Capitolo Quarto

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Harry, Londra, 2008.

"Su! Su! Su!" un coro mi stava incitando, mentre un ragazzo dai capelli rossi finiva di tagliare con una carta di credito ciò che mi avrebbe finalmente portato sollievo. Mi bruciavano ancora gli occhi dall'ultima striscia, assunta un'ora prima. Avevo perso la cognizione del tempo, per non parlare di quella dello spazio.

Xander era uscito dalla camera pochi minuti prima. Aveva dimenticato il telefono sul tavolino, accanto a una banconota da venti sterline rollata male, ancora sporca di quella che chiamavamo neve magica. Sembrava meno brutta e seria della parola cocaina. Mi prudeva il naso. Non ero abituato a nulla di tutto ciò ed ero soltanto alla mia quarta volta. Forse non è il caso di dire soltanto, perché in realtà avevo già perso il conto dei grammi.

"Vai!" quando tirai tutto quanto, fino all'ultimo granello, una serie di pacche sulla spalla e urla di complimenti mi assalirono, dissipandosi poi con calma. Erano tutti alla ricerca di un po' di pace dall'imminente sessione di esami. Io non ero da meno, nonostante avrei come al solito passato tutto senza problemi. L'unico di questi, in effetti, pareva essere la spirale di vuoto in cui ero caduto quando qualche settimana prima Xander mi aveva fatto provare per la prima volta quel genere di ebbrezza.

La mia migliore amica, Cara, aveva le pupille dilatate e rideva all'angolo di un divanetto, insieme alla sua nuova conquista, un certo Ian, dai capelli biondi e il cuore fin troppo grande per una ragazza così libertina come lei. Continuavo a starnutire, cosa che faceva ridere di gusto i più grandi. Non volevo certo sembrare un fifone davanti a loro. Ero disposto a tutto pur di arrivare a sembrare uno che contava, alla Royal Holloway.

La confraternita Omega Delta Omega (ΩΔΩ) ammetteva esclusivamente gente ricca. Non importava se fosse gente per bene, intelligente, capace di formare una frase corretta senza l'aiuto continuo di slang, la cosa importante era l'estrazione sociale e un reddito annuo di almeno quattrocento mila sterline. Ricordo di aver fatto di tutto pur di convincere mio padre a poterci entrare, omettendo però l'unico motivo per cui desiderassi così tanto esserci dentro: non c'erano che uomini. Al giorno d'oggi mi sembra la cosa più tossica e maschilista possibile, ma al tempo per me era un vantaggio. Non avrei dovuto rispondere a mio padre del perché non avessi una ragazza, ancora, del perché non presentassi mai a nessuno una mia amica, temendo che potessero pensare che mi stessi impegnando con qualcuno. Non volevo mentire ancora, ma al tempo stesso sapevo che se avessi osato ammettere la verità non sarebbe finita bene, non per me almeno.

"Passamene un'altra." un ragazzo intorno ai vent'anni si sporse un po' troppo su di me, facendo sì che mi scansassi di colpo. "Passami un cartone, Styles cazzo. Sei sordo?" disse spingendomi di lato, fino a stendersi del tutto su di me. Prese una bustina contenente una serie di cartoncini, sui quali vi erano stampate delle tenere faccine, come a camuffarne la pericolosità, o forse ad anticiparne i sintomi. 

"Ci vogliono trenta minuti prima che tu senta la botta." lo avvisò Daisy, un'infiltrata nella confraternita come Cara, noncurante del fatto che probabilmente fosse fin troppo fatto per capire quando sarebbe arrivata la botta stessa.

"Non è la mia prima volta." rispose quasi sentendosi offeso, andando via dopo aver lasciato una cospicua somma di denaro. 

"Grazie della mancia, idiota." disse una volta che lui si allontanò, intascandosi la differenza e mettendo nella cassa di confraternita quanto guadagnato. Era come un autofinanziamento. I soldi universitari non bastavano a nessuno e ognuno inventava un modo per procurarsene. Per noi, era la droga. C'erano i Pacifisti, che facevano uso esclusivo di marijuana, gli Esaltati, che prediligevano l'LSD e i Ricchi e Annoiati che non aspettavano che il passare di qualche ora, o a volte addirittura minuti, per potersi fare un'altra striscia di coca.  Questi erano i nomi che Xander aveva dato ad ognuno. 

Eleven ➳ l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora