Mercoledì

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Io e Marco rientriamo e ci godiamo il pasto tutti quanti in compagnia, dopo tutto ce lo siamo meritati!

Fabio è palesemente cotto e stracotto di Emma, glielo si vede in faccia. Lei sembra ammorbidirsi ma le ci vorrà un po' prima di lasciarsi andare, di sicuro.
A fine cena gli uomini se ne vanno e noi due crolliamo addormentate.

Lunedì e Martedì passano in tranquillità, io ed Emma studiamo e ce ne stiamo un po' da sole. Marco purtroppo ha degli impegni di lavoro e manca di nuovo alle lezioni di psicologia... dovrò fargli da prof un'altra volta mi sa.
Emma si è ripresa, le botte sono un poco passate e Fabio da quando sa cosa è successo si preoccupa molto per lei e le fa sentire, in modo discreto, la sua presenza.

Mentre il mercoledì io ed Emma ripercorriamo la solita strada dalla Bicocca a casa sua, per le vie grigie di Milano, penso a come è cambiata la mia vita in così poco.
Un sorrisino mi illumina il viso.
Quando  lancio lo zaino sul divano di Emma l'odore di casa sua, di lei, mi riempie i polmoni. Questo odore sa di tante cose, di momenti belli, molto belli.
Sa anche un po' di Marco, di serate in terrazzo sotto le stelle a guardare la luna in buona compagnia.
Sa di amicizia, sostegno, speranza, lacrime, lacrime di tutti: mie, di lei, di lui
Sa di casini, di problemi, di botte, di dolore
Sa di tutta la mia vita ormai
Sa di casa

E io annego i miei sensi in questo bellissimo profumo che sa proprio di tutto quanto si possa immaginare

Un'idea malsana mi attraversa la mente
"Amica, cerchi coinquilini stabili?"
"Beh dividere le spese con qualcuno non sarebbe male"
"E se volessi candidarmi io come coinquilina stabile?"
"Andrebbe benissimo, visto che lo sei già praticamente"
"Perfetto, mi servirà solo del tempo per convincere i miei, tanto a me Brescia aveva stufato"

Ed è vero, Brescia per me rappresenta tutta la mia vita passata, tutti i ricordi spiacevoli del liceo, delle medie, delle elementari. Me la sono sempre passata abbastanza male io, a dire la verità.
Pochi amici o nessuno, poca vita sociale, sempre china sullo studio stressante della scuola e una città comunque piccola e provinciale sullo sfondo.

Non mi è mai piaciuta molto la mia Brescia e ho sempre desiderato andarmene, e per quanto i miei abbiano fatto resistenza alla prima buona occasione eccomi qui, a studiare psicologia a Milano.

Ho deciso: quando torno ne parlo bene bene con mamma e papà e racconto loro tutta la storia... devono sapere anche di Marco, non avrei potuto comunque tenerlo nascosto a lungo andare.

"Ma Chiaretta, e Marco? Non vi siete più visti o sbaglio?"
"No, è in studio a registrare mi ha detto. Chissà quando si rifarà vivo! Dovrò iniziare a farmi pagare le ripetizioni probabilmente! E tu invece con Fabiuccio?"
"Bene, lo sento sempre. Anche lui ha da fare ma mi sta aiutando molto anche a fare autoanalisi e a darmi forza e autostima per credere in me stessa dopo quel che è successo domenica. È molto carino sai?"
"Lo so, ho visto come fate i piccioni"
"Ma no dai, piantala. È un buon amico"
"Si si, che pende dalle tue labbra e non aspetta altro che tu gli scriva un messaggino"
"Okok, forse lui vuole qualcosa in più,  ma non io, non subito dopo avere chiuso un capitolo"
"Ma una conclusione richiede un nuovo inizio" le faccio l'occhiolino e lei sbuffa roteando gli occhi verso l'alto
"Sei tremenda" ride infastidita

*ding*

messaggio da Marco, corro a rispondere, ma vedo che mi ha mandato una nota audio

Finalmente questa canzone ha preso forma. È tutta tua. Si chiama 'Due vite'

E nell'audio canta quella canzoncina che aveva improvvisato settimane prima. Io resto estasiata come sempre davanti ai suoi testi stupendi e alla sua voce, che è come se mi coccolasse.

*ding*

Ora guarda giù dalla finestra

O cavolo! Mi affaccio e lo vedo con una rosa in mano. Mi chiede
"Ti piace allora?"
"Vieni su scemo, comunque un sacco"
Sale di corsa e arriva con il fiatone, come suo solito

Aperta la porta mi abbraccia e solleva e prima che io possa fargli anche solo un saluto inizia a baciarmi appassionato.
Emma compare da un'altra stanza ma non dice nulla e si defila per una buona volta.
Marco non stacca più le labbra dalle mie e io mi lascio travolgere da lui mentre a mia volta gli prendo la testa fra le mani per avvicinarlo a me.

"Ciao" sorride a 32 denti dopo 2 minuti di bacio
"Wow! ciao" gli dico tutta intontita per colpa sua
"Sono riuscito a registrare il pezzo finalmente, e questo è l'inizio del nostro ufficiale primo appuntamento: andiamo a pranzo in un posto come si deve."
E senza attendere una mia risposta mi prende per mano e mi trascina giù per le scale con lena, fischiettando mentre si mette il casco da moto.
Passiamo momenti stupendi in un posto semplice, appartato, in cui conosce benissimo i proprietari e non ci sono fan o molti clienti in generale, chiacchierando del più e del meno come già avevamo fatto molte volte quando sembrava che fossimo solo amici. Io decido di dirgli che ho intenzione di andare in pianta stabile da Emma e lui sembra ancora più felice di potermi vedere così facilmente.
Che dire... questo ragazzo mi piace sempre di più.

Alle 4 ce ne andiamo dal posto e siccome sono abbastanza stanca gli chiedo di rientrare, lui mi propone casa sua e io accetto di buon grado. Da lui mi metto di nuovo in tenuta da casa e ci mettiamo sul divano a vedere un filmetto. Stiamo accoccolati insieme lì, io appoggiata con la testa sulle sue gambe e lui che fa girare una ciocca dei miei capelli tra le sue dita piano.

spazio autrice

Finalmente sono tornata a casa e sono tornata pure a scrivere qualcosina!

Due vite|| Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora