta in basso.

«Perché la guardi?»

Kie era giunta ad odiare Sarah. Non aveva approvato come ci avesse abbandonate e, soprattutto, come avesse abbandonato me. Già da tempo ormai non correva più buon sangue tra loro, io avevo sempre sperato di tornare come un tempo, ma ormai questo sogno mi appariva alquanto irrealizzabile.

«Non ti sembra mai che manchi qualcosa?» chiesi mentre mi fermavo per riprendere un po' d'aria.

«In che senso?»

Tirai un sospiro senza smettere di guardare verso Sarah. Anche lei mi vide e mi parve sorpresa, i suoi occhi si fermarono su di me e mi perlustrarono il corpo dalla testa ai piedi.
Mi concentrai su Kiara.

«Nel senso che a me manca lei.»

Scosse la testa chiaramente infastidita.
La sua espressione mutò quasi a rivolgermi uno sguardo schifato, cercai invano di farla ragionare, ma ormai era troppo fuori di sé per potermi stare a sentire.
Così rimasi sola un'altra volta.

Mi guardai intorno, tutti erano felici, ballavano, bevevano, alcuni si drogavano.
Poi c'erano le solite coppiette o persone che casualmente si trovavano a slinguazzarsi, la sola vista mi provocò il voltastomaco.
Decisi di allontanarmi per riposarmi e mi sedetti su un tronco poco più in là.

«Posso?» Sarah indicò lo spazio vuoto accanto a me.
Annuii mentre le guardavo prendere posto così vicina.

«Sei tornata.»

«Il dono della vista ce l'hai ancora.» risposi alla sua affermazione scontata.
Un lieve sorriso le si dipinse sulle labbra.

«Ci siamo perse a dieci anni, non riesco nemmeno a spiegare a parole quanto mi manchi.»

Quella sua affermazione mi lasciò piuttosto perplessa. Se davvero le ero mancata, allora perché dopo che aveva saputo cosa mi era capitato aveva continuato ad ignorarmi? Perché non mi aveva mai scritto anche solo per sapere se andava tutto bene?

Palpiti | Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora