Capitolo 13

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Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di correre dei rischi?
Vincent Van Gogh

Ero pronta per una delle feste più belle, veniva organizzata ogni anno da Kelce e io ovviamente avevo ricevuto l'invito.
Ero anche riuscita a convincerlo ad invitare tutti i miei amici, così ci ritrovammo a doverci preparare in modo anche elegante.

-Questo vestito è orrendo!-

Kiara uscì dal bagno con il suo vestito lilla che le arrivava fin sotto il ginocchio, ma completamente smanicato.

-Secondo me ti sta benissimo- asserii dandole un'occhiata più da vicino.

Mio fratello poco più in là la guardava rapito dalla sua immagine, sapevo benissimo cosa stava pensando e non potevo che dargli ragione.

Sarah sfoggiò il suo abito bianco e indossò una coroncina di fiori che le illuminava il viso.
Mancavo solo io, ma ero ancora indecisa su come vestirmi perché volevo colpire Rafe e magari far sì che succedesse qualcosa.

-Che ne dite di questo?-

-Mhh è bello ma non risalta le tue forme- suggerì Kie scartando così il mio vestito rosso.

-Noi non vogliamo che si vedano infatti- Jj arrivò guardandoci tutte e tre. -Mia sorella non si metterà in mostra.-

Io e le mie amiche ci guardammo e scoppiammo a ridere di gusto, facendolo innervosire ancora di più.
Riuscimmo però a convincerlo che sarei stata capace di badare a me stessa, e alla fine scelsi il mio abito da seduzione per la festa: un tubino blu che avrebbe messo in risalto i miei occhi azzurri.

Quando arrivammo nella villa mega lussuosa di Kelce, dei buttafuori ci fecero passare anche se ci osservarono un po' troppo, probabilmente perché sapevano che eravamo dei pogues.
L'interno della casa era così luminoso che quasi rimanemmo accecati mentre le persone stavano già bevendo e fumando.

-Cazzo quanti ricconi- esclamò mio fratello mentre si guardava intorno.

-Scommetto che tuo fratello e i suoi amichetti saranno già sballati- aggiunse Pope. Mio fratello e Sarah cercarono di nascondere un sospiro e di non guardarmi dopo quell'affermazione, ma la mia amica fallì lanciandomi un'occhiata.

-Che succede?- John B ci guardò una dopo l'altra ripetendo più volte la domanda dal momento che nessuna di noi osava rispondere.

-Ma niente. Ora scusate ma vado a prendermi da bere.-

Li salutai e, dopo mille raccomandazioni da parte di mio fratello, riuscii finalmente a raggiungere la cucina e ad afferrare una bottiglia di birra.

-Eccoti, era ora!-

Kelce mi diede due baci sulle guance per salutarmi e rimasi stupita di tutto questo trasporto da parte sua.

-Non potevo mancare.-

-Hai intenzione di bertela tutta?-

Lanciò uno sguardo alla bottiglia che tenevo in mano e sorrise quando annuii ridacchiando.

-Fai bene tanto qui abbiamo davvero tantissimo alcol. E se ti vuoi sballare puoi chiedere a me- mi fece l'occhiolino.

Palpiti | Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora