Dimmi di riprovare

125 6 0
                                    

...dicembre...

È passato un po' di tempo dal nostro ultimo incontro, Marco è andato da suo padre e tutto sembra essere sistemato per il meglio. Io ho continuato a studiare psicologia con la mia Emma, ora siamo coinquiline! Ce ne è voluto a convincere i miei a farmi stare a Milano, ma la convenienza di tale decisione sia per il mio tempo che per le loro tasche non poteva che far andare le cose in questo verso.

Con Marco...beh, dopo gli ultimi sviluppi, diciamo che ognuno si è fatto la propria vita per un po', forse non eravamo fatti uno per l'altra, forse era il momento sbagliato, forse abbiamo davvero corso troppo, senza nemmeno volerlo. Ogni tanto capita di sentirci, ma da almeno 2 settimane non lo vedo nemmeno. So che ha intenzione di partecipare a Sanremo di nuovo e ha molto lavoro da fare... insomma non è quasi più venuto nemmeno alla Bicocca.

C'era da aspettarselo forse. O forse no.

Mi capita ancora di pensarlo, pur avendo allontanato da me ogni aspettativa di poter diventare davvero qualcosa di importante per lui, ma la speranza ancora scintilla nel fondo del mio cuore. Prima o poi è una questione di cui parlerò con lui, chissà, ma non me ne preoccupo troppo.

Emma beh, sta con Fabio da circa un mesetto. Sono molto felici insieme, lui è un ragazzo a posto e la fa brillare ancora di più. Anche Fabio non ha più avuto grandi contatti con Marco, almeno così dice a noi ragazze, però sembra se la passi bene.

Insomma la mia vita ha preso una piega più abitudinaria e normale, ma di certo felice. Con Emma tutto va a gonfe vele, anche se a volte abbiamo i nostri piccoli litigi, ma niente di importante. Fabio ci fa spesso compagnia ovviamente!

È per l'esattezza il 16 dicembre, manca solo una settimana alle vacanze di natale, durante le quali probabilmente tornerò a Brescia per stare un po' con i miei, visto che si lamentano che li trascuro.

È venerdì. Ultimo giorno della settimana all'uni, giornata tranquilla.
Nell'aula della prima ora, la stessa dove ho incontrato Marco la prima volta, mi fermo a guardare il suo posto vuoto. Per abitudine io e la mia amica lo lasciamo sempre vuoto, in un certo senso è come se ci fosse anche lui lì con noi.

A 8.30 la porta si apre e sussulto nella mia sediolina, è Marco, ovviamente in ritardo.
Non mi considera, ha gli occhiali da sole in faccia e tutta l'aria di essere in hangover.

"Marco! Ei!"
Non mi guarda, sta seduto a braccia conserte nel suo posto. Lo scuoto leggermente e sussulta
"Chiara! Ciao!"
Mi dice aggrappandosi al mio braccio per raddrizzarsi nel posto a sedere. Non sta bene, mi sembra chiaro.
"Ma cosa hai fatto...?"
"Sono solo stanco, molto, sono notti insonni"
"Allora perché sei venuto scusa?"
"Beh, non ti vedevo da tanto, mi mancavi"
Io non so cosa rispondere e divento di tutti i colori. Mi fa arrabbiare. Dove è stato in tutto questo tempo? Perché la nostra storia è andata a puttane? Non avevamo avuto grossi problemi, eppure sembrava sempre distante. Anche io forse lo ero, ma più per imbarazzo che altro...mi sono sempre sentita poco adeguata a lui d'altronde.

"Ragazzi la in fondo, se volete prendere anche un caffè con cornetto potete farlo al bar, non in classe!"
"Scusi prof!" esclamo dal fondo dell'aula.
Emma se la ride accanto a me, le do un pestone amichevole sul piede e me ne vado a sbollire la collera in bagno. Ma guarda te che caratterino Mengoni! Vuole giocare con i miei sentimenti?

Purtroppo ce la fa benissimo.
Mi ricordo tutto. Ogni singolo momento insieme. Tutte le carezze, le attenzioni, le conversazioni, tutto. Ogni attimo è racchiuso nella mia testa come se fosse un gioiello in uno scrigno, ogni immagine chiara come acqua cristallina, ogni mio sentimento limpido. Io ancora lo amo, forse non ho mai smesso di farlo.

"Ei Chiara"
spunta Marco sulla soglia del bagno, solleva gli occhiali scuri
"Cosa? Mi hai fatto arrabbiare"
"Scusami, non volevo"
"Ma dai, cosa 'non volevi' sentiamo?"
"Tutto"
si avvicina di un passo
"Smettila, comunque la prof forse nemmeno ha capito che ero io a parlare, tranquillo"
"Non solo per quello"
si avvicina di un altro passo
"Ah no?"
"No"
ormai ho Marco a distanza ravvicinata
"Anche io ti penso ancora Chiara, non ho mai smesso"
"Nemmeno io, ma questo non significa che non mi hai fatto arrabbiare comunque, anzi è proprio per questo che sono arrabbiata. Avevo delle speranze e le hai deluse, come ti permetti di dirmi certe cose? Ora spunti fuori con questo atteggiamento qui, sembri fuori di te"
"Ehi ragazzina! Non tutti vivono sulle spalle dei propri genitori! Ho un lavoro io, anche se sembra semplice non lo è per nulla. Sono notti che sto a sentirmi gli spezzoni registrati e quelli ancora da registrare."
"Ok, visto che ti rivolgi a me in questo modo me ne vado, signor cantante-impegnatissimo"
"Non così in fretta"
Mi sbarra la via di uscita del bagno con un braccio
"Marco, ti prego, non cominciare con questa scenetta da storia di Wattpad"
"Sono così cliché? "
"Abbastanza, ma io no"
Schivo il suo braccio puntato sulla parete e mi allontano
"Ok Chiara, allora sarò più sincero che posso nelle parole almeno, visto che ormai questo giochetto di seduzione non è adatto e non funziona più"

Tra me e me penso che invece funziona eccome, si tratta solo di essere in grado di interromperlo prima che giunga a realizzazione.
Marco lascia cadere le braccia lungo i fianchi, è in piedi, dritto, fermo.
Mi guarda. Sembra un'anima in pena.

"Non so perché o cosa sia successo tra noi dopo la tua 'fuga' ma niente è stato più lo stesso. Abbiamo perso la spontaneità, la vivacità, l'innocenza. Non so perché, non è nemmeno stato un evento tanto grave o importante, almeno per me, ma ci siamo allontanati. Forse non riusciavamo a gestire emozioni così grandi. Forse io avevo paura di amare e tu di non essere amata abbastanza. Non so. Ma io quelle emozioni forti le ho provate solo con te Chiaretta, e non voglio non provarle. A me piaci da impazzire, non scherzo. So che forse è sembrata tutta una presa in giro ma credimi, non lo è stata. Vorrei poter ricominciare tutto da capo con te, fare le cose bene, ma non bene in un modo particolare... bene per come sento che le voglio e per come sto con te . Insomma voglio che ce la viviamo questa cosa, come viene. E so che se accetti verrà benissimo."

Una lacrimuccia mi scende sul viso
"E ora cosa dovrei fare io? Dirti che metto da parte tutto? Che cancello e si riparte di nuovo, con l'incognita su un futuro che magari sarà simile al passato? Come puoi chiedermi una cosa del genere, sapendo benissimo che provo ancora le stesse cose per te?"
"Non devi fare niente ora, fai solo quello che vuoi d'ora in poi. Quando vorrai, io ci sarò per te."

Mi tende una mano
L'afferro diffidente

"Hai capito Chiara? Io da ora in poi ci sono. C'è il vero me, in tutta spontaneità e senza stupidi limiti, ovviamente nel rispetto di quello che vuoi anche tu... ti voglio bene, bella"

Lo abbraccio stretto, avvolta dal caldo del maglione nero che lui indossa, con la testa sul suo petto.
Mi dice a bassa voce che gli sono mancata, io mi stacco e gli tiro uno schiaffetto amichevole sulla guancia, lui finge di subire un colpo terribile e fa la faccia da morto tirando fuori la lingua.

Chiedimi se sono felice!

Due vite|| Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora