Mi rigirai nel letto cercando di riprendere sonno, ma niente. L'indomani si sarebbe tenuto il concorso e io me la stavo letteralmente facendo addosso. Avevo paura di sbagliare, di ricevere fischi e insulti, di non riuscire a suonare o addirittura di cadere dal palco. Mi girai verso destra. Guardai l'ora, erano le sei e mezza. Mi girai verso sinistra. Guardai la finestra, i primi raggi del sole si intravedevano da dietro le tende. Mi misi a pancia in giù. Nascosi il mio viso nel cuscino e immaginai me stessa scappare via dal palco. Una fitta allo stomaco mi fece sedere sul materasso. Decisi di alzarmi. Andai in cucina e mi preparai una tisana, sperando che quella mi avrebbe aiutato. Decisi di riprovare la canzone che il professore aveva scelto per me e quella che aveva scelto da suonare a quattro mani. Mi misi al piano e provai una decina di volte. Continuavo a sbagliare, ma ero certa che fosse colpa dell'ansia.
"Che cosa ci fai sveglia a quest'ora?" sentii un rumore di passi raggiungermi in salotto. Mi voltai e vidi Harry con gli occhioni assonnati e i ricci in disordine. "Oggi possiamo dormire Ilaria, la scuola ci giustifica il giorno di assenza e tu non dormi?" continuò stronfinandosi gli occhi.
"Scusa Harry, non volevo svegliarti"
"Perché stai suonando?" mi interruppe.
"Non riesco a dormire, sono terrorizzata, non riesco più a suonare" risposi coprendomi il viso con le mani.
Lui rise a quelle mie parole. Cosa c'era da ridere?
"Rilassati" disse cercando di trattenere altre risate "fai finta che il pubblico non ci sia, fingi di essere in camera tua a suonare" tentò di rassicurarmi. Si inginocchiò davanti a me e mi massaggiò una gamba sorridendomi. Le sue fossette mi facevano sempre rassicurare.
"Come fate voi?" chiesi.
"A fare cosa?" disse con un cipiglio.
"A cantare e a suonare davanti a tutti e a sembrare così tranquilli?"
"Beh posso assicurarti che anche noi abbiamo paura tutte le volte che saliamo sul palco, ma l'adrenalina ci fa dare il meglio." non ce l'avrei mai fatta. "Io fingo di essere in camera mia a cantare davanti allo specchio. Aiuta molto." continuò vedendo che il suo discorso non mi aiutava più di tanto. "E poi mi ricordo che il pubblico è lì anche per me e che se dovessi sbagliare una nota mi perdonerebbe."
"Ma al concorso non posso sbagliare" lo bloccai.
"Andrai benissimo, vedrai." concluse alzandosi e uscendo dalla stanza. Era dolce sapere che almeno qualcuno credesse in me, ma l'ansia non mi era passata."Niall dove siete? Il treno parte tra poco!" urlò Liam contro il biondo dall'altra parte del telefono. Lui e Hanna stavano tardando di oltre un quarto d'ora e il professore di musica aveva già fatto l'appello per partire. Eravamo tutti pronti e sistemati seduti accanto al binario. C'erano genitori con visi preoccupati, musicisti con i propri strumenti tra le braccia e varie ragazze e ragazzi a supportarli. Per fortuna il soggiorno era offerto dalla scuola e ognuno dei partecipanti aveva il diritto di portare un'altra persona. Niall aveva deciso di portare Hanna, Liam di portare sua sorella Clary e Louis aveva scelto di portare Eleanor, causando un litigio con Harry. Louis non se la sentiva ancora di abbandonare la sua copertura e Harry non era contento di questo. Io, Zayn e Harry non avevamo portato nessuno. Infondo le persone che ci interessavano erano già lì con noi.
Da lì a poco sarebbe arrivato il treno per portarci a Manchester. Presi un minuto per osservarci. Liam era seduto sulla panchina accanto a me mentre parlottava con una ragazza davvero carina dai capelli rossi. Si chiamava Sophia e anche lei era una pianista. Clary era in piedi davanti a me mentre giocherellava con le proprie dita, sembrava più nervosa di me. Harry e Louis erano appoggiati al muro a parlare delle canzoni da suonare. Eleanor restava attaccata a loro come una sanguisuga, odiava il fatto di farsi vedere senza il suo cosiddetto fidanzato. Harry faceva finta di nulla, ma sapevo bene quanto gli facesse male vedere Eleanor attaccata al braccio del suo ragazzo.
Mi voltai allontanando i miei pensieri e vidi Marc. Era solo, in fondo alla massa di persone, con le braccia incrociate e un viso preoccupato. Mi faceva pena. Volevo andare a chiedergli come stava. Sì, me ne aveva fatte tante, ma infondo era comunque un essere umano.
"A cosa pensi?" sentii ad un tratto. Vi voltai verso la voce, era Zayn seduto accanto a me che mi stava osservando. Fissai le sue iridi intense per qualche secondo, per poi riportare lo sguardo su Marc. Lui incrociò le nostre dita.
"Guarda Marc" dissi indicandolo con un cenno del capo "mi dispiace vederlo tutto solo"
"Scherzi vero?" mi rimproverò lui stringendo di più la mia mano.
Non lo ascoltai e mi alzai dalla panchina tirando leggermente il braccio del mio ragazzo.
"Cosa c'è?" mi chiese.
"Andiamo a chiedergli che succede" dissi facendolo alzare.
"Non ti capisco" sbuffò lui accontentandomi.
"Ciao Marc" dissi avvicinandomi a lui.
"Oh ehi Styles" rispose sorridendomi forzatamente. Spostò la sua attenzione su Zayn e lo squadrò dall'alto in basso. "Malik" continuò con un cenno del capo.
"Smith" rispose Zayn.
Era imbarazzante.
"Volevi chiedermi qualcosa?" mi chiese. Il suo tono era freddo.
"No em" iniziai cercando le parole adatte, in realtà non sapevo perché mi fossi preoccupata per lui "ti ho visto qui tutto solo e mi è sembrato strano, di solito sei circondato da persone." A quelle parole Zayn lasciò la mia mano e mise un braccio attorno alla mia vita, facendomi avvicinare al suo corpo. Non capii quel suo gesto.
"Ecco diciamo che le persone che frequento non sanno suonare" rispose sicuro di sé.
"Ma sei venuto da solo?" intervenne Zayn.
"No, la mia ragazza arriva domani in tempo per il concorso. Per vedermi suonare." si vantò "Non le piace prendere il treno, dice che ci sono troppi sconosciuti e cose così" alzò le spalle.
"Stai parlando di Paige?" sentii il tono ionico del mio ragazzo. Si stava trattenendo dallo scoppiare a ridere. Amavo il sorriso che increspava il suo volto ogni volta che tentava di fermare una risata.
"Si esatto" rispose Marc portando le mani sui fianchi.
Rimasi basita. Zayn aveva lasciato Paige da pochi giorni e già aveva un altro? Beh in effetti anche lui aveva fatto qualcosa di simile, però nel nostro caso si trattava di una cosa completamente diversa. O almeno così credevo.
"Stai scherzando vero?" dissi aggrappandomi al braccio di Zayn.
"No, stiamo insieme da qualche giorno" rispose con un sorrisino sul viso "fa male eh Malik?" continuò rivolto al mio ragazzo, alzando un sopracciglio.
Spostai il mio sguardo da Marc a Zayn. Ero preoccupata della sua risposta, avevo paura mi avrebbe abbandonata di nuovo per riavere lei.
"Em no" rispose semplicemente.
Il suo viso era sereno e rilassato, non cupo e spaventato come me lo aspettavo. Mi strinse di più sul suo torace e mi sorrise incontrando i miei occhi. "Auguri amico" concluse dando una pacca sulla spalla di Marc.
Vidi il viso di Smith diventare paonazzo e spalancò la bocca per il disappunto. Non si aspettava una reazione così e forse nemmeno io. Afferrai meglio il petto del mio ragazzo e mi lasciai invadere dalle sue braccia. Lo amavo.
"Horan! Alla buon ora!" sentimmo dietro di noi. Mi voltai e vidi Niall correre verso la nostra postazione. Con una mano teneva stretta la sua ragazza e con l'altra lottava contro il manico scivoloso del suo borsone.
"Scusi il ritardo professore, ci siamo persi" si scusarono fermandosi davanti all'uomo e cercando fiato.
"Non voglio sentire scuse. Quando torneremo a scuola vi troverò una punizione. Avete rischiato di farci perdere il treno." urlò lui. Stava esagerando, in fondo a tutti può capitare di essere in ritardo. Il biondo tentò di dire qualcosa, ma il professore gli fece cenno di tacere. "Prendete tutti le vostre cose e salite sulle carrozze nove e dieci."
A quelle parole Zayn si staccò da me e fece incrociare le nostre mani. Afferrammo i borsoni e tutti ci dirigemmo verso il treno.
Salimmo nella carrozza nove e iniziò il delirio. Tutti si spingevano e si affrettavano a dirigersi verso le poltroncine blu.
