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Malik

Aspiro la nicotina, la trattengo nella mia gola, prima di buttarla fuori dal naso. Fisso un punto impreciso del soffitto, cercando qualche crepa, prima di essere riportato alla realtà dalla mano della donna che accarezza il mio cazzo.
Lo tira fuori, si lecca la lingua pronta a prenderlo in bocca, ma non sono dell'umore.
"Basta così."
"Qualcosa non va Malik?"
Si siede su di me e fa scivolare le mani sul mio addome. Stringo la sigaretta tra le labbra e la sollevo da me in modo poco gentile. Perde l'equilibrio e cade per terra a gambe aperte. La gonna è talmente corta che le si vede tranquillamente la figa priva di intimo.
"Penso che per pagare il tuo debito dovrai trovare un altro modo."
"Questa donna deve essere davvero speciale, se rifiuti un pompino con tanta tranquillità."
"La cosa non ti interessa. Ti darò tempo ma vedi di pagare regolarmente, sai che non sono un santo e che la mia pazienza è inesistente."
Alza le spalle e si rimette in piedi.
"Almeno morirò per mano di un bel uomo."
Sorride e va alla porta aprendola per me.
"Vedi di non uccidere la tua preferita, con il mestiere che fai hai diversi nemici, e poi tendi ad essere violento a letto. Io gradivo il tuo controllo,i lividi, ma molte donne sono fragili signor Knox."
La guardo, privo di emozioni. "Pensa a pagare il debito, non a farmi da psicologa."
"Ahahah potrebbe essere un'idea."
Me ne vado, gettando la sigaretta ormai consumata dal balcone, accedendomene un'altra.
Sento i muscoli delle spalle contratti e per scioglierli ho solo due opzioni: scopare o uccidere qualcuno.
Speravo che stasera sarei riuscito a non sporcarmi di sangue, ma sembra inevitabile.
"Elia. Andiamo a trovare Harry, mi hanno detto che sta sprecando i miei soldi in un nightclub vicino al porto."
"Dico di far preparare la sala della cremazione?"
"Non ancora, ma di a chi di turno di tenere acceso il forno"

•••

La musica è alta. Diverse donne ballano intorno ai pali, altre camminano con il seno scoperto portando vecchi imbottiti di viagra nelle sale rosse.
"Signori, posso aiutarvi per stanotte?"
Elia è già pronto a spingerla via, ma lo blocco. Non ama particolarmente le donne che fanno questo per vivere la giornata, è un tradizionalista.
"Sto cercando un mio amico. Sembra abbia dato una bella festa in questo posto. Si chiama Harry."
"I nostri clienti hanno la loro privacy. Chi mi assicura che lei è un suo amico?"
Le allungò una banconota da cento dollari e le sorrido, cercando di non sembrare inquietante.
"C'è ancora la privacy tesoro? Portami da lui e sarai pagata per il disturbo senza doverti sedere su qualche pene stanotte."
Annuisce e ci fa strada. Con le buone maniere si ottiene tutto.
Ci lascia davanti ad una sala al piano superiore dietro alla quale si sento schiamazzi e commenti sui corpi delle intrattenitrici. Allungo altre cinque banconote e quando se ne va faccio un cenno ad Elia.
Mette il silenziatore alla pistola e con un calcio la sfonda iniziando a sparare ai presenti sotto le urla delle donne. Una volta tolto il grosso entro anche io e fisso i superstiti. Ho diverse caratteristiche che rendono subito nota la mia presenza, quindi salto la parte delle presentazioni.
"Signorine, sareste così gentili da uscire e non urlare cosa sta succedendo qui dentro? In caso contrario potreste ricevere lo stesso trattamento."
Corrono. Ragazze intelligenti.
"Allora Harry. Hai dato una festa usando i miei soldi e non mi hai nemmeno invitato?"
"No Malik, posso spiegare."
"Cosa puoi spiegarmi? Come hai riso pensando di aver fregato un Knox?"
"Io davvero non sapevo." Lo prendo per il colletto della camicia e gli tiro un pugno dritto sul naso sentendolo rompersi. Un altro allo zigomo e uno allo stomaco prima di sbattere la sua testa contro il tavolino di vetro, mandandolo in frantumi.
"Davvero vuoi farmi credere che non sapevi la provenienza di quei soldi?!"
Tossisce, sputando sangue.
"Chi altri era con te al momento del furto?"
"I-io non..."
"Andiamo Harry, sai meglio di me che se vuoi sperare di vivere devi darmi dei nomi. Tu da solo non potevo uccidere gli uomini che avevo mandato a recuperare la macchina."
Dopo una consegna del mio Canarino, il mezzo era scomparso. Non c'erano telecamere in quella zona e sono state settimane dure, specie per la signora che si occupa di lavare le macchie di sangue dai miei vestiti, ma poi era saltato fuori un nome e questo era più che sufficiente per costruire tutta la catena.
"Parla!"
"Ho i loro numeri."
Con le mani tremanti prende il telefono dalla tasca dei pantaloni e lo passo ad Elia.
"Rintracciali, li voglio tutti nel mio seminterrato. Non sarà una morte rapida la loro."
"Consideralo già lì."
"Quanto a te..."
Trema e piange, rendendoti solo più nauseato dalla scena.
"Recupera tutti i miei dannato soldi e poi dammi il doppio della cifra."
"C-cosa?"
"Hai sette giorni da oggi. Prova a scappare e proverai l'ebbrezza di fare un immersione con gli squali, senza gabbia. Arriva alla scadenza senza la somma e vedrai la tua famiglia morire. Tuo figlio deve sposarsi vero?"
"T-ti prego no! Ucci-uccidi me"
"E dove sarebbe il divertimento?"
Gli sbatto di nuovo la testa sul tavolo e mi alzo prendendo il fazzoletto dal suo taschino per pulirmi le mani dal suo sangue.
"Così forse ci penserai due volte prima di provare a derubarmi Harry."
"Ti ucciderò Knox! Ti giuro che lo farò se toccherai mio figlio!"
Lo guardo dall'alto in basso e gli sorrido.
"Per quante volte ci hanno provato ho capito che anche il diavolo ha paura di me. Paga il debito o vedrai bruciare quella chiesa Harry."
Esco, ed Elia elimina gli altri testimoni. C'è ne andiamo prima che arrivi la polizia, dopo aver appurato l'assenza di telecamere nel locale e una volta in macchina accendo un'altra sigaretta.
Penso che se morirò sarà per mano mia.
Dopo tutto quello che ho passato, nulla può uccidermi, o forse, qualcuno ci sarebbe.

•••

Vedere la donna che potrebbe uccidermi, ballare con un altro, aveva acceso il mio istinto omicida. Volevo vederla e avevo tracciato il suo telefono.
Scoprire che si trovava in discoteca, già aveva acceso la scintilla, ma vederla ballare con quell'insetto.
Peccato per i numerosi testimoni, pagarli tutti o commettere un massacro avrebbe attirato troppo l'attenzione dei federali.
La seguo, per tutto il tempo, c'è solo lei nella sala per me. Quando si allontana la seguo e una volta che si accorge di me è troppo tardi.
"Canarino"
Lasciami!"
"Sei bellissima stasera."
"Ma perché devi provocarmi con quel moccioso?"
"Stavamo ballando."
"No... lui ti guarda come me."
"Ti sbagli."
"Perché?"
"Perché tu mi guardi come se volessi uccidermi."
"Oh, è vero, ma vorrei ucciderti non lasciandoti respirare mentre succhi il mio cazzo o mentre cerchi riposo dopo che avermi avuto dentro di te."
La vedo come reagisce. Stringe le gambe e schiude le labbra, mentre sento il battito del suo cuore attraverso i polsi accelerare. Scommetto che se la toccassi in mezzo alle gambe la troverei bagnata, per me, solo, per me. L'idea di toccarla, solo il pensiero, me lo fa diventare duro. Desidero così tanto rientrare dentro di lei. Il ricordo di quella notte non mi basta più. Lei non immagina minimamente la bestia che sono, ma se lo diventassi avrebbe paura di me?
Mi tornano in mente le parole di quella donna.
Voglio piegarla a me, sentirle dire il mio nome mentre sprofondo dentro di lei , legata a gambe aperte ai piedi di un letto.
La voglio.
"E penso proprio che questa notte ti ucciderò Megan."

Sono stata brava vero? 😂😂😂
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Manu

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