EPILOGO ZAYN: "Strong."

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- DIECI ANNI DOPO IL CONCORSO -

"Papà" qualcosa mi tirò leggermente la mia sottile barba. Distolsi lo sguardo dalle culle davanti a me e lo spostai sulla figura esile tra le mie braccia. "Dimmi amore" dissi sorridendo al mio piccolo Andrew. "Qual è Diana?" disse pronunciando a fatica il nome della sorellina appena nata. Spostai di nuovo la mia attenzione sulla stanza davanti a noi, un vetro spesso ci separava da una stanza piena di culle. "Vedi quella bimba laggiù? Quella con la testa biondiccia e con gli occhi aperti e vivaci? Sono marroni, marroni come i miei" sorrisi tra me e me. "No" piagnucolò il bimbo tra le mie braccia. "Guarda, è quella bimba nella culla rosa, quella che sta muovendo i piedini a tempo di una musica immaginaria." indicai la culla appoggiando un dito sul vetro "la vedi?". Aspettai che i suoi occhioni si posassero sulla culla per poi sentirlo urlare "Cii" e catapultarsi contro la vetrata sorridendo. Per fortuna stavo tenendo saldamente le sue cosce con la mano, altrimenti mi sarebbe caduto dalle braccia a causa di quel suo scatto.
Andrew aveva lo stesso sorriso scintillante e gli stessi occhi grandi e verdi della mamma, mentre i capelli folti e scuri, li aveva presi dal sottoscritto. "È bella vero?" chiesi. Lui mi annuì e riportò i suoi occhi su di me "Sembra la mamma" disse. Aveva ragione, anche se aveva solo poche ore, Diana ricordava molto Ilaria. Aveva la stessa forma del viso e del naso, e aveva dei piccolissimi peletti biondi sulla testa. Però i suoi occhi vivaci e marroni come il cioccolato, li aveva ereditati da me. "Sì, le assomiglia molto" ammisi lasciando un bacio sulla testa del piccolo. Tra qualche mese avrebbe compiuto tre anni, era quasi un ometto. Decisi di tornare da Ilaria e mi diressi verso la stanza dov'era ricoverata. Appena entrai la trovai distesa nel letto intenta a dormire. Accanto a lei c'erano Harry e Clary, mentre nella sala d'aspetto c'erano tutti gli altri, sia i nostri familiari che i miei compagni di band con le rispettive famiglie. Era bello vedere come restavamo uniti anche e soprattutto in momenti così belli.
"Come sta la piccina?" chiese Clary vedendomi entrare. "Sta bene" annuii "è bellissima" ammisi con un nodo in gola. Ero così fiero di Ilaria, era riuscita a darmi due figli stupendi, eravamo una famiglia meravigliosa e io non potevo esserne più contento. "Posso vederla?" chiese Harry alzandosi a venendomi incontro. "Te la faccio vedere iooo" urlò Andrew saltando sul collo di Harry che, per fortuna, era già pronto ad afferrarlo. "Zayn" sentii una voce flebile, spostai lo sguardo da Harry e vidi Ilaria fissarmi con un sorriso stanco sul viso. Mi avvicinai a lei e le accarezzai la testa "Ciao piccola" dissi lasciandole un bacio sulla punta del naso. A quel punto vidi Clary e Harry sorriderci, per poi uscire dalla stanza, guidati dal piccolo ometto.
"Come stai?" chiesi accovacciandomi sulla sedia accanto a lei. "Bene" il suo sorriso era ancora più scintillante del solito "sono solo stanca." In effeti Diana l'aveva fatta stancare molto, ci aveva messo più di ventiquattro ore ad uscire dalla mamma. "Beh se ti può consolare, Diana è la bimba più bella di sempre" dissi sentendo gli occhi pizzicare "e ti assomiglia molto" ammisi. Lei mi sorrise e mi strinse forte la mano, come a volermi ringraziare. "Vieni qui" intervenne lei alzando leggermente il lenzuolo dal letto. "Ma non posso" ridacchiai. "Ti prego" continuò con espressione dolce. La amavo da morire. A quelle parole mi alzai dalla sedia e mi sdraiai accanto a lei. Misi la sua testa sul mio petto e la cincordai con le braccia. Lei si lasciò coccolare dalle mie carezze, riuscivo a sentire i brividi sulla sua pelle causati dal mio tocco. Nonostante ci conoscessimo da più di dieci anni, lei si innervosiva ancora ad ogni mio tocco, e lo stesso facevo io ad ogni suo bacio. "Ti amo Ilaria" le sussurrai tra i capelli, ma lei era già nel mondo dei sogni.
Giocai con i suoi ricci mentre lei riposava beata tra le mie braccia. Il profumo dei suo shampoo mi sorprendeva ogni volta. La strinsi di più a me, di modo da poter sentire meglio quel profumo dolciastro e il rumore leggero del suo cuore. Appoggiai la guancia sulla sua testa e chiusi gli occhi, ricordando il giorno dell'annuncio dell'arrivo di Andrew.

"Buongiorno piccola" dissi accarezzando i suoi capelli mentre Ilaria sbatteva le palpebre per cercare di abituarsi alla luce. "Buongiorno" fece lei con voce roca "cosa è questo odore di toast?" chiese mettendosi seduta sul materasso. Aveva sempre una reazione strana quando si trattava di cibo, tipo come i gattini durante l'ora del latte. "Ti ho preparato la colazione" dissi afferrando il vassoio dal comodino accanto al mio letto e appoggiandolo sulle sue ginocchia. "Perché?" mi guardò con occhi sgranati. "Perché oggi è il nostro anniversario" ridacchiai mettendole un braccio attorno alle spalle. "Non dovevi" disse sorridendomi, ma subito dopo si fiondò sul pane spalmandoci sopra della marmellata. Ultimamente mangiava più del solito. "Vieni qui" disse lei avvicinando il pezzo di pane alla mia bocca. "Fai 'aaaah'." disse ridacchiando come una bimba. Io aprii la bocca come suo ordine, ma lei, al posto di mettere il pane con la marmellata dentro la mia bocca, me lo spalmò su tutta la faccia, mentre rideva di gusto. Adoravo vederla scherzare così con me. Io per ripicca spostai il vassoio dalle sue gambe e iniziai a farle il solletico sulla pancia, facendola contorcere sul materasso sotto il mio tocco. "Ti odio" urlò a fatica mentre soffocava tra le risate. Dopo qualche minuto mi fermai e rimasi sdraiato sopra di lei ammirando quel verde che mi stordiva sempre. "Buon anniversario" disse interrompendo il mio stato di trance e accarezzandomi il viso con entrambe le mani. Mi chinai su di lei e le lasciai un leggerissimo bacio sulle labbra "Buon anniversario piccola" sussurrai prima di far iniziare un nuovo passionale bacio.
"Chiudi gli occhi" dissi una volta che mi staccai. "Perché?" sorrise. "Chiudili e basta" ordinai. Lei mi ascoltò e chiuse gli occhi, rimanendo sdraiata sul letto. Avevo paura si riaddormentasse. Ultimamente era sempre stanca.
Andai in cucina e presi il pacchetto a cui tenevo tanto, non vedevo l'ora di vedere la reazione dei suoi occhioni alla vista del mio regalo. Avevo passato settimane a cercare il regalo più giusto per lei. Avevo girato un sacco di negozi, trascinando con me le sue amiche, fino a quando mi venne il lampo di genio. Avevo deciso di regarlarle qualcosa di semplice, sapevo che non amava le cose troppo evidenti e sfarzose, quindi decisi di prenderle un sottile braccialetto d'argento con qualche diamantino sopra con inciso "You're my once upon a time". Volevo fosse tutto perfetto, come lei. "Ok aprili" dissi tornando in camera. Le presi la mano e la feci sedere sul materasso, per poi passarle il pacchetto. Mi accovacciai sul tappeto accanto al letto, osservandola. Lei mi guardò incredula e sapevo che stava per protestare, non voleva che spendessi soldi per lei. Ma la zittii "Shh te lo meriti" annuii fecendole tremare il labbro inferiore "aprilo" la incoraggiai afferrando le sue mani. Lei mi sorrise e delicatamente aprii il pacchetto. Per fortuna la sua reazione fu proprio come me la immaginavo. La sua bocca si spalancò, per poi annodarsi in un sorriso mozzafiato e i suoi occhi verdi iniziarono a scintillare, diventando più intensi e luminosi. "Ti piace?" le chiesi consapevole della risposta. "Tantissimo" urlò saltandomi alla gola e stringendomi forte a sé. "Ero incerto su cosa prenderti, ma poi ho scelto qualcosa di semplice, come te. Infondo è la tua semplicità che mi ha fatto perdere la testa per te" le spiegai mentre lei continuava a toccare il bracciale. "È bellissimo" continuò. "Sei sicura?" chiesi "Perché posso sempre cambia-" non riuscii a concludere la frase perché lei iniziò a baciarmi causandomi una scarica di brividi. "È perfetto, stai zitto" ridacchiò accarezzando le mie labbra con la punta delle dita. "Anche io ho una sorpresa per te" disse invitandomi a sedermi accanto a lei. Si massaggiò leggermente la pancia e io mi sentii morire. "Non so come dirlo" disse cercando la mia mano che le concessi volentieri. "Mi fai preoccupare" dissi fingendo un sorriso "Dillo e basta". Sentivo il cuore in gola. E se avesse voluto lasciarmi? Io non ero niente senza di lei. "Em ok" sospirò, prese un sospiro profondo e quasi urlò tutto d'un fiato "Sono incinta." Sentii come un colpo allo stomaco e una scarica di brividi si impossessarono della mia pelle. Non poteva essere vero. Era la notizia più bella che potesse darmi. "Cosa? Cioè sul serio? Oh mio Dio diventerò papà?" iniziai a delirare portandomi le mani tra i capelli. "Ne sei contento?" chiese con voce tremante la futura mamma abbassando lo sguardo sui miei calzini. "Scherzi?" urlai avvicinandomi a lei "certo che ne sono contento" alzai le braccia "è la notizia più bella che potessi darmi" continuai facendola sorridere. Mi avvicinai di più a lei e la strinsi forte, accarezzandole la pancia. La trascinai sul materasso stringedola a me. Non riuscivo a realizzare tutto, sarei diventato padre. Doveva essere sicuramente la sensazione più bella che esista e io l'avrei provata. "Da quanto lo sei?" chiesi baciandole la testa. "Ho fatto i conti e martedì prossimo saranno due mesi" rispose accarezzando il mio torace attraverso la maglietta. "Avevo il dubbio già da un po', ma volevo aspettare che tornassi dal tour con la band per parlartene" sorrise abbassando lo sguardo "Così ho deciso di prenotare una visita mentre eri in giro per l'Europa a suonare" iniziò a giocare con le dita "So che sei tornato da una settimana" mi guardò negli occhi "ma volevo dirtelo oggi" si scusò. "Ehi, hai fatto bene. È il miglior regalo d'anniversario di sempre." la rassicurai "uh ma aspetta" continuai mettendomi a sedere "non potrò più farti il solletico" piagnucolai. Ilaria si sedette accanto a me mentre tratteneva una risata "Ma certo che potrai farmelo" accarezzò i miei capelli. A quelle parole le sorrisi e iniziai a farle il solletico sulle gambe "oh" disse lei tra le risate "forse era meglio se non te lo avessi detto" continuò a fatica mentre continuava a ridere. La sua risata era decisamente il mio suono preferito.

"Ecco qui la piccola Diana" sentii urlare ad un tratto. Aprii gli occhi scacciando i ricordi e mi accorsi di avere gli occhi leggermente lucidi. Vidi un'infermiera bassa e in carne camminare verso di me con la mia piccola tra le braccia, subito dopo entrarono nella stanza Harry ed Andrew. Ilaria sobbalzò appena nostro figlio saltò sul letto, beccandosi una mia sgridata. "Ho pensato che la creatura volesse la mamma" disse la donna guardando Ilaria sorridendo. Mia moglie si mise seduta ed entusiasta prese la piccola tra le braccia. Era così piccina. Lei iniziò a cullarla mentre le ripeteva parole senza senso con tono molto dolce, la piccola ricambiava accennando delle leggere risate che mostravano la sua bocca priva di denti. "Bene, se avete bisogno di me, sono in sala d'attesa, devo controllare che Louis sia ancora sveglio" ridacchiò Harry uscendo dalla stanza. "Harry" urlò mia moglie ad un tratto. Lui si girò verso di noi, mentre si spostava i ricci dalla fronte. "Grazie" sorrise lei "ti voglio bene" concluse. Lui le sorride e sussurrò un leggero "anche io sorellina, sono fiero di quello che sei riuscita a fare" per poi uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle sue spalle. Sapevo che la frase detta da Harry aveva fatto davvero bene a mia moglie. Nonostante io cercassi di farle cambiare idea, lei non era sicura di sé e frasi simili le facevano crescere la fiducia in se stessa. "Ti sta guardando" sentii ad un tratto. Tolsi lo sguardo da Andrew che stava giocando con qualche peluche accanto al letto e lo portai su Diana, trovando due grandi occhioni marroni su di me. Quella scena mi fece sorridere e lei mi rispose ridacchiando. Sentii una fitta al cuore, sentivo che a breve sarebbe esploso dalla troppa felicità. Ero l'uomo più forunato del mondo. "Ciao piccola" dissi accarezzando la sua minuscola e liscia guancia, lei fece un verso incomprensibile e tornò a fissare la mamma con occhi sgranati.
"Andrew vieni qui a salutare tua sorella" dissi allungando la mano verso mio figlio. Lui si alzò dal pavimento e agilmente saltò sul letto, raggiunse il mio addome e si aggrappò al mio braccio mentre Ilaria portava Diana più vicina a lui. Appena quegli occhioni marroni e verdi si incontrarono sentii un'altra fitta al cuore. Ero così fiero della mia famiglia. Abbracciai Ilaria facendola appoggiare a me e restai a guardare quei tre giocare tra di loro. Avevo trovato il mio paradiso.

- ANGOLO AUTRICE -

Beeene ragazze, ecco la fine della storia. Spero vi sia piaciuta.
Ci tenevo a dirvi un mio pensiero: nonostante la notizia di Louis e del suo presunto futuro bambino, io continuo a credere in larry. O meglio, continuo a credere che Harry sia pazzamente innamorato di Louis, perché si vede. Quegli sguardi e quei sorrisoni urlano "ti amo". E non dimentichiamoci dei tatuaggi, dei tweet, delle frasi, di tutto ciò che hanno detto nelle interviste, dei video diary.. Sinceramente non sono felice di questa scelta di Louis, anche perché lui e Briana(?) sono stati insieme meno di due mesi e Louis potrebbe comparsi i preservativi di Louis Vuitton e invece non l'ha fatto. Un bambino è una cosa seria e non mi sembra che Louis sia stato con lei in modo serio. A questo punto perché non farlo con Eleanor? È stato con lei 3 anni se non sbaglio. Ho visto il viso di Harry durante la rivelazione e non stava bene. Si vedeva tantissimo che stava morendo dentro e non si merita una cosa simile.. Anche se, sinceramente, non mi stupirei se fosse tutta una messa in scena creata dalla Modest! per fare pubblicità ai ragazzi. (È la mia opinione, per favore non attaccatemi)
Beh detto questo, volevo ringraziarvi per essere rimaste e per aver letto questa storia. Avevo intenzione di pubblicare altre due fanfiction, una dedicata a Niall Horan, "Guitar Lessons", e una basata su una storia Ziam, "Lettere di un angelo" (anche se credo che ci sia solo amicizia tra i due), ma visto quello che è successo, per ora non me la sento. Se deciderò di pubblicarle sarei davvero felice di avervi come lettrici. Beh grazie ancora, mi avete fatto sentire importante con tutte le vostre attenzioni, vi adoro.❤

Grow Old With Me || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora