Capitolo 4

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È necessario avere fiducia in qualcuno per poter essere traditi da lui.
Madeleine L'Engle

Quando arrivai a casa potei constatare che ancora non vi fosse nessuno, probabilmente mio fratello era ancora fuori a divertirsi.
Misi l'acqua in un pentolino e aspettai che bollisse prima di buttarvi la pasta.
Non avevo in realtà particolarmente fame, ma avevo bisogno di mangiare qualcosa prima che quella sensazione di nausea aumentasse.
Forse non era stata poi un ottima idea bere un mojito a stomaco quasi vuoto, la brioche non era sicuramente bastata.

Mentre stavo mangiando, la porta di casa si aprì e mio fratello camminò a passo spedito e con la testa fra le nuvole.

«Tutto bene?» domandai senza ricevere alcuna risposta.

Mi alzai seguendo il fratello in camera e mi sembrò davvero preoccupato.
Qualcosa lo turbava e parecchio, ma non sapevo come fare se lui non mi avesse parlato.

«Jj mi stai spaventando.»

Sembrò svegliarsi da quello stato di trance e mi rivolse uno sguardo mentre si lasciava cadere sul letto.

«John B» sussurrò.

«Che gli è successo?» mi allarmai immaginando già il peggio.

«Ha una relazione con Sarah.»

L'espressione sul volto di mio fratello cambiò all'istante, dalla rabbia passò alla preoccupazione non appena rammentò che io avessi una cotta per lui.
Stranamente però non sentii una fitta di dolore come mi ero immaginata, anzi stavo anche piuttosto bene e l'unica cosa di cui mi preoccupai fu la più inaspettata.

«Ma Topper lo sa?»

Jj strabuzzò gli occhi e mi rivolse un'espressione interrogativa. Di sicuro aveva molte domande da pormi ma decise di risparmiarmele.

«Credo che ormai ne sia a conoscenza, sì.»

«Beh, allora non c'è proprio niente di cui preoccuparsi» constatai tornando a mangiare in salotto.

Qualche secondo e mio fratello si unì a me, mantenendo quella sua espressione stranita che un po' mi fece sorridere.
Non sapevo come mai, ma non ero per niente gelosa, ero piuttosto felice che la mia di nuovo amica avesse preso una scelta migliore e stesse con qualcuno che valesse veramente qualcosa.

«Ma tu non hai niente da dire al riguardo?»

Scossi la testa. «Non capisco cosa ti aspetti che dica.»

Prese una lattina di birra dal frigorifero e la bucò lateralmente mentre se la scolava in un sorso.

«Non lo so, magari qualche commento sarcastico per mascherare il tuo cuoricino infranto.»

Scoppiai a ridere mentre ripulivo i piatti e sparecchiavo la tavola.

«Sono rimasta sorpresa anch'io nel provare uno strano senso di felicità.» mi guardò ancora più confuso. «Nel senso che non ci sono rimasta male, ma anzi sono contenta che stiano insieme quei due.»

Jj alzò le mani in segno di resa e si avvicinò per darmi un biglietto.
Lo guardai con fare interrogativo in attesa che mi spiegasse qualcosa, ma lui mi disse soltanto che me lo mandava Sarah così lo aprii per leggerlo.

Palpiti | Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora