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In bagno cerco di darmi una rinfrescata. Dopo essere stata di fronte alla commissione d'esame sento tutti i muscoli indolenziti per quanto fossero tesi.
Ho preso un trenta piena e dovrei rilassarmi, ma sento come la presenza di tanti aghi sotto la mia pelle.
Sospiro, e massaggio lo stomaco, l'aver saltato la colazione inizia a farsi sentire, ma dopo tutto quello che mi è capitato spero solo di non vomitare appena metterò qualcosa nello stomaco.
Esco diretta a raggiungere Trix nel cortile, pronta ad essere travolta dalle sue domande sul perché ieri non abbia risposto a nessuno dei suoi messaggi.
Penso che dirle di aver fatto una prova pratica per ferita da arma da fuoco potrebbe sconvolgerla.
Il telefono squilla di nuovo, è Malik, e stavolta devo rispondergli.
"Cosa ti avevo detto sul rispondere?"
"Ero impegnata."
"Canarino, nessun impegno ha la priorità su di me."
"A dirla tutta, volevo comunicarti che ho chiuso con te. Avrai i tuoi soldi, ma scordati di avere altri contatti con me in qualsiasi ambito."
Resta in silenzio, e quasi penso che mi lasci andare.
"Quante volte ti devo ripetere che non hai volontà di scelta in tutti questi?"
Sarebbe stato troppo bello per essere vero.
"Non ce la faccio, va bene? Mi stai uccidendo lentamente. A malapena mi riconosco allo specchio. Basta così, davvero, mi sembra di impazzire."
Chiudo la telefonata senza sentire la sua risposta e metto il telefono in silenzioso.
Esco dal bagno e dopo aver recuperato la mia borsa nell'aula vado in cortile, imbattendomi in Ryan.
"Ehy Meg, come va?"
"Ehy, dipende cosa intendi"
"Beh l'altra sera in discoteca ti ho visto particolarmente scossa."
Merito di un certo mafioso ossessionato da me, ma penso di ommettere questa parte.
"Sono una pessima bevitrice."
"Menomale, pensavo che ti fosse successo qualcosa."
"Tranquillo, non c'è bisogno che ti preoccupi per me."
"Invece mi preoccupo." Lo guardo in viso e penso che il mio cuore abbiamo saltato un battito. Certo che ultimamente sarà impressione mia, ma da quando Knox ha invaso la mia realtà riscuoto un certo successo con l'altro sesso.
"Se dici così potrei fraintendere."
"E se volessi che tu fraintendessi?"
Sposta una ciocca di capelli sfuggita alla coda e accarezza il mio profilo.
"Abbiamo vite totalmente diverse, tu appartieni ai piani alti ricordi?"
"Meg, c'è una cosa che voglio dirti."
Il suo pollice si avvicina alle labbra e si china verso di me, quando una risata attira la mia attenzione. Mi volto, facendo scontrare le labbra di Ryan sulla mia guancia e guardo Molly con il telefono in mano riprendere la scena accerchiata dalla sua cricca.
Lo spingo lontano e trovo il suo sguardo spaesato, fino a collocare la sua attenzione nello stesso punto in cui sto guardando. Scuote la testa e non so se lo fa per dichiararsi innocente in tutto questo teatrino.
"Guarda un po', allora sei davvero una cercatrice di dote, è questa la tua vera natura eh Moore?"
Le sue amiche ridono, mentre lascia il braccio del ragazzo e viene verso di me ancora filmando.
"Bastava davvero così poco per farti cedere a Ryan?"
Guardo il cosiddetto amico e continua a scuotere la testa.
"Molly finiscila!"
"Perché mai Ryan? Ti sei forse preso per davvero una cotta per la nostra Cenerentola ?"
"Hai finto allora?"
"No! Non ho finto con te Meg."
Molly ride e la guardo nel peggiore dei modi. Cosa le ho fatto per meritarmi tutto questo disprezzo? Avere i voti più alti dei suoi? Può davvero odiarmi per così poco?
"Si, invece, ha perso una scommessa, ma sembra che sei stata così brava da convincerlo. Dimmi, fai un bel servizietto?"
Ride ancora seguita dagli altri, e penso di essere davvero stanca di tutto. Di lei, dei miei debiti, di ciò che pensa la gente sul crescere mia sorella.
Le prendo il telefono e glielo getto per terra, mandando lo schermo in frantumi. La spingono indietro e le colpisco la guancia con uno schiaffo talmente forte che sento la mano frizzare.
Cala il silenzio e torna a guardarmi lentamente.
"Sono stanca di te e delle tue continue provocazioni! Fai un piacere a tutti. Cresci! Vivi senza l'aiuto di tuo padre e prova a sopravvivere con le tue sole forze. Poi vieni a dirmi come ci si sente a restare a galla!"
Piange lacrime di coccodrillo e chiama Tyler Donnovan a rapporto. Gli sussurra qualcosa e il bestione mi carica come se non fosse il doppio di me.
Ryan cerca di mettersi in mezzo, ma lo spinge a terra e quando cerco di scappare mi afferra per la coda sentendo il cuoio capelluto bruciare.
Mi fa voltare verso di lui e mi torna lo schiaffo, talmente forte che sento l'orecchio fischiare. Cerca di farlo di nuovo, ma copro il volto e con un calcio riesco a colpirlo allo stinco, riuscendo ad approfittare della presa allentata e a liberare i capelli.
La fuga è breve, perché mi afferra la gola e il fiato viene meno.
"Devi imparare a stare al tuo posto, insetto."
Qualcuno urla, ma quest'idiota non sta scherzando. Gli graffio le mani, quando la gola brucia e faccio fatica a tenere gli occhi aperti, fino a quando la mano scompare e crollo per terra annaspando in cerca di ossigeno.
Quando sollevo lo sguardo non so se ringraziare o imprecare per il mio salvatore.
Malik è statuario, chiuso in un completo nero, la camicia tende sopra i muscoli del braccio che ora stringo la gola di Tyler.
Scrocchia il collo prima di colpirlo con un pugno che produce un sonoro rumore sul naso.
L'energumeno cade per terra e il sangue sporca il terreno. Impreca e chiama i suoi amici contro Malik.
"Prendete a calci questi stronzo!"
Altri tre giocatori di football lo accerchiano. Provano a colpirlo, ma evita il colpo del primo, tira il suo braccio verso il secondo sbilanciandolo e facendoli scontrare colpisce il terzo con un calcio sul mento.
Torna agli altri due tirando indietro il braccio di uno e con la gamba colpisce lo stomaco dell'altro.
L'ultimo lo fa volgare verso di lui e dopo avergli sorriso con una testata gli fa perdere i sensi.
Sono paralizzata a terra e quando il suo sguardo si volta verso di me torna normale, pur sempre mostrando rabbia e io non ce la faccio a trattenere una lacrime che scivolo lungo la guancia.
Sembra che segua il suo percorso mentre si avvicina a me per togliere i residui di quella traccia.
Mi ritraggo al suo contatto, sentendo la guancia dolermi e torna quello sguardo omicida.
"Sono indeciso sai?"
Guarda dietro alle sue spalle e poi a me.
"Dovrei ucciderli adesso oppure godermi le loro grida mentre gli spezzi ogni singolo osso presente nel loro corpo?"
Cazzo, il suo tono di voce, non sta scherzando...

Lo so sono in ritardo, ma ho iniziato una serie e ahahaha prende tempo 😂
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Manu

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