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Guardavo il telefono ogni cinque minuti in attesa di un suo messaggio. Prima questo rapporto lavorativo finiva meglio sarebbe stato.
"Ora potete iniziare a vivisezionare le rane, indossare occhiali e guanti e nessuno scherzo stupido intesi?"
Come quella volta in cui un genio ne ha portata una vera in classe dicendo che la sua fosse resuscitata.
E siamo ad Harvard, l'ironia.
Non prestavo particolare attenzione alla lezione, ma dovevo dire che tagliare il ventre di un animale ormai morto poteva avere le sue gratificazioni, se al suo posto si pensava a qualcun altro.
Il sangue non mi aveva mai fatto effetto, a differenza dei temporali, non era stato tutto quel rosso a traumatizzarmi. Ormai potevo vivisezionare anche ad occhi chiusi. Estraggo i vari organi dell' anfibio in modo pulito e scrivo le annotazioni sul foglio che dopo dovremo consegnare al professore. La mia era incinta, avrebbe depositato i suoi girini nell'arco di una settimana circa.
Estraggo anche il cuore, talmente piccolo... non ci vorrebbe molto a ucciderle anche da vive.
Vengo distratta dai miei pensieri solo per via di una studentessa che corre fuori, colpita da un attacco di nausea. Penso che si ritirerà dal corso.
Suona la campanella, sistemiamo il laboratorio e appena esco mi ritrovo la mia amica ad aspettarmi.
"Come mai qui?"
"Non riesco a beccarti più nemmeno in mensa, così ho deciso per un appostamento tattico."
"Sei ancora in tempo per iscriverti all'accademia di polizia."
"Preferisco una comoda scrivania."
"Se lo dici tu..."
"Allora?" Da bravo futuro avvocato quale vuole essere, non molla l'osso.
"Impegni di lavoro, ho dovuto sostituire alcuni colleghi."
"E tu non dici mai di no a turni extra."
Certo era all'oscuro del mio debito, ma sapeva che ogni occasione per me era buona, tranne il nuovo impegno con un uomo che sembrava al quanto pericoloso.
"Senti, dato che con tuo padre conosci un po' di persone, hai sentito mai un certo Knox?"
Si ferma e quasi mi spavento quando afferra il mio braccio.
"Dove l'hai sentito?"
"È il nuovo proprietario del White Bunny, perché?"
Vederla fare un'espressione seria, accadeva di rado, quindi sapeva qualcosa.
Mi prende in disparte, come se a qualcuno interessassero i nostri discorsi.
"Nulla di confermato, sai con il mio tirocinio seguo un avvocato abbastanza bravo, ma ogni volta che salta fuori il nome Knox come avversario, propone ai clienti di accettare le somme in denaro come risarcimento, di lasciar perdere e dimenticare.
Knox ha un impero nell'industria edile, costruisce grattacieli, compra aziende in rovina, e le frammenta pezzo dopo pezzo, ma non è pulito. Seguendo sempre il mio supervisore in centrale ho fatto un po' di domande fingendomi avvocato..."  cosa illegale, ma sono solo dettagli no? " i Knox sono più che uomini d'affari. Per quante volte vengono accusati vengono scagionati e in più risarciti per danni morali."
"Accusati di cosa?"
Si avvicina al mio orecchio. "Traffico di droga, armi, omicidio." Magnifico, quindi non era solo pericoloso, era proprio un mafioso.
"Quindi licenziati, stagli lontana, è un consiglio d'amica." Beh, peccato che non fosse così semplice.
"Inizierò a cercare altrove allora. Tu che mi racconti?"
"Che andremo ad un mega party questo sabato."
"Eh? E io ti ho detto già di sì?"
"Nella mia testa si, quindi hai già un posto prenotato."
"Trix, sai che non amo fare tardi quando posso evitarlo."  Caccia il labbro inferiore e sbatte ripetutamente le ciglia.
Sospiro e saltella sul posto abbracciandomi.
"Passa da me, ti presto uno dei miei abiti e penso anche al trucco."
"Dai posso venire già da casa mia."
"Scordatelo! Dobbiamo rimorchiare e senza offesa ma i tuoi abiti sono classici..." alzo un sopracciglio.
"Farò finta di essermi offesa."
Ride e andiamo verso la mensa.
Prendo solo delle verdure bollite con un filo d'olio e sale, dato il mio risveglio, preferisco mantenermi leggera, ma quando sto per andare al tavolo, Molly e le sue amiche ci tagliano la strada. Come un film adolescenziale di secondo ordine.
"Hai capito che avevi bisogno di una dieta Moore?"
"Cazzo Meg, senti anche tu questa cosa fastidiosa?"
"Si, ma non ne capisco la provenienza."
"Divertenti." Per noi si. "Ma attenta a come parli, o potrei diventare peggio di adesso."
"Finiscila Molly."
Ryan, il taciturno, quello che si fa sempre i cazzi suoi, a parte quando qualcuno cerca un po' di pace, ha interrotto Molly?
"Cosa c'è Ryan? Ti da fastidio che punzecchio queste nullità?"
"Non fa più ridere nessuno."
"Rilassati bel faccino, rinfrescati le idee e poi torna da noi eh? Cerca di non fare mosse stupide."
Alza i tacchi e fisso il cavaliere senza macchia.
"Fatti gli affari tuoi."
"Già. Non abbiamo bisogno di te bel faccino"
Trix lo scimmiotta e lo superiamo, se fosse poco chiaro, il nostro deve rimanere un duo. Troppe menti fanno danni.
"A quella festa non ci sarà la reincarnazione della simpatia vero?"
"Spero di no, tra tanti eventi potrebbe risparmiarselo no?"
"Lo spero per te"
•••
Dopo le lezioni passo come sempre a prendere mia sorella. Andiamo a fare la spesa, sotto minaccia le compro anche del cioccolato e una volta a casa preparo il pranzo, mentre le concedo di guardare un episodio di Mercoledì Addams. Basta che non diventi ossessionata dalle trecce. Sono una frana e richiedono tempo.
Finisco di apparecchiare, quando il telefono vibra è quello che vedo sulla schermata di blocco non mi piace.
"South Parking Lot, ore 19.00. Secondo piano auto blu. Chiavi sopra ruota destra anteriore. Portala ai magazzini abbandonati e vattene. Non chiedere cosa trasporti.
Merda. Avevo la patente, per quanto non possedessi un auto, ma il problema più grave era mia sorella. Taylor non sarebbe tornata prima delle sei e da sola in casa era escluso lasciarla. Avrei potuto portarla dalla nonna, ma avrei fatto tardi.
"Lele, dopo mangiato vatti a cambiare"
"Perché?"
"Devo dare una mano ad un amico, e non posso lasciarti sola a casa."
" Va bene"
Pregavo solo che in quella macchina non ci fosse un cadavere o della droga e cosa più importante, che la polizia non mi fermasse o avrei perso tutto.
•••
Dopo due cambi, mi carico sulle spalle mia sorella. Ero stata in queste zone, ma di passaggio e poche volte per regolarmi sul dove andare senza il telefono e data la curiosità che la spinge a muoversi, ho voluto evitare di perderla di vista. 
Raggiungo il parcheggio, guardandomi intorno con circospezione. Poso Lele per terra solo una volta individuata un Audi A4. Sbatto leggermente le palpebre, spero davvero di passare inosservata.
Recupero le chiavi e faccio sedere Lele dietro, allacciando le la cintura di sicurezza.
"Di chi è la macchina? Nostra?"
"No, devo prenderla per un amico. Fai la brava ora."
Sarei tentata di aprire il portabagagli, ma meno so e più ho possibilità di cavarmela.
Accendo i motori, un po' eccitata per il rumore dei cavalli. Penso che personalmente possedere un auto sportiva resterò un piccolo sogno, quindi mi godrò questa guida.
Lascio il parcheggio, e mi metto in viaggio. Non corro, non sorpasso nessuno, do tutte le precedenze.
Arrivo nei pressi della zona industriale, quando una volante della polizia mi suona, invitandomi ad accostare. Entro leggermente nel panico.
Merda.
Devo stare calma. C'è la posso fare.
Devo farcela.

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