Stamattina la giornata non è cominciata proprio nel migliore dei modi infatti non ho sentito la sveglia e per questo mio padre mi ha svegliato facendomi spaventare e di conseguenza facendomi cadere dal letto come un salame.
Per questo ora mentre guido verso il magazzino dove sono diretta, mi tocco in continuazione il fianco destro dove si formerà sicuramente un livido enorme.Alzo il volume della musica della mia auto e sento le delicate note della chitarra di uno dei miei cantanti preferiti: Ed Sheeran. Sento i primi accordi riconoscendo all'istante la canzone di cui si tratta: Give me love. A volte ho paura di come questa canzone mi rispecchi, tanto da farmi fare alcune domande inquietanti sulla vera identità di Ed Sheeran.Rido per quello che ho pensato facendo rimbombare la mia risata nel piccolo abitacolo.
Mi volto verso il sedile alla mia sinistra sentendomi tremendamente sola, sola come lo sono sempre stata e sola come da qualche settimana non mi sono sentita. Capisco all'istante che questo peso che si sta espandendo sul mio petto è dovuta all'assenza di Harry vicino a me.
Ma come è possibile? Come è possibile che io sia già così dipendente dalla sua presenza, dal suo fascino, da lui?
Come farò quando andrà via per mesi interi, senza poter venire da me a farmi compagnia e a starmi vicino?Lo squillo del telefono mi fa risvegliare immediatamente da questi pensieri poco belli. Prendo la cuffietta del telefono appoggiandola piano nell'orecchio e premo il bottone verde senza mai staccare gli occhi dalla strada.
"Buongiorno sono Miss Mcfly direttrice dell'albergo Paradise, mi dispiace ma al momento non è possibile ordinare una stanza " dico velocemente e con tono freddo e professionale pensando che sia qualcuno che non ha letto l'avviso sul nostro sito che avverte che l'albergo è chiuso e che quindi non è possibile prenotare alcuna stanza.
"Tesoro sono io" la voce di mio padre è un po' sfocata nella cuffietta che ho nell'orecchio.
"Ah..Padre sei tu"rido sentendolo ridacchiare per il modo in cui l'ho chiamato.
"Mi stupisci Emma, non mi aspettavo che fossi così di buon umore anche dopo quel tuffo da dieci punti" ride lui dall'altro capo del telefono facendo comparire un smorfia sul mio viso, ma consapevole che lui non mi possa vedere gli rispondo all'istante.
"Ah. Ah. Ridi pure Jack, ma non immagini che dolore ho sul fianco per colpa tua, sono sicura che avrò il livido in eterno. Ma tu guarda, questi padri che non hanno più rispetto per le figlie. Ah..questa generazione di oggi non ha alcun rispetto" dico fingendomi arrabbiata ma lui sa che sto ridendo perché infatti ride dall'altro capo del telefono, mormorando qualcosa che non riesco a capire.
Cominciamo a parlare e lui mi racconta un po' di come si sente per stasera ed io lo incoraggio sentendo il suo tono di voce diventare un po' troppo cupo e triste. Parliamo dell'albergo e lui mi ripete tutte le faccende che devo svolgere, poi mi raccomanda di guidare piano e con prudenza ed alzo gli occhi al cielo sentendo le sue ramanzine riguardo il fatto che ho rigato più volte la macchina.
Uomini, sempre a giudicare il modo di guidare delle donne.
Gli chiedo di Harry e mi dice che sta lavorando con la band e gli altri ragazzi all'album. Mi mordo il labbro inferiore, avrei voluto essere lì ed ascoltare la sua voce angelica.
Mi da altri avvertimenti sulla guida scaturendo una risata in me e poi chiude la telefonata dicendo di avere delle cose da fare.Alzo ancora un po' la musica dell'auto sentendo che adesso le dolci note di Beethoven sono riprodotte nel piccolo abitacolo e rilassano la mia mente.
Dopo un'ora e mezza di viaggio e sei telefonate di persone che hanno intenzione di prenotare un stanza, arrivo dinnanzi al grande magazzino dove dovrò comprare o ordinare un botto di cose. Del resto nell'albergo non ci sono solo cinque ragazzi, ma anche i loro truccatori, le loro guardie del corpo, le persone che li aiuteranno a scrivere l'album ed alcune persone che girano delle sorte di video diari durante il giorno.
Parcheggio lentamente ricordandomi quello che mi ha detto mio padre sul guardare attentamente ai lati della macchina.
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Love in the Paradise.
FanfictionDi solitudine. Solo da quello era sempre stata accompagnata Emma. Lei era forte. Lei riusciva a combattere tutti i suoi santi giorni contro quel dolore che aveva dentro. Lei riusciva ad essere forte anche se era una ragazza sola. Aveva solo due am...