Capitolo Secondo

349 19 26
                                    

Harry. Londra, 2012.

Se c'era una cosa che non avevo mai sopportato, quella erano i ritardatari. Di fatti, c'erano molte cose che non vedevo di buon grado, ma avevo imparato, col tempo, a evitare di sembrare scocciato, nonostante lo fossi, e non poco. Aaron entrò in ufficio con un porta bicchieri in cartone, contenente caffè americano, più simile ad acqua sporca che altro, ed un espresso, per me. Ogni giorno mi portava la colazione, consapevole che a casa non riuscissi a mangiare quel che avrei dovuto, ma il mio lavoro non permetteva di certo perdite di tempo come cucinare una colazione decente. Di fatti, probabilmente era solo una scusa per il crescente disturbo alimentare che negli anni avevo sviluppato, nei confronti di un corpo che ripudiavo dal primo all'ultimo centimetro. La verità era che quel lavoro mi avrebbe di sicuro distratto dalla cosa più brutta che avessi mai vissuto e pensai che quella branca mi avrebbe almeno reso insensibile a quanto avessi assistito ben otto anni prima.

"Harry Styles, il giovane ventiquattrenne, scapolo e misterioso idolo del settore investigativo di Londra, e non solo, torna in città per concludere affari insospesi. Erano ben quattro anni che il capo, nonché proprietario della Styles Corporation non mettesse piede nella sua azienda, avviata grazie al finanziamento del padre, Desmond Styles, ricercato da ormai più di-"

"Hai intenzione di darmi tregua stamattina o hai davvero voglia di vedermi sfuriare alle" guardai l'orologio in fondo alla stanza "Nove del mattino?" conclusi, scuotendo la testa. Londra era un ossimoro di emozioni per me e probabilmente lo sarebbe stato per sempre. Ogni passo in quel posto mi ricordava soltanto che non avrei mai potuto cercare di chiamarla più casa. Non era più un posto sicuro per me e mi stava bene. Mi ritenevo figlio del mondo, delle esperienze, del mio stesso bagaglio culturale, ma non più di certo di Londra.

"Mi scusi, signor Styles, ma è in prima pagina e pensavo volesse sapere di cosa si parlasse a suo riguardo." Marion poggiò il giornale sulla mia scrivania, facendo sì che riuscissi ad ammirare il mio primo scatto di paparazzi avvenuto sul suolo del Regno Unito, dopo quattro anni di assenza. Avevo lasciato tutto appena mi fu possibile. Non avrei messo più piede, se avessi potuto, in quel luogo, eppure prima di tutto ciò ne ero così innamorato da sentirmi eternamente legato ad essa.

"Che immaginino ciò che vogliono. Non sono loro che mi preoccupano." ed era vero. Sistemai i guanti bianchi che portavo alle mani. Erano in pelle, e riuscivano a tenermi al caldo in quelle uggiose mattinate dal carattere grigio e azzurro, che tanto mi erano mancate. Mi piaceva sentire il suono della pioggia picchiettare contro le ampie vetrate dell'azienda. Mi ricordavano che ero vivo.

"Come desidera." borbottò Marion. "Sono fuori, per qualsiasi altro muso lungo." la verità era che Marion mi dava spesso fastidio, ma era ormai una persona talmente tanto fidata, per me, che non l'avrei sostituita con nessuno. Era stata la prima ed unica segretaria che avessi mai avuto. Non che lavorassi da molto. Ero giovane, incapace di sentire il peso del tempo rincorrermi, tranne quando mi trovavo lì.

Ero tornato da appena due giorni e avevo già incrociato per strada un sacco di gente che non avrei voluto vedere. Non mi occupavo più personalmente di certe mansioni, come le investigazioni sul posto. Ero diventato un po' più pigro, dovevo ammettere. Preferivo evitare di rischiare la vita ogni giorno, più di quanto già non facessi essendo semplicemente me stesso. Volevo soltanto una pausa dall'essere chi ero e potermi confondere con un qualsiasi passante lì, a Canary Wharf. Ma in qualsiasi parte del globo andassi, una piccola fetta di fama continuava a strozzarmi, a tenermi dalla gola, marchiato da sguardi di sottecchi e sussurri di pettegolezzi. Avrei voluto sapere cosa la gente davvero pensasse di me, oltre i complimenti e le avance che di certo non mancavano mai. Ma cos'è un uomo oltre un corpo, oltre etichette e definizioni? Probabilmente nulla che avesse a che fare con chi ero io.

Eleven ➳ l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora