Capitolo Ventitreesimo

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Note Autrice

Sto sperimentando queste nuove virgolette e sto correggendo della punteggiatura, che ne pensate? Non dimenticate di votare e commentare per sostenere l'opera! Buona lettura xx

TW: scene di sesso, contenuti medicalmente grafici

Harry, Edimburgo, 2012.

Avevamo fatto colazione in un bar all'angolo della strada che si incrociava con la locanda, fingendo, in ogni modo, di essere in vacanza. Non volevo vivesse nella mia mente più di quanto già non lo avessi costretto. Fargli sembrare quei momenti niente di più di un gioco magari avrebbe giovato a quel che stavamo costruendo, per quanto poco chiaro fosse ad entrambi.
Louis aveva ordinato una colazione completa, tipica scozzese, mentre io mi ero limitato ad una ciotola di porridge. Inutile dire che ne uscì talmente sazio da avere nuovamente sonno. Lo avevo svegliato alle sette del mattino e, con i suoi ritmi dettati dai turni al bar, il suo orologio biologico mi stava chiamando stronzo in almeno tre lingue.

Avevamo detto niente Hans fino alle sette. Beh, sono le otto, quasi. «Ho a disposizione almeno una domanda?» Annuii, camminando insieme a lui verso l'auto. Una volta dentro, azzardò. «Come cazzo pensi di trovarlo, in un territorio così vasto e boschivo?» Era una domanda meno facile di quanto forse credesse.

«Inizieremo dai corsi d'acqua. E, se ci ha detto una cazzata, controlleremo anche le zone meno frequentate. Ho contatti con la polizia locale. Posso richiedere una mappa dei luoghi più gettonati dai delinquenti e dalla malavita per attività sospette e organizzazioni criminali. Per il resto, cerchiamo un'auto vecchia, probabilmente senza targa o con targa talmente rovinata da risultare illeggibile. Ha accennato ad un cottage. Di sicuro questo può trovarsi solamente in posti come un bosco, un lago o il Firth of Forth stesso. Dubito il mare, essendo zona di scambi commerciali.» Spiegai mentre sgranocchiava i suoi ultimi frollini. «E dubito anche il Firth of Forth dato che sarebbe decisamente uno schiaffo clamoroso alla polizia, troppo d'impatto perfino per lui.» Annuì, mentre mettevo in moto.
Guidai fino alla stazione di polizia più vicina per recuperare quelle mappe, incontrando il sovrintendente MacGregor, dell'unità di investigazione criminale. Era un uomo sulla sessantina che aveva partecipato, insieme all'agente Cooper, alla ricerca di Colin Stanford; o meglio, alla ricerca del suo corpo gelido tirato fuori dal Firth of Forth tre mesi dopo il caos nel 1996.

«Styles! Vorrei dire di essere felice di vederti ma la tua presenza non è mai un buon presagio, per me» fu il saluto del sovrintendente.

«MacGregor, l'onore è mio» risposi in un sorriso gentile. «Come te la passi?» Chiesi poggiando i palmi sulla sua scrivania, facendo cenno a Louis di prendere posto ad una delle sedie.

«Oh, lasciamo stare le chiacchiere a chi dà solo aria alla bocca» Guardò Louis e poi tornò con lo sguardo su di me. «Vai dritto al dunque, cosa ti serve? Non succede tutti i giorni di avere quel belloccio di Harry Styles in questura. Che cosa ti porta qui?» Chiese l'uomo accarezzandosi la grande pancia nascosta da una camicia azzurra, i cui bottoni centrali chiedevano pietà.

«Si capisce così tanto?» Chiesi sedendomi su una delle due sedie del suo ufficio. Alzai lo sguardo per incontrare quello di Louis, ancora in piedi ed evidentemente a disagio. «MacGregor, lui è Tomlinson, il mio... assistente» inventai sul momento, percependo come spilli le occhiatacce contenute di Louis. Sogghignai al pensiero di cosa avrei subito in seguito.

«Piacere» si presentò Louis, ma MacGregor non gli porse la mano.

«Assistente eh?» Chiese in uno sbuffo di fumo. «Cristo, non sei bravo a dire cazzate. Questo qui non ha nemmeno un badge» lo indicò con un gesto noncurante da testa a piedi.

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