Capitolo 3

5.6K 149 44
                                    

Lasciare che la paura di qualcuno controlli le tue azioni è come permettere a quella persona di vivere dentro di te.

Mi svegliai molto riposata e, mentre la mia amica stava ancora dormendo, scesi le scale e mi diressi in cucina.
Vidi Rose e Ward Cameron partire con la macchina e tirai un sospiro di sollievo.
Mi decisi a preparare del caffè per me e da portare a Sarah e mentre aspettavo che la moka fosse pronta, mi sedetti sul divano del soggiorno tirando un sospiro.

«Perché sei arrivata anche in casa mia?»

Mi voltai in direzione di quella voce che per me era ormai inconfondibile.
Rafe Cameron mi squadrò mentre rimaneva appoggiato al muro. I suoi occhi azzurri puntati su di me, probabilmente intenti ad incenerirmi.

«Rilassati country club, sono qui per tua sorella.»

Un ghigno si disegnò sul suo volto, uno di quelli che capisci subito mirati a farsi beffe di te.

«Mia sorella non ha bisogno di avere come compagnia una come te.»

Per esprimere il suo disprezzo non c'era bisogno delle parole in realtà, sarebbe bastato vedere il modo in cui mi guardava, con tanto disgusto.
Mi alzai dalla mia posizione visto che ormai non mi ci trovavo più bene, dovevo andarmene subito senza fargli capire il potere che esercitava su di me.

«Dove vai?»

«A prendere il caffè e poi me ne vado.»

Continuò a tenermi d'occhio anche mentre versavo il caffè in due tazze, poi si avvicinò.

«Sei stata gentile, ora però sparisci.» Mi strappò le tazze dalle mani iniziando a sorseggiare il caldo caffè che avevo preparato per me. Poi cominciò a salire le scale per fingere di essere un fratello premuroso.
Rafe Cameron io ti odio.

!

«Sono a casa!» gridai senza ricevere alcuna risposta.
Il nostro piccolo salottino era vuoto anche se c'erano dei rimasugli di lattine di birra vuote, un po' del loro contenuto riversato per terra.
La camera da letto di mio fratello aveva il letto sfatto e non sembrava che qualcuno ci avesse passato la notte, così mi decisi a stendermi un po' in camera mia.

«Kie?»

Lei si alzò subito dal mio letto.

«Oddio scusa! Mi sono addormentata mentre ti aspettavo!»

«Non ti preoccupare, non fa niente.»

Mi domandò come mai facessi ritorno solo ora ed io le spiegai tutto rischiando di perdere il dono della sua amicizia.

«Ti risparmierò il mio più totale disappunto solo perché sei tu. Però cazzo, quanto mi hai fatto venire voglia di un caffè. Vieni con me dai miei?»

Raggiungemmo il Wreck, avevo bisogno di un caffè per svegliarmi del tutto visto che Rafe si era bevuto il mio.
I genitori di Kiara, sempre molto sorridenti, ci offrirono anche una brioche fresca a ciascuna per poi sparire dietro il bancone.
Rammentai i bei tempi passati, quando eravamo soliti mangiare qui tutti insieme... con anche Sarah.

«Guarda, ci sono gli idioti.» mi indicò Kie mentre Kelce, Topper e Rafe varcavano l'ingresso.
Quest'ultimo si guardò intorno per poi notarmi, immediatamente il sorriso gli si spense sul viso.
Distolsi lo sguardo non appena mi fu possibile, ma era ormai troppo tardi perché stava già venendo verso di noi con i suoi amici cretini.

Palpiti | Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora