Chiamiamo Fabio per unirsi a noi nel pomeriggio e lui accetta di buon grado.
Mentre siamo tutti e quattro lì a tavola si ride e si scherza e io mi disconnetto un attimo con la mente dal presente.
"Quindi Chiara, che dici?" mi chiede Fabio
"Ops, non ho ascoltato, ero persa nei miei pensieri"
"Daiii, smettila di pensare a Marco" mi dice ironicamente
"Piantala!" e gli tiro un bel coppino visto che è seduto vicino a me
"Ok ok scusa non lo farò più"
Mi piace questo ragazzo, è sempre allegro e solare. Tutte le volte con lui e Marco saltano fuori aneddoti sulla loro convivenza parecchio divertenti, come di quando hanno lasciato il rubinetto aperto in cucina e sono usciti; e avrebbero allagato mezza casa se non fosse stato per Marco che se ne è ricordato dopo mezz'ora e ha salvato, in parte, la situazione.
O di quell'altra volta che hanno provato a cucinare da ubriachi una tortilla ma hanno sfracellato tutto sul pavimento.
Marco ci ha tenuto subito a precisare che non erano ubriachi ma solo allegri ed era un'occasione particolare perché si laureava un loro amico spagnolo e Fabio fa gesti per dire che il suo compagno di disavventure sta mentendo.
Io ed Emma ridiamo come due galline, una più cotta dell'altra.Anche lei secondo me si sta prendendo bene per il vichingo, ne sono certa.
Una volta lavati i piatti ci mettiamo tutti a studiare e Fabio ci ascolta ripetere.
Marco non è molto sul pezzo e mi sembra che si distragga più a guardare me che ad ascoltare psicologia generale, quindi lo lascio nelle mani di Emma e io me ne vado un attimo in terrazzo con Fabio a prendere una boccata d'aria.
"Allora come va tra te e il mio socio?"
"Bene penso, solo che abbiamo deciso di andarci piano. Lui mi ha raccontato di un'esperienza non piacevole, penso tu sappia a cosa mi riferisco, e mi ha fatto capire che preferisce non lanciarsi troppo. Eppure a me sembra un trattenersi inutile! Quando siamo da soli dobbiamo sforzarci per evitare... insomma hai capito... contatti troppo ravvicinati. Ma io voglio rispettare i suoi spazi sai?"
"Oddio, ci faccio due parole io con quello lì. Non so quanto lo conosci, ma ti assicuro che il suo peggiore nemico è lui stesso! Si fa delle pare e dei problemi inutili il più delle volte, guastandosi da solo le cose belle. So cosa ha passato ma insomma ne è trascorso del tempo. Secondo me è inutile, anche perché credimi che è presissimo da te."
Io arrossisco
"Dici davvero?"
"Eccome, credimi. Tu lo capisci, anche questa tua scelta di rispettarlo lo dimostra. E sei attenta alle cose, si vede.
Quando vi vedete, dopo mi tiene al telefono per ore a parlarmi di te e di voi a volte.
Ti ho conosciuta da molto prima di vederci per la prima volta ahha"
"Ah, beh, grazie suppongo. Comunque lascia stare, meglio che ci parli io."
"Ok, quando vuoi sapere qualcosa non esitare a chiamarmi. Vorrei tanto che fosse lo stesso tra me ed Emma"
"Lo sapevo!"
Fabio si gratta la testa imbarazzato
"Eh si, ci siamo capiti"
"Va bene, ti tengo informato"
Poi rientriamo per non far insospettire gli altri due.
Trovo Marco tutto concentrato con una vena fuori dalla fronte mentre ascolta Emma ripetere e conta sulla mano destra i punti salienti dell'argomento, che lei sta elencando.Tutti torniamo al nostro grigio studio, ma dopo un po' io vado in bagno e Marco mi segue.
"Ehm, io in realtà sono venuta in bagno da sola per un motivo"
"E io sono venuto con te per un altro"E appoggiando una mano al muro mi guarda con i soliti occhi che mi fanno svenire, ma io non sopporto più questa situazione tra noi, non riesco a fingere di riuscire a portare avanti la cosa in questo modo.
"M-Marco. Dai smettila di fare così "
"Così come"
E si leva con sguardo preoccupato
"Ho esagerato? Scusa..." mi dice
"No, il problema è che non hai esagerato affatto"
"cos-"
"Si, hai capito. Sono stufa di questo gioco di seduzione che non si capisce dove va a parare. A tratti mi tieni lontana, a tratti mi provochi così! Io voglio rispettare quello che mi hai chiesto, ma tu dovresti essere coerente e non darmi questi segnali misti. Non capisco mai se vuoi o non vuoi superare un certo limite, e soprattutto quale è il limite? Mi hai detto delle cose e io mi sto trattenendo fin dalla prima sera, a dire la verità. E l'ho fatto per te. Non capisco se cerchi un contatto o no."
Lui mi guarda confuso
"Io non pensavo dovessi trattenerti, e poi anche io un po' lo sto facendo... e non sempre mi riesce di farlo. È come se..."
"...come se ti fossi imposto da solo un limite che dentro di te hai già superato?"
"Penso di si, mi hai tolto le parole di bocca"
"Ma davvero c'è bisogno di porre il limite?"
"Pensavo di sì, ma mi convinco sempre di più di no in effetti. Te l'ho detto come sono andate le cose"
"Lo so, e lo capisco. Ma un conto sarebbe se davvero tu non volessi, un conto è dirsi che è meglio aspettare. Secondo me devi scioglierti un po' e prenderla più con filosofia Marco... rilassati e goditi la vita senza pensieri, segui l'istinto"
"So che dovrei... ma non è facile quando è da sempre che ti lasci andare solo raramente. La musica mi aiuta a sfogarmi davvero."
"E allora fai musica, sarò felice di ascoltarla"E me ne torno in soggiorno dagli altri.
Quando Marco torna a sua volta stiamo abbastanza distanti e a fine giornata ci salutiamo in un modo che è strano, siamo un po' in imbarazzo e c'è un po' di zizzania di mezzo, ma niente che non si risolva con poco, spero.A cena decido di parlare bene con Emma della questione Fabio invece.
"Allora che te ne pare del biondo? Diventa il quarto membro onorario del gruppo?"
"Eh, potrebbe sai?" sghignazza, poi continua
"... comunque ho capito dove va a finire questo discorso"
"Brava, perspicace"
"Allora Chiara...a me Fabio piace pure, ma mi sento strana ancora per quello che è successo domenica e perché non è facile lasciarsi una persona indietro, soprattutto se viene a casa tua e si diverte con un coltello! E poi Fabio lo conosco comunque a stento da una settimana! Insomma...ormai i lividi sono passati, ma resta una cicatrice. Capisci che intendo. Quando sarò pronta ci sarà un Fabio ad accogliermi a braccia aperte"
"Oddio anche tu come quell'altro"
"Aspetta... che intendi?"
E quindi spiego a Emma tutta la discussione avuta con il mio moro
Emma ascolta attentamente, concorda con la mia decisione di parlarne una buona volta e mi suggerisce di lasciare Marco a bollire nel suo brodo, come si suol dire. Quando se la sentirà verrà a dirmi qualcosa, spero.
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Due vite|| Marco Mengoni
FanfictionLa vita è un mistero stupendo, ci porta in luoghi di cui non sappiamo niente, ci porta persone nuove, amori e amicizie. Le vite di Marco e Chiara si scontrano e si intrecciano con quelle d'altri, ma il filo che li unisce è più saldo e più spesso di...