Mi alzo lentamente dal letto e mi dirigo alla mia scrivania, apro il cassetto e prendo il libro che in questo ultimo periodo sto leggendo, Città di carta.
Libro fantastico.Questa è già la terza volta che lo rileggo.
Quando sto per chiudere il cassetto, il rumore improvviso della porta che si apre mi fa sobbalzare facendomi cadere dalle mani il libro.
Mi metto una mano sul petto sentendo il cuore che batte forte per lo spavento, dopo mi piego per prendere il libro da terra.
"Mi hai fatto prendere uno spavento Har-"la mia voce si ferma in gola mentre mi giro e poso lo sguardo su Harry.
È completamente nudo con solo un asciugamano bianco attorno alla vita stretta sulla quale c'è una bellissima e sensuale "V", le sue gambe sono snelle e lunghe, il suo busto è bagnato e rende la sua pelle tatuata lucente e dannatamente bella, i suoi capelli sono bagnati e fanno cadere da essi goccioline di acqua quando scuote la testa ed infine i suoi occhi verdi, brillano in un modo fantastico.
Arrossisco mentre lo guardo dalla testa ai piedi, quando noto che mi sta guardando distolgo lo sguardo imbarazzata.Per quanto io voglio guardarlo ma sembra che io voglia mangiarmelo poi mi rendo conto che una parte di me vorrebbe davvero farlo.
"Cosa vuoi?Ti ho dato i vestiti prima?"mi muovo a disagio fingendo di non essere abbagliata dal suo fisico più bello di quanto lo avessi immaginato.
"Scusa non volevo spaventarti, ma mi serve l'asciugacapelli "fa un sorriso dolce ed un espressione di scuse.
Prendo un respiro, butto il libro sul letto e mi dirigo al bagno passando a pochi centimetri dal suo corpo.Cammino velocemente cercando di cancellare i miliardi di pensieri che mi stanno attraversando la testa, sento nello stomaco l'ormai familiare e gradito svolazzare di farfalle.
Entro e quando noto i suoi vestiti buttati in modo disordinato nell'angolo della stanza alzo gli occhi al cielo, è davvero disordinato questo ragazzo.
Mi piego sulle ginocchia davanti al mobiletto sotto allo specchio e prendo l'asciugacapelli dal fondo, poggiandolo poi sul lavabo.
"Ti servirà la spazzola.."affermo seria mandandogli uno sguardo veloce, apro velocemente l'anta del mobiletto proprio di fianco allo specchio e prendo la spazzola e la metto sul lavabo.
Mi dirigo verso i vestiti sparsi per terra e li prendo tutti .
"A questi ci penso io, tu fai presto con quest'ammasso di ricci, ho davvero bisogno di una doccia"gli faccio l'occhiolino e cerco di andare via il più velocemente possibile ma prima che riesca ad uscire mi afferra per il gomito e mi attira più vicino al suo corpo rovente.
Mantengo gli occhi nei suoi aspettando che mi dica qualcosa.
"Beh?"sbotto infastidita.
Ho bisogno di allontanarmi dal suo corpo e prendere aria, non riesco a pensare in modo lucido con lui conciato in questo modo vicino a me.
Mi scruta con i suoi occhi verdi poi si avvicina alle mie labbra e posa un bacio dolce su di esse.Vorrei mettere una mano sulla sua schiena e stringerlo a me ma ho questi fottuti vestiti in mano.
"Grazie"soffia sulle mie labbra staccandosi poi riluttante.
"Vado"indugio prima di aprire la porta ed uscire, prima di chiuderla dietro alle mie spalle gli mando un ultimo sguardo notando che mi sta ancora guardando.
Vado di sotto nel microscopico scantinato dove ci sono la lavatrice e l'asciugatrice ed una cesta di panni sporchi.
Prendo la sua camicia di cotone e prima di metterla nella lavatrice la adoro:sa di ammorbidente alla menta,cioccolata e di Harry.Mi beatifico di questo mix più che irresistibile e chiudo gli occhi sentendo il suo profumo invadermi tutti i sensi, come se lo tenessi vicino a me.
La metto riluttante nella lavatrice e passo ai pantaloni, frugo nelle tasche per trovare qualcosa che si potrebbe rovinare in lavatrice.Trovo il suo cellulare, il portafogli e le chiavi della macchina.
Li metto via e butto tutto in lavatrice azionandola subito dopo.Prendo le cose e mi dirigo nella mia stanza dove Harry mi sta aspettando con i capelli arruffati ed i vestiti di papà che gli vanno un po' troppo grandi.
"Tieni, questi sono tuoi"gli porgo tutto e lui mi sorride dolcemente.
"Ma com'è premurosa la mia ragazza"afferma cercando di attirarmi tra le sue braccia.
"Alt"metto una mano tra noi.
"Sono ancora sudicia di cioccolato, ti sporcherei "affermo con uno stupido sorrido in faccia comparso dopo le sue parole.
"Ed è anche così intelligente"afferma facendomi ridere.
"Sicuramente più di te"gli dico divertita.
Mette un broncio dolcissimo che mi fa venire voglia di mordere quelle labbra così morbide.
"Ah ah ah.Ma quanto sei simpatica "dice buttandosi sul letto.
Ridacchio mentre prendo le cose per la doccia.
Reggiseno, slip,un leggins ed una maglietta lunga nera.
Prima di andare in bagno gli lanciò un sguardo.
"Te la sei presa?"chiedo dolcemente.
Non risponde e si gira dall'altra parte.
"Dai,scusa Harry.Sono stata una ragazza davvero insensibile"dico cercando di nascondere un sorriso.
Mi guarda e scoppia in una risata che ascolterei per l'eternità.
"Stai ridendo di me Styles?"alzo un sopracciglio con aria di accusa.
"Non oserei mai"alza le mani in segno di innocenza ed io scoppio a ridere .
"Arrivo tra poco, dolcezza "gli faccio l'occhiolino e vado in bagno.
Dolcezza?
Da dove mi è uscito?
Arrossisco per la parola che mi è uscita dalle labbra, credo di aver visto in un film una donna che parlava così al suo uomo e quindi mi è venuto di dirlo anche a me.
Non voglio immaginare il cipiglio confuso che avrà in questo momento Harry sul viso.
Mi spoglio velocemente appoggiando nella cesta i vestiti sporchi, mi sistemo subito sotto il getto d'acqua tiepida che scivola sul mio corpo portando via tutto il cioccolato.
Mi rilasso mentre mi godo il calore dell'acqua che mi sciacqua la pelle portando con se tutta la stanchezza di questa giornata che è stata piena di emozioni intense.
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Ciao a tutti, ecco un altro capitolo.È solo un capitolo di passaggio per questo è così corto e non ha molto senso, scusate .
Comunque spero vi piaccia, se volete lasciate un mi piace e lasciate un commento anche se volete farmi notare qualche errore.
Grazie di aver letto, ciao
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Love in the Paradise.
FanfictionDi solitudine. Solo da quello era sempre stata accompagnata Emma. Lei era forte. Lei riusciva a combattere tutti i suoi santi giorni contro quel dolore che aveva dentro. Lei riusciva ad essere forte anche se era una ragazza sola. Aveva solo due am...