Capitolo 6

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E il mare... tutto ciò che v'è di sublime, di suggestivo, di affascinante, di misterioso e di terribile, è racchiuso in quella parola.
Jules Verne

Mentre aspettavo l'arrivo dei miei amici per surfare, mi distesi per prendere un po' di sole.
La serenità che mi trasmetteva quella spiaggia era ciò per cui mi alzavo dal letto due anni fa, ciò per cui avrei lottato e dato la vita, ma le cose poi erano cambiate.
Non ricordavo quasi più come dover surfare, ma per questo non avrei avuto problemi, mio fratello era il surfista migliore delle Outer Banks e avrei potuto contare su di lui.
Avevo bisogno di un lavoro estivo, pensai, così da poter dare una percentuale a Barry e procedere con il pagamento del debito di Rafe.
Ma questo avrebbe voluto dire impegnarmi a scrivere un curriculum e poi a sostenere dei colloqui.
Sospirai mentre una leggera brezza mi scompigliava i capelli.

«Sei da sola?»

Il sorriso di Dylan era indirizzato esclusivamente a me mentre scopriva la sua fossetta sciupa femmine.

«Sto aspettando mio fratello e Kiara.»

Il sorriso piano piano scemò dal suo viso.
Ogni volta che mio fratello ci trovava insieme si precipitava da lui per allontanarmelo subito, neanche fosse stato un appestato.
Io l'avevo rassicurato più volte dicendogli che faceva così con tutti i miei amici maschi, ma ovviamente era ben poco credibile visto che i miei unici amici maschi erano anche i suoi.

«Alla fine hai deciso di riprendere a cavalcare le onde.»

Mi fece piacere che si fosse ricordato della mia paura di ricominciare di punto in bianco; lui mi aveva però rassicurata dicendo che sarebbe andato tutto per il meglio perche nessuna ragazza qui aveva il mio equilibrio.

«Non posso lasciare che mio fratello vinca sempre, faccio un favore anche a Kiara e Pope così!»

Si lasciò scappare una risata prima di sbarrare gli occhi e salutarmi. Mi bastò voltarmi dall'altro lato per vedere mio fratello avanzare a passo spedito verso di me, e non potei fare a meno di ridere.

«Ti stava ancora infastidendo?»

«Kiara ti prego aiutami.»

La mora gli diede una spinta in modo affettuoso. «È solo un amico proprio come lo sono Pope e John B.» poi mi fece l'occhiolino.

«Ma guarda che è proprio così!» ribattei sfilandomi la maglietta e gli shorts per poi avvicinarmi all'acqua.

Kie e mio fratello entrarono senza tante storie, per me fu invece un po' più complicato, ma quando mi distesi sulla tavola le mie braccia e le gambe ebbero la forza di farmi avanzare fino a raggiungerli.

«Il primo step lo riesci ancora a fare» Jj mi schizzò l'acqua negli occhi mentre io gli facevo la linguaccia.

«Siete proprio dei bambini voi Maybank» ci fece scoppiare a ridere Kie.

Ed aveva ragione, io e mio fratello eravamo maturi da un lato, ma dall'altro ci comportavamo ancora come quando avevamo sette anni, sempre a farci i dispetti e a risponderci dietro.

«Molto divertente. Ma ora vorrei una lezione come si deve perché devo tornare a battervi tutti quanti.»

La mia amica scosse la testa con fare deciso, non mi avrebbe dato quest'opportunità nell'immediato futuro ma me la sarei dovuta guadagnare.
Quanto a mio fratello sarebbe stato difficile poter fare meglio di lui, ma se avessi ripreso regolarmente ad allenarmi forse ce l'avrei potuta fare.

Palpiti | Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora