Incontri

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Con la coda dell'occhio vedo che solo a questo punto il giovane misterioso si scopre il viso e anche lui inizia a prendere appunti, quasi girato verso il muro...

poco dopo...

Mancano pochi minuti alla fine dell'ora, alzo lo sguardo per riposare la vista e non posso credere ai miei occhi. Guardo meglio il giovane vicino a me: la pelle leggermente più scura della media, occhi scuri e profondi, barba ben tenuta e una croce tatuata sul dito medio della mano destra. Non ho più dubbi, è proprio lui, proprio uno dei miei cantanti preferiti: Marco Mengoni!

Mi sento al settimo cielo e piena di gioia ma devo controllarmi, non voglio certo sembrare una fan sfegatata, inoltre non posso ancora credere a quello che ho visto... sarà proprio lui?

Chissà, intanto seguo ancora gli ultimi minuti di lezione ma non posso fare a meno di guardare Marco con la coda dell'occhio per capire i suoi movimenti. Lui sembra non notarmi per fortuna (o per sfortuna?) e io intanto confermo sempre di più i miei sospetti.

Finalmente suona la campana e penso rapidamente ad una frase per presentarmi da persona normale, così attacco bottone:
"Ciao compagno ritardatario, anche io sono arrivata a metà ora oggi, piacere Chiara"
"Piacere Marco, buono a sapersi, ci resta solo da trovare qualcuno che ci passi gli appunti ora" dice Marco ridacchiando.
Sembra sollevato e contento di vedere che qualcuno non sa chi lui sia, deve essere stressante essere continuamente sotto i riflettori.

Quindi le mie supposizioni sono corrette! È proprio lui! Ora cosa faccio però? Sarà meglio far finta di nulla o palesarmi in tutto il mio "amore" per lui? Siccome mentire non è mai stato il mio forte decido di adottare una via di mezzo. Così fingo malamente di realizzare solo ora di chi si tratti

"Aspetta, Marco... ma tu hai un viso famigliare..."
Marco mi interrompe subito facendomi capire di restare zitta, intuendo dove stessi andando a parare
" Si, sono proprio io, Mengoni. Ora che lo sai però non spargere la voce, spero di poter frequentare le lezioni in pace ancora per un po' qui dentro" mi dice sussurrando.
"Temo proprio che questa storia del coprirmi andrà avanti per un po'..."

Poveretto, se non si nascondesse sarebbe probabilmente preso d'assalto da un'intera aula universitaria, non certo un buon inizio di anno accademico.

"Ti dico solo che sono una tua grande fan, mi motivi ad alzarmi dal letto ogni mattina e a sembrare un po' meno uno zombie del giorno prima" dico cercando di sfoggiare il migliore e al contempo il più normale dei miei sorrisi mentre divento rossa e mi sento le farfalle nello stomaco.

Marco sorride lievemente da dietro la sciarpa che si appresta a rimettersi addosso, lasciando intravedere il suo sorriso stupendo.
Ora mi aspetto che lui se ne vada di gran carriera e probabilmente non lo rivedrò più, sommerso e mascherato da un'intera mandria di studenti universitari.
Con mio sommo stupore invece Marco continua la conversazione.

"Se vuoi fare una chiacchierata con piacere, ma sarebbe meglio che ci spostassimo in un luogo più tranquillo, come ti ho detto non ci tengo a dovermi sorbire circa un centinaio di selfie già oggi"
e io senza esitazione gli faccio un cenno di assenso, così ci avviamo segretamente fuori dalla porta con il flusso degli altri studenti e ci fermiamo in un angolo riparato del corridoio, lui quasi nascosto da una parete e io di fronte a lui, tremante dall'emozione. Finalmente mi posso prendere un attimo per guardarlo bene, inutile dire quanto io lo trovi bello: ossevo i suoi capelli leggermente arruffati e i suoi occhi castani, scuri, che contrastano con la parete  azzurrina vicino a lui.
Solo ora percepisco quanto lui sia alto, sembra svettare vicino a me, che pure sono alta 1.75 e non posso lamentarmi del mio fisico slanciato e della mia altezza sopra la media.
Lui inizia nuovamente a rimuovere la bardatura di prima e alla fine dell'opera sospira un Uff di fatica e stanchezza.