"Andiamo nella carrozza dieci, ci sarà meno casino" sussurrò Harry nel mio orecchio, facendo cenno con il capo a Niall e a Liam di seguirlo. Lo seguimmo fino alla carrozza successiva e ci sedemmo nelle ultime poltroncine del vagone. C'erano sedili a due posti e altri a cinque posti, erano separati da un corridoio piuttosto stretto. Io speravo di riuscire a sdraiarmi nelle poltroncine a cinque posti. Non avevo dormito molto e la stanchezza si stava facendo sentire. Mi sedetti accanto al finestrino, Harry e Louis erano accoccolati davanti a me e stavano parlando di qualche canzone intenzionati a scrivere. Liam e la sua nuova 'amica' Sophia erano seduti sedute sui due sedili dall'altra parte del corridoio, mentre Hanna e Niall erano seduti davanti a quei due. Lei stava cercando di addormentarsi appoggiata alla spalla di lui. Eleanor e Clary erano sedute accanto a Louis e stavano parlando di qualche vestito. Zayn, invece, era in piedi e stava parlando con qualche ragazzo dall'altra parte della carrozza. Le due ragazze mi coinvolsero nella conversazione, chiedendomi quale colore o quale tessuto dell'ipotetico vestito avrei preferito su me stessa. Io non ero molto esperta di moda al contrario loro. Decisi di sdraiarmi e perdermi nei miei pensieri quando vidi quelle due iniziare a litigare per delle scarpe che oltretutto si stavano immaginando. Appoggiai la schiena alla parete della carrozza e allungai le gambe lungo i quattro sedili accanto a me. Per fortuna ne rimanevano uno e mezzo liberi, così che Zayn si potesse sedere. Chiusi gli occhi, mi sembrava che le pareti del treno mi stessero cullando. Amavo quella sensazione, mi stava rilassando. Aprii gli occhi di soprassalto quando sentii qualcosa accoccolarsi su di me. Era Zayn. Si era sdraiato tra le mie gambe e la sua testa era sul mio seno. Alzò il viso verso di me e scoppiò a ridere, probabilmente alla vista della mia espressione addormentata. Sentii lo stomaco accavallarsi, amavo quel suo modo di sorridere. I suoi occhi si trasformavano in delle piccole fessure scure ed intese, arricciava il suo nasino proprio come un bimbo e allargava le labbra in un meraviglioso sorriso, portando la lingua tra i denti bianchi. Gli sorrisi e passai una mano tra i suoi morbidi capelli.
"Non volevo svegliarti, scusami" disse lasciando un bacio sul mio seno destro coperto dalla maglietta. A quel gesto sentii i brividi riempirmi la pelle.
"Tranquillo, non stavo dormendo" risposi accarezzando il suo viso.
Si avvicinò e mi lasciò un bacio sulle labbra mentre le sue mani accarezzavano i miei fianchi. Rimise la testa sul mio petto, impedendomi di guardare i suoi occhi.
"Zayn" sussurrai dopo qualche minuto.
Lui mugolò in risposta "Dimmi".
"Da quando fai parte della squadra di basket?" gli chiesi ricordandomi di averlo visto con la squadra qualche giorno prima.
Lui si alzò da me a quelle parole. Si sedette nel sedile accanto al mio, prendendo le mie gambe e mettendole sul suo grembo.
"Non ne faccio più parte" rispose incontrando le mie iridi verdi "Paige mi aveva permesso di entrarci nonostante non fossi molto portato" continuò spostando lo sguardo sulle mie scarpe che erano sulle sue ginocchia "da quando ci siamo lasciati, non ho più potuto giocare" quella sua frase mi fece sentire in colpa "ma è meglio così, non sono abbastanza bravo e poi con la band non avrei avuto nemmeno il tempo di giocare" concluse tornardo a guardare il mio viso. Non risposi, non sapevo cosa dire. Era abbastanza portato per quello sport, era solo modesto. E io mi sentivo la causa di quell'abbandono.
"Ti ha dato fastidio quello che ti ha detto Marc?" chiesi tutto d'un fiato dopo un po'. Non sapevo perché quella frase mi fosse uscita dalle labbra, ma volevo sapere la risposta.
"Intendi di lui e Paige?"
Annuii iniziando a giocare con le mie dita.
"Per niente. Perché avrebbe dovuto? Tu sei più importante di uno stupido sport al quale non so nemmeno giocare" rispose fingendo una risata "ti amo, lo sai" continuò. Il mio stomaco iniziò a farmi male. Amavo sentirglielo dire.
Si avvicinò a me e si sdraiò sopra il mio corpo. Afferrò con le mani la mia schiena mentre cercava di procurarmi solletico sul collo. Scoppiai a ridere appena iniziò a soffiare sulla mia pelle, sapeva che soffrivo il solletico in quel punto, lo stava facendo di proposito.
"Zayn ti prego smettila" riuscii a dire tra le risate, lui non si mosse, ma bensì iniziò a farmi il solletico anche sui fianchi. Iniziai a spingengerlo via con le mani mentre continuavo a ridere come un'ebete. Dopo alcuni lunghi minuti, si staccò da me. Mi fissò per qualche secondo con quel suo bellissimo sorrisino ad illuminargli il volto. Cercai di riprendere fiato quando lo vidi avvicinarsi di nuovo e iniziare a baciarmi. Amavo il sapore del suo sorriso.
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Grow Old With Me || Larry Stylinson
FanfictionTutte le mattine vorrei svegliarmi con te accanto. Rigirarmi nel letto e sentire il tuo respiro. Aprire gli occhi e incontrare il tuo viso assonnato e i tuoi capelli disordinati. Tutte le sere vorrei tornare a casa con la consapevolezza che tu sei...