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"Ho detto di lasciarmi!" Cerco di divincolarmi dalla sua presa, inutilmente, dato che aumenta di più la pressione del suo corpo sul mio. Una mano blocca i miei polsi dietro la schiena e mi fa male, ma sembra non importarsene.
"Vuoi urlare? Attirare l'attenzione delle persone? Fallo, provocami, e io ti tapperò la bocca a modo mio Megan."
Probabilmente la mia è una mossa stupida, ma sembra che una parte di me ami andare contro il suo volere, ribellandosi.
"Aiut..." il grido muore quando la sua lingua invade la mia bocca. Con la mano libera prende il mio viso, costringendomi ad alzare la testa verso di lui, così da aumentare il ritmo della danza tra le nostre lingue.
Cerco di morderlo, ma mi fa gemere di dolore stringendo di più i miei polsi, temendo ad un certo punto di sentire le ossa spezzarsi.
La sua gamba si insinua tra le mie e la alza quanto basta per toccare la mia intimità.
"Scommetto che se ti toccassi, scoprirei quanto sei bagnata per me Megan."
"Sei fiducioso sai? Può darsi che lo sia per Ryan."
No, assolutamente no, ma ammettere la verità sarebbe un duro colpo per me.
La sua espressione si incupisce e il suo occhio verde viene attraversato da un sinistro scintillio, mentre il marrone sembra quasi nero a causa della scarsa luminosità. 
"Non farlo canarino."
"Cosa di preciso? Sai è difficile interpretare la mente di un assassino."
"Non dire il nome di altri uomini in mia presenza."
"Ti andrebbe bene se nominassi il presidente?"
"Neanche."
Sfiora le nostre labbra e sento il mio cuore battere talmente forte da rischiare di sfondare la gabbia toracica. Lui era senz'altro pericoloso e malato, ma penso che in fondo lo fossi anche io, dato che provavo una certa emozione nell'averlo così vicino.
"Tu non puoi far parte della mia vita."
"Perché?" Sussurra vicino al mio orecchio, mentre la mano libera accarezza la mia gamba salendo verso l'interno coscia. La gola si secca quando gli basterebbe aprire la mano per toccare la mia intimità.
"C'è bisogno di spiegartelo signor Knox?"
Morde la pelle sotto il lobo e la sua mano arriva al bersaglio. L'indice si muove tra le mie pieghe e quando cerco di stringere le gambe, me lo impedisce con la sua. Scosta il tessuto dell'intimo ed entra con un dito facendomi sussultare.
"Lo sapevo. Cazzo quando sei stretta."
Ho le lacrime agli occhi per diversi motivi.
"Ti prego. No."
"Mi preghi ora? E la tua spavalderia dov'è andata Megan?"
Il pollice massaggia il clitoride, facendomi gemere quando una scossa di piacere arriva fino alle punte dei piedi.
"Giuro che registrerò la tua voce canarino, ma voglio farlo quando ti scoperò di nuovo, e poi la ascolterò ogni sera prima di andare a dormire."
"T-tu... sei malato."
"Sono ossessionato, c'è differenza."
Mette un altro dito e reclino la testa all'indietro, e dimenando le braccia per liberarle.
"Questo vestito, attira le attenzioni sbagliate."
Gemo e qualcuno si gira verso di noi, sentendomi morire dall'imbarazzo.
"Solo io posso sentire questa voce."
Spinge più a fondo, toccando un punto sensibile, costringendomi a mordermi il labbro, per non urlare, fino a farlo sanguinare.
Notando il gesto libera le mie mani per potermi attirare a se per baciarmi.
Lecca la parte ferita e continua a pompare.
Mi aggrappo a lui stringendolo, conficcando le unghie nel suo braccio, attraverso i vestiti e nascondo il viso nell'incavo del collo sospirando.
Emette un verso grutturale, e mentre continua a muovere la mano l'altra mi stringe i glutei, prima di sollevare una gamba portandosela alla vita.
"Meg?"
Sussulto e stringo le gambe, bloccando i suoi movimenti, quando sento la voce di Ryan.
"Che tempismo."
"No ti prego basta."
"Basta? Io voglio far vedere al tuo amico come gemi per me, e la mano ricoperta dai tuoi fluidi."
"No. Ti prego Malik."
"Meg?" Sta venendo verso di noi, e quando penso di essere spacciata, mi sovrasta con il suo corpo, coprendomi interamente.
Ryan si ferma, vedo le sue gambe da sotto il braccio di Malik.
Se mi vedesse, potrebbe dirlo a qualcuno, come Molly, tornare nelle sue grazie e rovinare la mia vita scolastica.
"Hai paura Megan?"
"Perché mi fai questo?"
Sollevo leggermente la testa, guardandolo da sotto le ciglia. Mi fissa prima di chiudere le dita dentro di me ad uncino, costringendomi a nascondere il viso contro il suo petto per non farmi sentire.
Sono al limite, ho bisogno di venire.
"Se n'è andato."
Torno a guardarlo e penso di implorarlo con lo sguardo.
Forse lo immagino, ma la sua espressione sembra addolcirsi, per un'istante, poi il movimento della sua mano riprende, mi spinge contro al muro e mi bacia violentemente fino a quando sento le gambe tremare e il piacere dell'orgasmo traversare il mio corpo.
Se non fosse per la sua presa salda, sarei già scivolata lungo la parete.
Sistema il mio intimo e abbassa il vestito salito lungo i fianchi. Chiudo gli occhi e una volta tornata in me lo spingo, colpendolo in viso con uno schiaffo.
Lo guardo adirata e con le lacrime agli occhi.
"Pensi di poter fare come credi tu? Trattarmi come ad una puttana e scoparmi lungo il muro di una discoteca?!"
Continua a fissarmi, impassibile, come se nulla potesse ferirlo.
"C'è un briciolo di umanità in te? Una coscienza che non ti fa dormire la notte?!"
"Ragazzina, se ne avessi una pensi che sarei dove sono ora? Vedo persone piangere davanti a me, supplicarmi tutti i dannato giorni. Io non faccio miracoli, io prendo quello che voglio ed elimino chi mi ostacola."
"Io non sono una tua proprietà! Non puoi prendermi, usarmi e poi gettarmi via. Vuoi scopare con me? Allora estingui il debito, così almeno non dovrò più portare quelle dannate macchine in giro per Boston! E poi sparisci dalla mia vita!"
Resta in silenzio, fino a quando non mi ride in faccia, frantumando quel minimo di autocontrollo rimastomi.
"Megan, pensi che lo faccia per i soldi? No... il tuo debito non mi interessa è solo un pretesto per ricattarti e poi..." Afferra una ciocca dei miei capelli, portandosela alle labbra.
"Sarai tu a chiedermi di scoparti e quando lo farò ti posso assicurare che non potrai più ribellarti a me, ne scappare, ne nasconderti. Sarai mia Megan."
Sorride e se ne va, lasciandomi tremante e per la prima volta da troppo tempo mi lascio travolgere da un pianto isterico. Tutta la merda che mi porto dietro, le responsabilità, Malik. Non c'è la faccio più.
Voglio arrendermi, per una volta ammettere che non c'è la faccio, che sono debole e sola.
"Meg?" Trix mi raggiunge allarmata.
"Cavolo tesoro cos'è successo?"
L'abbraccio è piango.
"Andrà tutto bene, respira lentamente, ci sono io qui."
No, non andrà tutto bene.

Sparisco ma sono sempre presente 😂
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Manu

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