"allora che mi dici? ti piace psicologia? perché sei qui?" provo io a dirgli per iniziare la conversazione, e lui risponde

"beh, considerato che ho assistito solo a mezz'ora di lezione, non sembra per nulla male. Tu come hai vissuto il primo approccio ?"

Ma non faccio in tempo a rispondergli che arriva Emma alle mie spalle
"Ei ciao Chiara, ecco dove eri finita! Prima non ho avuto tempo di presentarmi per bene...ma aspetta tu non sarai mica Mar..."

ed io e Marco insieme la squadriamo e la aggrediamo con uno "shhhh" molto chiaro.

Emma si zittisce e io la trascino nell'angolo con me e Marco per evitare che vada a spargere subito la voce, non la conosco e non so cosa aspettarmi da lei sinceramente, ma mi sembra una ragazza in gamba. Mi prendo un momento per studiarla, abitudine che spesso mi rende strana agli occhi degli altri, ma che è connaturata. Forse fa parte della mia passione per la psicologia: mi piace capire le persone, studiarle, cogliere tutti i loro dettagli ed espressioni per comprendere meglio le loro emozioni. Insomma lo spirito giusto per questa facoltà penso proprio di averlo.

Emma è rossa tinta e ha degli occhi marroni enormi, molto belli. Il suo naso sembra quasi finto tanto è perfettamente alla francese. Lei è bassa ma molto proporzionata, insomma è davvero una bella ragazza. Allontano da lei il mio sguardo e presto di nuovo attenzione a Marco, che ora si rivolge a entrambe e riprende il discorso lasciato in sospeso
"Si beh io mi sono iscritto qui alla mia veneranda età solo per curiosità, il tema mi ha sempre interessato e mi può servire come ispirazione per le mie canzoni. Ecco tutto. Non saprei nemmeno dire se sono interessato a dare gli esami, penso che conti di più ascoltare e assimilare i concetti importanti."

Allora io spiego la mia situazione
"Io invece sto solo continuando il mio normalissimo percorso di studi: dal liceo all'università. Niente di nuovo, solo un forte interesse per la materia e tanti sogni nel cassetto."

Emma a questo punto prende parola
"Io sono qui controvoglia in un certo senso: mio padre è psicologo e voleva che seguissi le sue orme. Io invece avrei voluto interrompere gli studi e andare a lavorare come ragazza alla pari da qualche parte, o forse prendermi un anno sabbatico per viaggiare il mondo. Questa realtà fatta di pareti non mi appartiene, non so quanto durerò qui dentro. "

Tutti e tre sorridiamo ai racconti degli altri, che bello poter condividere quattro chiacchiere e niente meno che con Marco Mengoni!

Ma dopo poche altre battute proprio Marco decide che è il momento di andarsene, così ci saluta con due baci sulla guancia e scompare nel flusso di studenti che sono in corridoio. Io noto che prima di imboccare la porta di uscita dall'edificio si volta indietro a guardare nella nostra direzione e non appena incrocia il mio sguardo abbassa gli occhi e si allontana.

Nella mia testa penso
"Chiara non farti strani film mentali, sei una bella ragazza ma come lo sono in tante, anche Emma è bella e lui di certo avrà già altre persone più interessanti a cui pensare. E poi era solo uno sguardo, non vuol dire proprio niente per la maggior parte delle persone!
E se invece... NO! impossibile, toglietelo dalla testa"

La voce dentro di me ha ragione, non volevo certo farmi strane idee per poi stare male inutilmente, mi è successo già troppe volte e questo nuovo capitolo della mia vita merita di essere rispettato!

ps
eccomi di nuovo, visto che sono davvero alle prime armi ogni critica è ben accetta! fatemi sapere se vi piace!❤

Due vite|| Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora