"Metti questo Em..."dice mio padre porgendomi un vestitio rosa,alzo gli occhi al cielo e faccio con la testa no.
"Dai, sii femminile,sei così bella ma ti trascuri così tanto" dice frugando tra l'armadio.
"Uffa...papà sai come sarà imbarazzante? E poi ho un mal di testa incredibile e non voglio preoccuparmi del mio aspetto."dico passadomi la mano tra capelli,irritata.
"Ok, ti dico solo, che dovresti mettere la gonna della mamma,quella blu "dice un po' a malincuore.
"Ok, ci penserò ,ma ora esci .Ci vediamo in albergo" dico un pò rattristita ma allo stesso tempo elettrizzata.
Vado nell'armadio e cerco di trovare qualcosa di decente,ma no ho niente che possa andare bene per questa situazione.Col cuore spezzato vado nell'armadio di mio padre ,dove ha conservato alcune cose della mamma.
Entro e il suo profumo alle rose mi inonda le narici ,chiudo gli occhi e sembra che sia qui vicino a me che mi stringe e che mi dice che mi vuole bene,poi apro gli occhi e mi ritrovo sola in questo posto vuoto e piccolo.
Prendo la gonna blu e la porto nella mia stanza ,poi prendo una semplice camicia bianca e mi vesto velocemente guardandomi poi allo specchio.
Non sembro nemmeno io.
La gonna mi sta davvero molto bene,è stretta ed arriva un po' sopra il ginocchio, mentre la camicia è anch'essa stretta e mette in risalto il mio seno.
Mi guardo ancora un po' allo specchio e decido che questo look è perfetto,è professionale ma troppo e poi la gonna è in tinta con l'albergo.
Dieci minuti dopo sono pronta e sto entrando in macchina,sono nervosa ,anzi molto nervosa.
Cambio più volte stazione radio non riuscendo a concentrarmi su altro,poi arrivo all'albergo e parcheggio più distratta del solito.
Entro e vedo mio padre fare una faccia strana,mi guarda e da uno schiaffetto sul collo a Brandon un mio coetaneo che lavora per noi,che mi stava guardando.
Sto così male?
Mi avvicino e mi passo la mano nei capelli che per la prima volta per venire a lavoro ,ho lasciato sciolti e mossi sulle mie spalle .
"Sto molto male?Mi vado a cambiare."dico presa dal panico,merda.
I One Direction verranno nel mio albergo ed io non posso fare brutta figura.Capiamoci ,io non so nemmeno come sono fatti , sono tutti ragazzi della mia età e sono in continuazione in giro del mondo e quindi forse non mi noteranno nemmeno ,però sono comunque una ragazza giovane che si trova davanti una responsabilità enorme.
"Emma tesoro, sei troppo nervosa. Non ti preoccupare andrà tutto bene.E poi mi ha assicurato l'uomo dell'altro giorno ,che sono ragazzi semplici che si divertono tutto il tempo."mio padre mi rassicura accarezzandomi il viso.
"Magari però ,chiuderei un bottone della camicia"mi dice chiudendo il bottone.
"Papà !"lo riprendo ridendo
Faccio un respiro e mi sento un po' piu tranquilla ma la testa ancora mi fa male per la scorsa notte e l'ansia continua a salire.
"Ok,vado un po' nel tuo ufficio vi raggiungo dopo"mi avvio velocemente.
****************
La porta si spalanca e George entra nell'ufficio,distraendomi dalle tante fatture in cui ero immersa.
"É arrivato"dice guardandomi alzare dalla sedia,mi fissa e mi fa arrossire.
Che cos'hanno oggi tutti da guardarmi.
"Dì a papà che tra due minuti lo raggiungo"lo congedo gentilmente.
Mi affaccio alla finestra da dove posso vedere tutta la strada ed il parcheggio.
Un uomo grosso,alto e robusto esce da un grosso furgoncino nero con i vetri oscurati e apre le porte scorrevoli posteriori da cui esce un ragazzo molto alto.
I suoi capelli sono sistemati in un codino disordinato,ha un cappotto nero che gli arriva sopra il ginocchio ed ha tra le mani quello che sembra un diario .
Alza il viso verso la mia direzione e rimango sconvolta quando scopro che è lui,Harry.
Harry,quello non psicopatico con cui ho ballato ieri sera.
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Ciao ,ecco l'aggiornamento spero vi piaccia.Vi invito a lasciare mi piace e a commentare.
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Love in the Paradise.
FanfictionDi solitudine. Solo da quello era sempre stata accompagnata Emma. Lei era forte. Lei riusciva a combattere tutti i suoi santi giorni contro quel dolore che aveva dentro. Lei riusciva ad essere forte anche se era una ragazza sola. Aveva solo due am...