Louis, dopo aver ascoltato le mie scuse, mi rivolse un sorriso, per poi fare scontrare le nostre labbra in un bacio dolce e lento. Appena ci staccammo, mi prese per mano e mi accompagnò dentro casa. Finalmente avevo chiarito con lui. Non sentivo più quel grande senso di colpa nello stomaco, mi sentivo più leggero e tranquillo. Mi spostai sul divano mentre la mia mente ripensava alla serenata di poco prima. La canzone era venuta davvero bene, tanto che Louis stava per scoppiare a piangere dalla felicità, tra le mie braccia. Mi aveva chiesto di passare la notte da lui e io acconsentii, felice di aver recuperato il nostro rapporto. Dopo aver chiacchierato un po' abbracciati sulla poltrona del salotto, Louis decise che era ora di dormire.
"Ecco" disse scendendo le scale e avvicinandosi al divano "queste sono le coperte e questo è un mio pigiama. Sicuro che tu voglia dormire sul divano?" continuò facendo una piccola smorfia con le labbra.
"Si, non voglio che tu stia scomodo a causa mia" conclusi. Il blu dei suoi occhi si fece leggermente più cupo.
"Come vuoi" continuò passandomi il pigiama.
"Io em.." presi fiato "dormo in boxer di solito" dissi cercando di mascherare l'imbarazzo. Louis scoppiò a ridere, la sua risata riscaldava la stanza. "Beh allora questo lo porto su?" disse guardando gli indumenti che aveva tra le mani. Io mi limitai ad abbassare lo sguardo visibilmente imbarazzato. "Te lo lascio qui, fa molto freddo di notte in questa casa." disse facendomi l'occhiolino. "Beh vado a farmi una tazza di the, te ne preparo una?"
Annuii e appena vidi Louis uscire dalla stanza, decisi di indossare comunque il pigiama. Volevo mettermi comodo perché la stanchezza stava iniziando a farsi sentire. Se fossi stato a casa mia mi sarei spaparanzato in boxer su divano, ma mi adattai e mi misi il pigiama. Il tessuto azzurrino mi copriva solamente metà corpo. I vestiti di Louis sembravano ancora più piccoli su di me. Le maniche della maglia mi arrivano a metà avambraccio e parte del mio basso ventre era scoperto. I pantaloni mi stringevano esageratamente le coscie e le mie caviglie e parte del polpaccio erano scoperte. Mi sentivo un gigante vestito da bambino. Mi sistemai i ricci e andai in cucina. Appena varcai la soglia una risata di gusto uscì dalla bocca del mio Lou. "Ti va decisamente piccolo il mio pigiama" disse continuando a ridere come un matto. Io imbarazzato mi limitai a coprirmi il volto con le mani mentre assaporavo la risata del mio ragazzo. "Mi sento un gigante" dissi e ricevetti in risposta un'altra risata rumorosa di Louis. "Smettila" dissi con tono fintamente arrabbiato. Sentii le mie guance colorarsi di rosso. Louis cercherò di ricomporsi e si sedette al bacone. "Tieni, gigante" fece passandomi la tazza che aveva in mano. Io la presi e mi sedetti accanto a lui sul bancone della cucina. "Dov'è Daisy?" chiesi interrompendo il silenzio che da qualche minuto aveva riempito la stanza.
"È nella sua cameretta. Sta dormendo nella sua culla" disse sorridendomi "per fortuna dorme sempre come un ghiro" continuò facendo incontrare il nostro sguardo.
Gli sorrisi in risposta e continuai ad ammirare quel blu che mi aveva stordito. Era bellissimo passare una serata con Louis. Restare insieme a parlare abbracciati o semplicemente restando in silenzio, mentre il buio oscurava la città. Spostai lo sguardo da quel ragazzo e iniziai ad ammirare il contenuto scuro della mia tazza.
Ad un tratto Louis afferrò la mia mano libera e iniziò ad accarezzare le mie nocche con il pollice. I miei muscoli si irrigidirono. I nostri occhi si incontrarono di nuovo, il suo blu intenso mi stava letteralmente sciogliendo le vene. Appoggiai la tazza che tenevo in mano sul bancone e iniziai a massaggiare la sua guancia con il pollice. Il suo volto si illuminò in uno splendido sorriso. Quel sorriso era la mia droga. Il modo in cui socchiudeva gli occhi mostrando un blu scintillante. Il modo in cui le sue labbra si aprivano mostrando i denti splendenti. Le rughette che si formavano attorno a quel blu. Il rumore della sua risata nelle mie orecchie. Era proprio la mia droga. Mi portava in un altro universo, mi faceva venire un formicolio allo stomaco sconosciuto. Era in grado di farmi innamorare ogni volta di più con quella sua risata così dolce e limpida.
Tornai in me quando sentii Louis muoversi sotto il mio tocco. Il suo volto si stava avvicinando al mio, probabilmente in cerca delle mie labbra. La mia mano continuava ad accarezzare la sua guancia e le sue continuavano a stringere la mia. Il suo corpo continuò a muoversi in avanti sullo sgabello, tentando di raggiungermi. Si muoveva in modo goffo e ad un tratto lo vidi scivolare in avanti e finire con il sedere per terra, accompagnato da un grande tonfo.
Scoppiai a ridere come non mai. Il ragazzo dagli occhi blu alzò lo sguardo fintamente severo verso di me e io vidi il suo volto colorarsi di rosso. Non riuscivo a smettere di ridere. Decisi di provare a bere un sorso di the per calmarmi, ma mentre portavo verso le labbra la tazza che avevo in mano, un'altra risata mi uscì dalla bocca alla vista di un Louis impacciato incapace di rialzarsi. A quel punto Lou si arrabbiò a mi diede un leggero calcio sul polpaccio. Non era un calcio forte, ma abbastanza deciso da farmi muovere troppo sullo sgabello e farmi rovesciare il the sulla maglietta del pigiama. La bevanda calda si fece largo sotto il tessuto, facendomi sobbalzare dalla mia precedente posizione. Mi precipitai in piedi, così come Louis, visibilmente terrorizzato. Lo sentivo urlarmi "Scusami scusami scusami" mentre cercava di aiutarmi a togliere la sua maglia. Con la sua collaborazione riuscii a sfilarla prima che il calore facesse troppi danni sulla mia pelle. Lui prese la maglia dalla mia mano e, dopo averla accartocciata, la buttò per terra, come se volesse punirla. Trattenni una risata.
Un certo imbarazzo si fece largo in me quando il mio cervello concepì che ero davanti a Lou mezzo nudo. Questo imbarazzo si fece ancora più evidente quando quelle iridi blu scintillanti si posarono sui miei muscoli. Non credevo se ne fosse reso conto, ma era completamente assorto, sembrava stordito. Ma non poteva essere in quella sottospecie di trans a causa mia. Non ero nulla di così eccezionale. Probabilmente stava pensando ad altro. Decisi di risvegliarlo. Afferrai la sua mano destra e la strinsi forte. Lui alzò il viso verso di me e mi rivolse un magnifico sorriso. "Ti fa male?" disse tornando ad ammirare il mio torace. Abbassai lo sguardo verso quello che il mio ragazzo stava indicando e notai un leggero rossore all'altezza dello stomaco. Appena notai il rossore, iniziai a sentirlo bruciare leggermente. La presenza di Louis riusciva persino a mascherare il dolore.
"Un po' " sussurrai. Lui mi rivolse un sorriso finto. Riuscii a vedere nei suoi occhi un certo senso di colpa, ma non era colpa sua, era stato un incidente. Gli strinsi più forte la mano e gli lasciai un dolce bacio sulle sue labbra sottili. Volevo capisse che non era colpa sua. Il bruciore si fece più intenso appena le sue labbra si staccarono dalle mie e involontariamente un ghigno di dolore mi invase il volto.
Louis preoccupato allungò la mano verso il mio torace e iniziò a sfiorare con i polpastrelli il rossore. Sentivo la sua pelle tremare nonostante mi toccasse appena. Era una sensazione strana. Il calore di quel dolore era quasi svanito sotto il leggerissimo tocco delle sue dita fredde. Gli presi la mano che mi sfiorava e la attirai a me. Appoggiai completamente la sua mano sulla parte dolorante del mio torace, dandogli coraggio. Volevo che capisse che ero suo, che poteva toccarmi. Non doveva avere paura di me. Lui mi guardò spaventato e la sua mano iniziò a tremare sempre di più. Stava per staccarla dalla mia pelle, ma lo bloccai. Tenni la mia mano sulla sua e feci un cenno con la testa continuando a mantenere il nostro contatto visivo. "Puoi toccarmi, sai?" sussurai fingendo una risata "non devi avere paura" un sorriso illuminò il suo viso. Allontanai la mia mano dalla sua e lui appoggiò sul mio torace anche l'altra mano. Si avvicinò a me e iniziò a lasciare dolci e umidi baci prima sulle mie labbra carnose e poi sul mio collo, mentre le sue mani stavano iniziando a muoversi sul mio petto. Sentivo le sue dolci carezze tracciare le linee definite del mio torace. Era una sensazione bellissima. Mi sentivo protetto, al sicuro. Le sue mani continuavano a muoversi sul mio torace e sulla mia schiena. Il mio respiro iniziava ad essere irregolare, mentre le sue labbra lasciavano dolci e umidi baci nell'incavo del mio collo.
La mia testa finì all'indietro e la mia schiena si inarcò leggermente quando le sue mani finirono sull'elastico dei pantoloni del pigiama, mentre la sua bocca stava mordicchiando la mia pelle. Afferrò il tessuto azzurro del pigiama e lo fece scivolare giù, facendogli raggiunge il pavimento. Il mio cuore si fermò per un istante. Sentii le gambe cedere quando Louis accentuò le sue carezze nella parte bassa del mio torace, premendo sull'elastico dei miei boxer. Iniziò a massaggiare lentamente la parte di pelle coperta da quel tessuto nero, scendendo sempre più giù. Mi sentii senza fiato, il mio cuore tamburellava troppo forte e il mio petto si alzava e abbassava in modo irregolare. Le mie gambe cedettero mentre sentivo le sue mani scendere sempre di più. Indiettraggiai in cerca di un sostegno e mi appoggiai al bancone, vedendo un enorme sorriso soddisfatto sul viso di Louis.
Le sue mani raggiunsero la parte più sensibile del mio corpo e, con estrema delicatezza, iniziarono a massaggiarla. Trattenni il respiro a quel contatto e senza rendermene conto iniziai a sussurrare il suo nome con un filo di voce. Lui continuava a lavorare sui miei boxer mentre la sua bocca lasciava morbidi baci sul mio petto accompagnato da qualche piccolo morso. I miei muscoli non riuscivano a sostenere quel piacere e piano piano mi lasciai scivolare verso il pavimento. Louis se ne accorse e, con un movimento rapido di braccia, mi sollevò e mi mise a sedere sul bancone. Il tutto senza staccare le mani dal mio corpo. Iniziai a sentire il bisogno delle sue labbra, così lo avvicinai a me e iniziai a lasciare baci urgenti sulle sue labbra, mentre le mie dita tiravano leggermente i suoi capelli e il suo collo. Lo sentii gemere leggermente quando una mia mano scivolò sotto il tessuto della sua maglietta. Non mi ero reso conto di quel mio gesto. Non riuscivo più a controllarmi. La mia mano stava tracciando segni evidenti sulla sua pelle, mentre la sua mano continuava a procurarmi un piacere a lui molto evidente. Gli sfilai la maglietta. Vidi Louis chiudere gli occhi quando iniziai a baciare il suo petto, afferrandolo da sotto il bacino per farlo avvicinare maggiormente. Entrambe le sue mani ora erano tra i miei ricci. Il suo respiro caldo ed affannoso mi scaldava la pelle, mentre continuavo a lasciare dolci baci sul suo collo e sul suo petto. Il suo torace era scolpito, con muscoli tonici ed eccessivamente duri sotto il contatto delle mie labbra morbide.
Non avevo mai toccato un ragazzo prima d'ora ed ero felice che lui fosse la mia prima volta. Infondo lui era stato la mia prima volta un po' per tutto. Non avevo mai amato nessuno come lui prima. Sì, lo amavo e forse avrei dovuto dirglielo. Un piccolo e lontano urlo mi fece tornare in me e mi resi conto che le mie labbra erano ancora sul suo petto e che Louis era visibilmente invaso dal piacere. La sua testa ora era all'indietro. Il ciuffo marrone cadeva sulla fronte sudata e copriva i suoi occhi. La sua schiena era inarcata leggermente. I suoi occhi erano serrati, impedendo ai miei di ammirare quel blu che tanto amavo. La sua bocca era socchiusa e il suo respiro affannoso. Continuava a ripetere il mio nome a piccoli sbuffi. Un altro debole urlo mi fece staccare dal suo petto e Louis fu costretto a ricomporsi e, dopo avermi fissato per qualche secondo con un sorriso ebete sul viso, esclamò "DAISY!" Lo vidi correre verso le scale e sparire nel buio del corridoio. Appena mi ripresi da ciò che era appena accaduto, scesi dal bancone e raggiunsi il salotto. Mi sedetti sul divano coprendomi con una coperta. In quella casa faceva davvero freddo e io, non avendo più la maglia, stavo letteralmente gelando.
"Scusami, la copertina era caduta fuori dalla culla. Aveva freddo" sentii ad un tratto dietro di me. Mi voltai e vidi Louis che con occhi brillanti si stava avvicinando, mentre cercava di rimettersi la maglia.
"Se vuoi posso darti un altro pigiama" disse sedendosi accanto a me.
"No, non ti preoccupare. La coperta mi basterà" dissi cercando di tranquillizzarlo. Lui mi sorrise e si strofinò con una mano gli occhi. Sembrava un bimbo. Era troppo adorabile. "Ehi, vai pure a dormire se sei stanco" dissi con voce dolce, massaggiandogli la coscia. A quelle parole si avvicinò a me, prese la mia faccia tra le sue mani e mi lasciò un lungo e intenso bacio. "Buonanotte Hazza, se hai bisogno di qualsiasi cosa beh .. io sono qui sopra" disse sorridendo e indicandomi con l'indice il piano di sopra. Gli annuii e mi accovacciai meglio sotto la coperta. "Buonanotte" dissi sorridendogli vedendolo salire le scale. Mi sdraiai su quel divano davvero comodo, appoggiando la guancia sul cuscino. Quel cuscino aveva lo stesso odore di Louis. Lo strinsi meglio e, dopo aver ripensato a tutto ciò che era accaduto poco prima, mi addormentai beato.
Sentii degli strani rumori provenire dalle scale, ma ero troppo pigro per aprire gli occhi e cercare di capire cosa stesse succedendo. Mi limitai a coprirmi meglio e girarmi sul lato destro. Sobbalzai e aprii gli occhi di scatto quando sentii qualcosa toccare i miei ricci. Mi misi seduto e cercai di accendere la luce. Avevo il cuore in gola, ero terrorizzato. Appena accesi la luce incontrai due grossi occhi blu e i miei muscoli si rilassarono. Mi guardai attorno e mi ricordai dove mi trovassi e tutto ciò che era accaduto la sera prima.
"Scusami, non volevo svegliarti" disse Louis sedendosi sul tappeto davanti al divano "è solo che non riuscivo a prender sonno e sono sceso per vedere se stessi bene" un sorriso illuminò il suo viso "poi ti ho visto dormire e mi sei sembrato un .. angelo. Così sono rimasto un po' qui ad ammirare il mio angelo" le mie guance si colorarono di viola "e poi non ce l'ho più fatta e ho iniziato ad accarezzarti, ma ti ho svegliato" sospirò "scusa" concluse. Era così adorabile. Volevo sapesse che lo amavo. Che anche le cose più stupide, con lui diventavano bellissime. Che con lui mi sentivo al sicuro. Che con lui stavo bene. "Louis io.." dissi, ma le parole si bloccarono in gola "vieni qui" divagai aprendo le braccia e invitandolo a venire sotto le coperte con me. Lui scattò in piedi e si sdraiò alla mia sinistra. Lo ammirai aggrapparsi al divano per cercare di non cadere sul pavimento. Era un po' troppo piccolo quel divano per due persone. Mi sdraiai accanto a lui poggiando la testa sul mio braccio, per riuscire ad incrociare meglio il blu delle sue iridi. Lui fece incrociare le nostre gambe, avvolse un suo braccio attorno al mio torace e appoggiò la sua testa sul mio petto. Iniziai a passare la mia mano tra i suoi capelli, mentre lui accarezzava i miei muscoli. Chiusi gli occhi per riuscire meglio ad assaporare il rumore del suo respiro leggermente affannoso e il rumore del suo cuore tamburellare contro il mio. Mi sentivo davvero bene, nel posto giusto.
"Louis" feci dopo qualche minuto. Lui fece un piccolo "mmm" con la voce rotta dal sonno. "Ti amo" sussurrai sui suoi capelli con un filo di voce. Lui alzò la testa dal mio petto facendo incontrare i nostri occhi. "C-come?" disse visibilmente spaesato. "Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo." urlai chiudendo gli occhi. "Shh" intervenne lui portando una sua mano sulla mia bocca "sveglierai Daisy" continuò scoppiando a ridere. "Meglio, così anche lei saprà che ti amo." Nonostante il buio della stanza riuscii a vedere le sue guance colorarsi di rosso e i suoi occhi brillare. "Ti amo anche io" ammise avvolgendo le sue braccia attorno al mio collo e io avvolsi le mie attorno al suo bacino. Restammo abbracciati tutta la notte. Solo io e lui, circondati dal buio della notte e dal rumore dei nostri respiri.- ANGOLO AUTRICE -
Salve ragazze,
è il primo angolo autrice che faccio e vi prometto che sarà uno dei pochi. Volevo scusarmi con voi per aver pubblicato dopo così tanto tempo, è solo che con la scuola e i mille impegni non ho proprio trovato il tempo. Spero sia valsa la pena aspettare tutto questo tempo.
Poi ci tenevo a ringraziarvi per le visualizzazioni, per i commenti eccetera. State diventando davvero tantissime. Grazie di cuore, significa tanto per me ricevere queste attenzioni.
Infine, come saprete oggi è iniziato il nuovo tour degli One .. beh vorrei chiedere un favore a tutte coloro che riusciranno ad andare. Per favore, fate capire loro che l'Italia c'è sempre. Fate capire a quei cinque che l'Italia li ama e che ci mancano.
Beh grazie e al prossimo capitolo.♥
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Grow Old With Me || Larry Stylinson
FanficTutte le mattine vorrei svegliarmi con te accanto. Rigirarmi nel letto e sentire il tuo respiro. Aprire gli occhi e incontrare il tuo viso assonnato e i tuoi capelli disordinati. Tutte le sere vorrei tornare a casa con la consapevolezza che tu sei...