Capitolo 9

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Ho mille voci nella testa che mi parlano di te.

Fu solo perché mio fratello stava cucinando qualcosa che io mi svegliai.
Cucinando poi è un parolone, perché quando mi diressi in cucina trovai impasto sparso un po' dappertutto e un odore di bruciato propagarsi dal forno.

«Ma cosa stai facendo!»

Mi affrettai a passare con la scopa sopra i rimasugli che si erano appiccicati al pavimento.

«Volevo cucinarti la colazione»

«Apprezzo il gesto ma è chiaro che tu non sia capace, potevi aspettarmi.»

Lui continuò imperterrito a fare quello che già stava facendo prima che io lo raggiungessi.

«Ora torni a letto e lasci che sia io a portarti da mangiare.»

«Mi farebbe piacere, ma so che tu non puliresti e quindi devo farlo io prima che non si scolli più niente.»

Lui annuì ridacchiando.
Cosa ci fosse di così divertente proprio non potevo capirlo.

«Jenny» iniziò fermandosi dal suo continuo impastare e guardandomi. «Ieri sei tornata a casa sana e salva...»

«Direi di sì altrimenti non sarei qui, non credi?»

Assunse un'aria pensierosa senza farmi capire il motivo di questi suoi pensieri che gli stavano affollando la testa.

«E sei tornata da sola sola?» ripeté per sottolineare bene la parola.

Appoggiai la scopa e mi chinai a raccogliere tutto lo schifo lasciato da lui, per poi apprestarmi a gettarlo via nel cestino.

«Vediamo, tu non c'eri così come non c'era nessun altro, quindi direi che sì, sono tornata da sola.»

Odiavo mentire a mio fratello, ma so come la pensava su Rafe. Lo odiava troppo e non avrebbe lasciato che lui si avvicinasse più del necessario a me.
Quindi mi costrinsi a tacerglielo, almeno per il momento, anche se poi non è che fosse successa chissà quale cosa.
Lui sembrò crederci anche se mi parve essere un po' titubante, ma ad ogni modo lasciò perdere e si rintanò in camera sua.

John B e Sarah sarebbero andati in giro per godersi un po' di tempo da soli, Pope non so cos'avesse da fare ma aveva detto di essere impegnato.
Così decisi di passare a casa di Kiara, che viveva nella zona dei kooks, Figure Eight.

Ogni volta che mi avvicinavo a quella zona mi sentivo sempre come se fossi fuori posto, ma non è che ci potessi fare poi granché quindi cercai di non pensarci troppo e proseguii per la mia strada.

La villetta Carrera era davvero molto bella, su due piani e anche all'interno era stata arredata in modo molto chic, degno della famiglia che viveva al suo interno.

Bussai alla porta più volte finché non vidi spuntare la chioma mora e fluente della mia amica. La sua faccia ancora assonnata provava che si fosse svegliata da poco, cosa che mi fu confermata quando vidi sul bancone della cucina un cartone di latte e una tazza di cereali ancora vuota.

«Che hai fatto ieri notte?»

Scosse la testa prendendosi la faccia tra le mani mentre nascondeva uno sbadiglio.

Palpiti | Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora