Capitolo 10

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Passarono tre settimane da quando tornai da Milano quel lunedì mattina.
Le giornate senza Zaccaria erano vuote e la sua mancanza si stava iniziando a far sentire sempre più.
Anche lui ormai non era da meno, ma quel tanto atteso giorno arrivò: Il mio trasferimento a Milano.
Ebbene si, l'agenzia confermò dunque il tutto ed io e Giulia eravamo più contente che mai.
Ma non riuscivo a vedere però le cose solo in positivo ma un vuoto dentro di me si faceva spazio sempre di più.
Abbandonare Napoli sarà dura e cambiare vita non è facile, per nulla! Avevo trascorso le giornate intere assieme ai miei amici ma anche alla mia famiglia ma era giunto il momento di partite, e questa forse era la parte più brutta.
Eravamo in aeroporto,la mia famiglia era lì presente dove già mia madre iniziò a piangere, e vennero anche le mie amiche a salutarmi per un'ultima volta.
"Vi voglio bene a tutti quanti"dissi alla fine ormai con le lacrime agli occhi.
Mi abbracciarono ed io entrai in quel dannato aeroporto dove una nuova vita ed un fidanzato mi stavano aspettando a braccia aperte.

•••
Ero arrivata ormai a Milano da un bel po', appena arrivata cominciai a sistemare un po' il tutto con l'aiuto di Giulia che già era arrivata prima di me essendo che abitava lì vicino.
Arrivò sera e decidemmo di andare a mangiarci un panino e ne approfittammo di farci un giro serale in centro al Duomo.
Di Zaccaria nessuna traccia, mi disse che era molto impegnato per tutta la giornata e che doveva 'risolvere dei problemi' anche se mi assicurò nulla di grave fortunatamente.
Inutile dirvi che il vuoto che avevo stamattina riempì me stessa mentre passeggiavo per Milano di sera, mi stava iniziando a mancare l'aria di mare, l'aria con il quale i mille pensieri scomparivano d'un tratto davanti l'ampio mare azzurro.
Avevo bisogno delle mie amiche ma sapevo benissimo che la ragazza che avevo al mio fianco sarebbe diventata come una sorella.
"E baby dove sta?"mi chiese poi Giulia mentre si accendeva la sigaretta.
"Sta con gli amici"mi limitai a dire.
Infondo in quel momento di vuoto avevo bisogno proprio di lui, una persona che mi faceva star bene.
Decisi di chiamarlo, ma nessuna risposta.
La Nicole che era in me iniziava a farsi mille paranoie, ero dispiaciuta per questo suo comportamento eppure al mio trasferimento mi aspettavo di vederlo.
Ma non ci pensai più perché poco dopo salimmo nella nostra nuova casa.

ZACCARIA POV'S
"Marilson muoviti cazzo, non voglio sentire più nessuno"
"Zac tu prima ti ci metti nei guai poi mi imputi!"disse ormai il mio manager sfinito.
"Ma si è scoperta la causa di tutto questo casino allora!?"
Ci sedemmo in uno dei tanti tavolini che c'erano nel parchetto della zona, ed io mi accesi una sigaretta.
"Zac ti ricordi la rapina che facesti un anno fa più o meno, per pagare il video?"
Annuii solamente, ricordo ancora quella stronzata che feci.
"Ti hanno dato denuncia"
A quelle parole rimasi fin troppo sorpreso, era stata una roba di un anno fa ed io come un coglione ne andavano anche fiero prima.
Ma il Zaccaria di adesso non lo è per niente.
Sono fin troppo stanco dello spaccio e delle rapine erano cose che facevo da bambino per permettermi di vivere, ma adesso la musica mi ha salvato.
Sono stato fin troppe volte in quella fottutissima cella dove il tempo era l'unica cosa che non passava mai.
Non ero pronto a ritornarci soprattutto perché adesso son cambiato, adesso ho tutto quello che mi serve per vivere tra cui: i miei amici, la musica e i soldi ma soprattutto lei...
Che come al solito al suo nuovo trasferimento qui non mi sono manco presentato per salutarla, che coglione!
Ma credo che ormai si sia fatto tardi per salutarla, infondo erano le tre del mattino e gli unici a rimanere ancora in zona eravamo io, Marilson e alcuni ragazzi.
"E adesso?"chiesi a Marilson che lui quanto me era davvero preoccupato.
"Baby adesso dobbiamo aspettare, tra un paio di mesi ci sarà il processo e vedremo come andrà"
Non ci volevo manco più pensare che avevo la testa ormai in tilt,la giornata era stata fin troppo pesante, sono stato tutto il giorno in studio a registrare e adesso si poteva anche concludere di merda la serata.
Ma la mia testa sapeva che dovevo farlo e l'unica a farmi distogliere tutti i pensieri era solo lei.
Tra l'altro credo che sia rimasta anche delusa dal mio comportamento di oggi ma dovevo farmi perdonare all'istante!
"Fra sono le tre, starà dormendo!"mi urló contro Mohamed.
Ma poco mi importarono delle sue parole e continuai a camminare sempre di più verso la macchina.

NICOLE POV'S
"Dai fa nulla tranquilla, vedrai che domani si farà sentire" mi disse Giulia per tranquillizzarmi.
"Giulia forse lo sapevo, era troppo presto per fidarmi. Adesso sicuro starà con qualche ragazza tanto ne avrà tantissime appresso!"
"Nick ma sei scema? Avrà avuto una giornata stressante...infondo lo possiamo capire, anche noi lavoriamo"
Non riuscii a rispondere che decisi di andarmene in camera mia e infilarmi sotto le coperte.
Giulia mi seguii e mi diede un piccolo bacino sulla fronte.
"Stai tranquilla, adesso riposati che è meglio"
Sorrisi a quel gesto e mi chiuse la porta della camera.
Era stra gentile Giulia, una coinquilina migliore non potevo desiderarla!
Ma d'un tratto chiusi gli occhi, forse aveva ragione Giulia, dovevo solo riposarmi e godermi la mia nuova cameretta ben arredata.

Dopo un paio di orette sentii il campanello bussare più volte alla porta.
Mi guardai intorno stranita ma soprattutto guardai l'orario dal telefono che mi portava le quattro del mattino.
Chi cazzo era alle quattro del mattino!?
La mia porta si spalancò con la figura di Giulia alquanto preoccupata.
"Nick io non apro!"disse spaventata.
Mi alzai dal letto e mi avvicinai lentamente alla porta ed una voce alquanto familiare mi svegliò del tutto.
"Nana sono io"riuscii solamente a capire dall'altra parte.
Zaccaria! Cosa ci faceva a quest' ora!
"Nick aspetta, e se non è lui? Ma chi è questa Nana poi..."chiese la ragazza.
"È il mio soprannome"dissi con il sorriso ormai sul volto.
Aprii la porta e me lo ritrovai di faccia.
"Scusami se ho bussato più volte mi si è spento il telefono mentre venivo"
"Zac lo sai che ore sono?"gli dissi solamente.
"Si lo so, ma avevo bisogno di stare con te!"
Aveva una faccia strana, non era sereno come lo è sempre stato e sapevo che qualcosa stesse andando storto.
Lo feci entrare e chiusi la porta.
Giulia ritornò di nuovo in camera sua dato che voleva lasciarci per un po' soli.
"Tu sei davvero pazzo che ti presenti a quest'ora!"e mi sedetti sul divano accompagnata da lui.
"Lo so e scusami tanto se stavi dormendo, anzi al dire il vero scusami per oggi! Ho avuto una giornata molto stressante così ho pensato che l'unica a calmarmi fossi stata proprio tu"
Sorrisi e gli diedi un tenero bacio a stampo, infondo si era presentato nel ben mezzo della notte a casa mia, solo per potersi scusare e avere la mia compagnia.
"Perché ti vedo preoccupato?"gli chiesi.
"Come sai che lo sono"mi rispose.
"Zac ormai ti sto conoscendo sempre di più e so quando le cose non stanno andando bene!"
A quelle parole afferrò la mia testa tra le sue mani e mi baciò con davvero tanta passione.
"Nulla che ti interessi è una cosa che riguarda me, ma che si aggiusterà ne sono certo!"rispose poi.
Spero che non si sia cacciato nei guai come lui ben faceva da bambino.
Ma in quel momento volevo solo godermi la sua presenza che infondo per tutta la giornata ho pensato solo ed esclusivamente a lui.
"Vabbè, com'è andato il viaggio?"mi chiese, probabilmente per cambiare discorso.
"Un po' stancante ma bene, ho messo apposto per bene tutto e poi siamo andate a mangiarci un panino in centro"
E si guardò attorno dato che era la prima volta che salii e rimase molto soddisfatto della casa.
"Beh allora...a una nuova vita! Domani ti porto a festeggiare"mi disse poi dopo avermi messo a cavalcioni su di lui.
"Non ho bisogno di festeggiare, l'importante che ci sei tu adesso qui con me"gli dissi.
"E ci sarò sempre"disse per poi baciarmi nuovamente mentre mi palpava il sedere.
"Zac!"lo fermai.
Mi guardò stranito.
"Regola numero uno, in questa casa preferisco farlo quando siamo soli"dissi scherzosamente abbassa voce.
Lui rise solamente e alzò lo sguardo, poi mi disse "Quanto cazzo ti amo Nana!"

"LEI" BABY GANGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora