Harry, Londra, 2012.
Cooper era seduto davanti a me, mentre il mio collo portava i segni di un rapporto non consumato. Le gote di Louis erano rosee, forse per l'imbarazzo, forse per la foga di un momento troncato sul nascere. Non riuscivo a credere di aver appena condannato Louis alla consapevolezza. Non sapevo cosa mi fosse preso in quel momento, ma era stato tutto così veloce, così agognato, così... giusto. Non me lo aspettavo e di sicuro non se lo aspettava nemmeno lui, come non ero certo sarebbe venuto a lamentarsi di quella fattura. Piuttosto, pensavo fosse venuto a fare ammenda ed ero pronto a scusarmi nuovamente per quella questione imbarazzante. Xander non si era fatto vivo, grazie al cielo, e io non avevo alcuna intenzione di tornare strisciando da lui.
"Quindi lui sa." Ripetei dopo interminabili secondi di silenzio, durate i quali le gambe di Louis tremavano di impazienza e curiosità.
"Non so come ma pensiamo sia a conoscenza del nostro piano. Il processo sulla Questione Edimburgo è iniziato e domani verrà chiamato a testimoniare il signor Hernandez, ma c'è di più. Hanno beccato Hans, Harry. O almeno, pensano di averlo fatto. Nessun database di carte d'identità o qualsiasi tipo di documentazione ufficiale ci può fornire la certezza che sia lui ma da quanto mi hai detto... tu sai com'è fatto. Solo tu puoi confermare o negare chi sia." Annuii, sovrappensiero. Fin troppe cose si stavano accavallando, per riuscire a scegliere un unico flusso di coscienza da seguire.
"Ricordo ben poco, ma vedrò di spremere le meningi per un bene superiore." Louis mi guardava ancora, sinceramente interessato, ma non intervenne. Lo apprezzai molto. "Chi pensi abbia fatto la soffiata?" Chiesi sospirando, alzandomi e osservando le foto segnaletiche, i ritagli di giornale e le varie informazioni racimolate negli anni. Erano appese sulla bacheca principale a scomparsa. La nascondevo sempre quando lui mi faceva visita. Non doveva sospettare di niente.
"È un'ottima domanda la tua. A cui non ho una risposta di cui possa essere completamente certo. Si tratta di sicuro di qualcuno vicino a te. Qualcuno che magari non conosci bene, ma ti osserva da lontano." Stavolta Cooper guardò Louis dritto negli occhi.
"Che?" Chiese lui, confuso. "Non penserai davvero che io possa aver pensato a nulla di tutto ciò." Si difese con una mano sul ventre.
"Non so proprio chi tu sia, dopo tutti questi anni. Ho visto gente trasformarsi in ogni modo e costume e non so esattamente se potermi fidare di te, nonostante Harry lo faccia". Scossi il capo, senza capir bene a cosa alludesse. Si conoscevano già, a quanto pareva.
"Non sono di certo più un bambino, se è quello che ti stai chiedendo" disse indicandosi, come se fosse una cosa ben più che ovvia.
"Qualcuno può dirmi perché vi conoscete già?" interruppi la loro conversazione, avendone abbastanza di inutili battibecchi.
"È l'agente Cooper, no?" chiese quasi retoricamente Louis "È lui che mi ha aiutato la notte in cui mia madre morì nella tempesta". Una serie di galassie si unì in un supercluster, stavolta. Cooper aveva iniziato il suo lavoro intorno ai vent'anni e proprio in quel periodo Louis era stato messo in orfanotrofio. Sapevo ben poco di quel bambino dietro le sbarre ma ero a conoscenza del fatto che qualcuno lo avesse pur portato lì.
"Capisco". In realtà non era proprio vero. Si guardavano in cagnesco, come se non lo avesse effettivamente aiutato quanto più condannato.
"Styles, come posso fidarmi di quest'uomo?" Mi chiese Cooper, sotto pressione. Un po' lo capivo, era una questione vitale anche per lui, dopo la mia decisione di coinvolgerlo senza vie d'uscita.
"Devi farlo e basta. È una tomba e non ha paura di mettersi in gioco, se necessario. Ha un punto di riferimento importante in città. Il Drinks & Dorks non è mai stato così cruciale come oggi nelle nostre ricerche. Non so se sia perché Simon Scott abbia deciso di concentrare lì la criminalità o chissà cosa, ma quel bar sta attirando i nostri target e non possiamo lasciarci scappare le risposte da sotto il naso". Guardai Louis, cercando di trovare il suo appoggio in un discorso tutt'altro che facile da affrontare con un agente di polizia traumatizzato sotto molti punti di vista.
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Eleven ➳ l.s.
FanfictionLondra, 2012. In una città dal cambiamento costante, il giovane detective Harry Edward Styles, proprietario dell'agenzia di investigazione privata Styles Corp., si ritrova a dover lavorare a un caso in periferia, dove la criminalità e la povertà son...