Louis, Londra, 2012.
"C-cazzo" urlò Dave, tirando la testa indietro. Gli tenevo i capelli con una mano e con l'altra mi mantenevo al muro, guardandolo negli occhi, mentre ogni goccia di dignità lo abbandonava sotto il mio tocco e io stagnavo in essa. Il letto di casa sua cigolava fin troppo per riuscire a concentrarsi sul momento, ma di portare uno sconosciuto in casa mia non se ne parlava.
"Ti piace?" mormorai al suo orecchio, portandone il lobo tra le labbra in un sogghigno, prima di vederlo annuire e cercare di muoversi contro di me, nel tentativo di farmi affondare maggiormente nella sua carne. Inutile dire che ne approfittai e iniziai a spingermi con vigore dentro di lui, sperando che il preservativo non si rompesse.
"Louis!" lo sentii implorare, prima di vederlo riversarsi sulle lenzuola. Era la terza volta nel giro di due ore e la situazione si era ribaltata, facendo sì che il film ormai guardasse noi.
"Cazzo." esclamai a denti stretti, sentendo l'eccitazione arrivarmi al culmine quando il suo corpo si sciolse sotto il mio e venni dentro di lui, lasciando che la mia durezza si placasse al suo interno per qualche minuto. Mi stesi accanto a lui, aggiustando il disordine tra i miei capelli e accendendomi una Lucky Strike. Si stese a sua volta, ma sul mio petto, cosa che mi lasciò interdetto. Portai istintivamente una mano intorno a lui, pensando che sarebbe stato più imbarazzante non farlo.
"È stato bello." disse a fiato ancora corto. Annuii, non sapendo cosa dire. Era stato... normale. Non c'era una connotazione vera e propria che avrei potuto dare a ciò. Mi sfilai il preservativo e lo lanciai da qualche parte in mezzo alla stanza, lontano da noi. Sentii la sua mano accarezzarmi ma non provai nulla. Era solo un tocco, di una persona che non conoscevo e che di sicuro non era abituato ad avere rapporti occasionali. Non quanto me, almeno. Il mio compromesso con lui era stato chiaro sin dall'inizio. Niente sentimenti, solo sesso. Niente messaggi di amore, o chiamate notturne. Solo ed esclusivamente sesso, per alleggerire la pesantezza di quei giorni tediosi e vuoti in una Soho grigia e piovosa.
"Dovrei andare." dissi cercando un modo per scampare quella situazione al più presto.
"Di già?" chiese guardando l'orario.
"Lo abbiamo fatto tre volte. Vuoi che mi diventino viola le palle?" chiesi alzando un sopracciglio, mettendomi in piedi e reindossando i boxer e i pantaloni.
"Non dobbiamo farlo per forza." alzò le spalle e mi sentii impallidire al pensiero di rimanere un'altra ora lì. Come avrei dovuto rispondere? Con la cruda verità o con una bugia imbellettata?
"Ho comunque da fare. Stasera devo aprire il bar e devo andare a dare da mangiare a Bucky." dissi senza dar troppa emozione al discorso. Non volevo apparire triste di tutto ciò, anche perché avrebbe cercato di consolarmi come era solito fare e questo mi metteva non poco a disagio.
"Okay, allora ci vediamo alla festa domani?" C'era un evento a cui voleva andare e gli avevo detto che ci avrei pensato, ma non avevo davvero voglia di farmi vedere in giro con lui e destare le solite domande e gossip.
"Vediamo." mi infilai la maglietta bianca, riuscendo abilmente a non bruciarla con la sigaretta ancora in bocca. Diedi un'altra sistemata ai capelli con una leggera scossa e, dopo essermi specchiato, lo salutai. "Ci si becca." lo guardai metter su uno sguardo deluso. Immaginava di sicuro un finale diverso per quella mattinata e io non ero nessuno per poterglielo dare.
Camminai, quel giorno, con lo zaino in spalla e troppa nicotina in corpo. Evitai la metro principalmente perché non avevo la benché minima voglia di sentire il tanfo di umori di gente ignota. Mi bastava sentirlo al bar. Inoltre l'ultima volta che avevo scavalcato i tornelli mi avevano quasi beccato. Erano le undici e avevo già passato metà della giornata con qualcuno che non contava un minuto del mio tempo. Non che fosse una brutta persona, ripeto, ma la sua compagnia non mi diceva assolutamente nulla.
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Eleven ➳ l.s.
FanfictionLondra, 2012. In una città dal cambiamento costante, il giovane detective Harry Edward Styles, proprietario dell'agenzia di investigazione privata Styles Corp., si ritrova a dover lavorare a un caso in periferia, dove la criminalità e la povertà son...