Capitolo 14

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ZACCARIA POV'S
Gli sbirri erano andati via da un bel po', iniziarono a fare i soliti controlli del cazzo fin quando uno si avvicinò a me e Omar.
"Ci vedremo presto con voi due"disse per poi andarsene.
Era dovuto alla rapina che feci, ne sono più che sicuro.
Fu stata una serata di merda, volevo trascorrerla assieme alla mia ragazza ma grazie a questi figli di puttana fu saltato tutto. Però la contattai per rassicurarla che le cose andarono bene, era davvero preoccupata in quel momento e non sapeva che fare.
Non voglio che ci si metteva anche lei nei problemi che ho con il mio passato,lei non è così.
Sarò disposto a fare di tutto ma l'importante che non c'entri nulla con me.
Mi accesi una canna in compagnia degli altri e passammo la notte intera nel parchetto.
Non riuscii manco a dormire i pensieri mi stavano divorando ormai, solo il pensiero di ritornare il quella cazzo di cella mi fece rabbrividire tutto il corpo.
Ero un coglione ma infondo sapevo bene che se non fosse stato per la musica, il mio vero mondo era quello di rapinare e spacciare.
"Baby noi saliamo a casa"dissero alcuni amici.
"Andate, credo che mi andrò a fare un giro"
Annuirono e mi lasciarono solo.
Presi le chiavi della macchina e girai da solo per tutta Milano di notte.
Guidare di notte era una cosa che amavo alla follia, mi faceva sentire bene con me stesso e calmava ogni mio singolo pensiero.
Ero arrivato ormai in centro e le strade erano completamente isolate eccetto una macchina che si affiancò vicino a me al semaforo.
Non ci potevo credere ai miei occhi, era Jasmine la mia ex ragazza prima di Nicole.
"Cazzo è tutto questo raduno di ex adesso!?"pensai.
La ragazza mi guardò e sorrise poi accelerai al verde.
Ma solo dopo un po' capii che mi stava seguendo.
Jasmine la conobbi su Instagram appena all'inizio del mio successo.
Lei era un po' la solita ragazza che non ha mai avuto nulla ma che infondo voleva sempre e solo ostentare parecchio, e così fece con me ma purtroppo lo iniziai a capire tardi.
Vide il mio successo crescere sempre di più e così iniziò a farsi sempre più possessiva nei miei confronti, non voleva perdermi o forse non voleva perdere la mia fama.
Ma d'un tratto mi fermai in un parcheggio, volevo proprio vedere cosa avesse intenzione di fare.
Accostò anche ella e scendemmo entrambi dalle macchine.
"Buonasera Jasmine, volevi qualcosa? Vedo che mi stai seguendo da un bel po'"
"Ciao Zaccaria"
La sua orrenda voce a gallina, sempre odiata.
Percepivo un forte odore di alcool, probabilmente sarà uscita da poco in qualche discoteca, era mezza ubriaca.
"Volevo salutarti, non ci vediamo da un po'.
Siamo rimasto in buoni rapporti o sbaglio?"
"Si certo, beh adesso che ci siamo salutati credo che potremmo anche andare via"dissi per poi entrare di nuovo in macchina, ma lei si piazzò davanti al finestrino dove vi era aperto.
"Che ci fai tutto solo? Tra l'altro non mi aspettavo che fossi uscito da galera"
"Sono stato un bel po' ma sono cose passate adesso"
"Ti andrebbe di andare a farci un giro?"mi chiese poi.
"Jasmine non posso, devo andare"dissi ormai stanco di tutto ciò.
"Perché mi tratti così Zac? Mi hai sempre amata, ricordi?"
Fissai il volante a vuoto per qualche secondo, poi girai gli occhi verso di lei.
"Si lo so benissimo, ma la galera mi ha fatto pensare fin troppo"
"Ricordo quando ci accendemmo la canna nel parchetto e tu stavi per far uscire i nuovi singoli"
"Vedo che ti ricordi bene, i miei primi pezzi. Forse pensavi solo a quello probabilmente e non a me, buona serata Jasmine"
Mi bloccó prendendo le mie mani e portarle al suo grosso seno rifatto.
"Ti sono sempre piaciute, ricordi?"e rise, era palesemente ubriaca fracida. Tentó a baciarmi fin quando non scesi dalla macchina per poterla accompagnare alla sua, ma subito dopo mi baciò e ci riuscì è come!
Mi staccai subito e feci capire una volta è per tutte che con me aveva chiuso.
"Ci rivedremo presto Zaccaria, sappilo"mi urló contro.
Dopodiché entrai in macchina e scappai via.
È sempre stata pazza psicopatica quella ragazza eppure non la incontravo da un bel po', forse perché probabilmente era impegnata a farsi qualc altro tipo stra ricco.
Ma fanculo tutto e tutti.

NICOLE POV'S
Stamattina sveglia presto e dritta dritta a lavoro.
Notai l'accesso di Zaccaria di Whatsapp e vidi che segnava le sei di questa mattina.
Mi preoccupava il fatto che ultimamente riusciva a dormire poco ed era parecchio preoccupato, ma pensai sempre che forse l'album nuovo gli stesse stressando.
Ero appena in pausa pranzo e uscii fuori per recarmi alla salumeria di fianco e farmi un panino.
Oggi il turno prevedeva per tutta la giornata, fino al pomeriggio e mentre ero in fila presi il cellulare dove vi era solo qualche messaggio da parte di Giulia e di mia madre.
Finalmente Marco si rassegnò e infatti mi lasciò con solo il visualizzato, mentre di Zaccaria ancora nessuna traccia probabilmente starà ancora dormendo.
Poco dopo presi il panino e uscii per poi recarmi di nuovo in ufficio.
"Buon appetito Nicole"mi sentii dire mentre mi ero appena seduta sulla sedia della mia scrivania.
"Grazie Signora Maria"
"Allora, come va con il tuo ragazzo?"mi chiese.
"Bene dai, solo che ultimamente lo vedo preoccupato tanto, forse sarà il lavoro"
"Lui fa il cantante giusto?"mi domandó e io annuii.
"Cosa c'è che ti spaventa?"mi chiese poi.
"Non so, vi raccontai già l'altra volta che da piccolo faceva tanti danni con le leggi, ho paura che si sia messo nei guai seri di nuovo. Tra l'altro questo sabato i miei vengono a trovarmi e lo presenterò"
La Signora Maria mi guardò, le volevo molto bene perché infondo era sempre un po' come una mamma.
"Piccola Nicole ti posso dare un consiglio? Quando avevo la tua età mi piaceva viaggiare tanto alchè andai in Francia e conobbi Lèo il mio attuale marito.
Mia madre non era d'accordo su questa nostra relazione e così ci lasciammo per un breve periodo. Ma io non mollai, qualche mese dopo tornai di nuovo in Francia senza dire nulla a nessuno e mi incontrai di nuovo con Lèo.
Fin quando mettemmo subito su famiglia, mia madre da allora mi cacció di casa ma poi con il tempo insieme all'aiuto di mio marito abbiamo costruito casa qui a Milano e adesso mia madre è più che soddisfatta di noi"
In quel che mi raccontó devo dire che in alcune parti mi ci ritrovai molto.
Forse probabilmente stavo facendo pesare la cosa di troppo, eppure ancora dovevano conoscerlo.
Sorrisi al breve racconto della sua 'vita amorosa' era stata così tenera e gentile.
Ma poi subito dopo ritornammo a lavoro.

Arrivò sera e mentre aspettavo Zaccaria venire da me per cenare insieme "Amo io allora vado a casa di mia Zia, sicura che non volete venire? Festeggiamo tutti insieme"
"Tranquilla Giul, è il suo compleanno, meglio che rimaniate tra di voi in famiglia"
La ragazza mi mandò un bacio da lontano e scese.
Rimasi sola e continuai a preparare da mangiare, fin quando il citofono bussò e il ragazzo salii.
Entrò e mi diede un tenero bacio poi una volta che il cibo era pronto, mangiammo e subito dopo Zaccaria pulii i piatti.
"Amo faccio io"dissi, ma lui non si volle spostare.
"Piccola tranquilla sono abituato, infondo in comunità mi hanno insegnato a fare questo" e gli lasciai un bacio.
Nel frattempo mi accesi una sigaretta e andai fuori al balconcino, la serata stava andando tutto per il verso giusto fin quando non presi il telefono di Zaccaria e lessi dei messaggi alquanto sconvolgenti

Da Jasmine Prussi
Buonasera Zaccaria, scusami se mi permetto ma ieri notte sono stata bene ma anche fin troppo scortese con te.
Mi mancavo le tue mani su di me!
Ho pensato, ti va di vederci per qualche caffè?
Sai dove abito, ti aspetto😘😌

La sua ex ragazza.
Prima Marco, adesso ci mancava solo ed esclusivamente lei.
Il punto è che mi soffermai nei righi, "ieri notte sono stata bene ma anche fin troppo scortese".
"Mi mancavano le tue mani su di me"
Ecco il motivo per il quale Zaccaria fece tardi, dove cazzo erano stati!?
Gli occhi mi si iniziarono a farsi lucidi, ero sempre stata abbastanza forte nelle relazioni, ma fin quando si parli di ex il mio cervello va in tilt.
Volevo solo avere delle spiegazioni ma forse il messaggio era tutto abbastanza chiaro.
Zaccaria finì di lavare i piatti e venne subito verso di me con in mano una sigaretta.
"Che hai?"disse vedendomi in quello stato.
"Nulla"mi limitai solo a dirgli senza guardarlo manco negli occhi.
"Nana guardami, che hai?"mi ripetè poi.
"Leggi il messaggio forse ti è più chiaro"e gli porsi il telefono.
"Nana ti giuro non è così, l'ho incontrata stanotte mezza ubriaca e mi si è avvicina..."non lo feci manco finire la frase alchè dissi all'istante.
"Ah così la notte giri anche per Milano da solo senza dirmi nulla! Poi incontri le tue ex e te le scopi, posso sapere che cazzo stai passando?"
"Non l'ho scopata, non abbiamo fatto un bel niente. E se sono sceso da solo è perché dovevo schiarirmi le idee"
"Idee di cosa Zac? Fammi sentire queste tue idee quali sono"dissi ormai a tono di voce alto.
Iniziammo litigando, e anche di brutto.
"Nana, sono cose che preferisco non dirtele"
Lo guardai dritto negli occhi, ero delusa.
Delusa perché volevo che una volta è per tutte Zaccaria si aprisse con me.
"Mi hai sempre detto che in una relazione c'è bisogno della sincerità, e adesso non vuoi dirmi quello che stai passando"
Mi alzai dalla sedia e iniziai a fissare l'ampio cielo di Milano la sera.
"C'entra lei?"dissi poi.
Mi guardò per poi dirmi "lei non c'entra un bel niente, Nana io l'unica che voglio sei tu!"
"Si ma io non ti credo fin quando non mi dici la verità"
"Non posso ancora dirtelo, non vorrei rovinare di già il rapporto"
Una lacrima mi scese, avevo seriamente paura di quello che potesse succedergli e sapevo benissimamente che c'entrasse qualcosa con la polizia.
"Non preoccuparti, si aggiusterà tutto. E non pensare a quella puttana"mi prese poi il viso tra le mani.
"Voglio stare sola"dissi solamente.
"Nana ti amo, quante lingue dovrò dirtelo?"
"Lo so questo, lo so per certo. Zac io voglio starti accanto per sempre, e non voglio che per nessun motivo ci separino. Sei famoso e sono più che sicura che vorranno dividerci"
"Nessuno mai ci dividerà Nana"
Le lacrime iniziarono a scendere sempre di più.
"Alquanto vedo però ci stanno provando"mi riferii alla ragazza in questione.
"Jasmine è una psicopatica, lo è sempre stata.
Non permetterò mai e poi mai di farmi cambiare idea ma soprattutto di farti toccare te"
"E con la polizia invece?"domandai.
"Tu non preoccuparti, sono cose vecchie che si aggiusteranno"
"Zac io non voglio perderti, per nessuna ragione. Smettila con questo spaccio"
"Ero cose che facevo da bambino Nana, sono cresciuto così. Ti credi che sia stato facile dormire sui treni e rubare alle persone?!"disse ormai a modo.
Non parlai, il mio viso era ricoperto da lacrime e in quel momento volevo solo ed esclusivamente rimanere sola.
"Zac lasciami da sola per favore"dissi a testa bassa.
Il ragazzo fece come gli avevo chiesto, prese le chiavi della macchina ma ancor prima di andarsene mi disse solamente urlando "Nana io ti amo, sei tutto per me!"e andò via.
Non sapevo cosa mi stesse aspettando da tutto ciò, la polizia, la sua ex che ci riprova fortemente con egli.
Infondo devo ammetterlo, nonostante sia una cosa del passato io ci tenevo e come ormai a lui anche se non potevo mai accettare una cosa del genere mai e poi mai, ma in quel momento sentii solo un vuoto dentro di me, cupo e silenzioso.
Così iniziai a calmare la mente dato che ne avevo bisogno per i troppi pensieri.

"LEI" BABY GANGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora