Capitolo 15

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Il cielo è carico di nubi, prevedo tempesta.

Iniziò a piovere talmente forte che mi rannicchiai sotto le coperte.
Il letto di Barry era tutto sconquassato, ma non potevo lamentarmi dopo la sua gentilezza.
Qualcuno bussò alla porta mentre un fulmine squarciò il cielo.
Mi affiancai alla porta per origliare, tanto Barry pensava che stessi già dormendo.

Dei passi risuonare in casa e poi sbattere per terra come per pulirsi.
Barry usò un tono di voce sorpreso nell' accoglierlo, ma lo camuffò meglio.

-Mi serve dell'erba.-

Avrei riconosciuto quella maledetta voce ovunque, anche tra mille o duemila, o centomila.
Il timbro roco mi fece subito venire la pelle d'oca e mi odiai per provare un tale attaccamento nei confronti di una persona che mi odiava.

-Non avevi smesso amico?-

Barry parve ancora più confuso dopo quella richiesta che ormai non si sarebbe più aspettato di ricevere.
Il silenzio aleggiò nell'aria.

-Devo ricominciare.-

Solo quelle sue parole, nient'altro.
La voce di Rafe era completamente piatta e avrei tanto voluto spalancare la porta per abbracciarlo e dirgli che l'avrei aiutato a smettere.
Ma ciò non sarebbe stato possibile.
Lui mi aveva ferita e ora non meritava il mio aiuto.

-Devi? Chi è che ti obbliga a farlo?-

-Io.-

Sembrava avesse perduto le parole e gli servisse un dizionario per completare la frase con nuovi vocaboli.

-Francamente Rafe, mi piacevi più quando avevi smesso con questa porcheria.-

-Disse quello che vive vendendola.-

Barry ridacchiò a quella affermazione e me lo immaginai scuotere la testa com'era solito fare.

-D'accordo. Non so che ti sia successo per farti ripiombare qui, ma dev'essere qualcosa di molto brutto.-

Sentii il mio nuovo amico aprire un borsone e maneggiare qualcosa che mi diede l'idea di essere una bustina.

-Così tanta ne vuoi?-

-Sì.-

-Rafe- lo richiamò. -Non mi hai detto che cosa è successo di così terribile da farti cambiare idea su tutti i tuoi buoni propositi.-

Mi appoggiai maggiormente alla porta. Volevo sentire con tutta me stessa la sua risposta.

-Non ho più niente da perdere.-

Lo udii allungare la mano allo spacciatore per pagarlo e poi sentii sbattere la porta.
Non potevo togliermi quest'immagine dalla mente.
La sua voce così piatta l'aveva reso completamente catatonico, non sembrava quasi neppure più lui.
Eppure non poteva riferirsi all'aver perso me, altrimenti non avrebbe detto quelle cose orribili su di me.

Non riuscii più a chiudere occhio se non quando ormai era l'alba e fui quasi subito risvegliata da Barry che batteva alla mia porta.

Mi vestii velocemente e lo raggiunsi nel suo mini salotto, accomodandomi su un divanetto.

-Perché mi devi svegliare così presto?-

Palpiti | Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora