Capitolo 19

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Richiusi la porta della prima camera da letto che avevo trovato, provocando un po' di angoscia in Topper

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Richiusi la porta della prima camera da letto che avevo trovato, provocando un po' di angoscia in Topper. Da un lato era super eccitato e lo sentivo respirare pesantemente, dall'altro era terrorizzato da ciò che sarebbe potuto accadere e da come avrebbe reagito il suo migliore amico se l'avesse saputo.
"Jenny forse non è il caso. Sei fatta e io sono ubriaco quindi apri la porta per favore"
Lo guardai mordendomi un labbro, stavo combattendo con tutta le stesse per lasciar perdere, ma il dolore che mi aveva causato Rafe era troppo.

"Lui è tuo amico quindi se mi voglio vendicare lo devo fare con te"
Si avvicinò pericolosamente. "E non credere che io non voglia cazzo. Mi immagino te in ginocchio davanti a me di continuo ormai, ma sei la ragazza che ama il mio migliore amico"

Gli scoppiai a ridere in faccia, ormai non avevo freni inibitori e volevo solo fare qualcosa di brutto e soddisfare l'energia che si stava spandendo per il mio corpo e mi diceva andiamo Jenny, scopatelo subito.

"Allora non si sarebbe lasciato toccare da Riley, non credi? Così è troppo comodo"
Lessi nei suoi occhi un po' di tristezza, forse era dispiaciuto per me perché infondo sapeva come fosse fatto Rafe, ma non poteva fare una cosa del genere al suo amico.

"Io lo capisco Jenny, dico davvero. Ma sai anche tu di amare Rafe e qualsiasi cosa tu voglia fare ora poi te ne pentirai"
"Andiamo Topper" sentivo le gambe tremarmi. "So di amarlo ma guarda a cosa mi porta farlo! Io non ne posso più" scoppiai a piangere mentre la persona che avevo più odiato mi teneva tra le braccia.
Passò una mano sulla mia schiena dandomi qualche carezza qua e là, si schiarì la voce prima di riprendere a parlarmi.
"Vai a casa e riposati"

Ci guardammo per un secondo che sembrò non terminare, ma sapevo anch'io che aveva ragione. Quindi mi alzai e mi feci forza, gli chiesi però di non seguirmi giù o almeno di aspettare un po' prima di scendere e lui fu d'accordo con me.
Sarah mi forse subito incontro vedendo lo stato pietoso in cui mi trovavo.

"Ei tutto bene?"
Una domanda più stupida di sicuro non mi poteva essere fatta e lei se ne rese conto. Mi abbracciò e mi guardò come per chiedermi di raccontarle cosa fosse successo.

Palpiti | Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora